CAPITOLO 4

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Devo ammettere che svegliarmi con il profumo di bacon non è per niente male, ma devo anche calcolare il fatto che ho un mal di testa atroce.
Dopo essere stata per un po' di tempo sdraiata nel letto, mi alzo e mi lego i capelli in una coda disordinata, dopodiché mi reco in cucina.
"Buongiorno tesoro!"mi saluta mia madre.
Io la degno di un cenno con la testa e mi siedo al tavolo.
"Che brutto aspetto! Sembri uno zombie...Alex e Sky stanno ancora dormendo?"domanda.
"Non hanno dormito qua"addento un pezzo di bacon.
"Perché? Ho fatto il bacon perché so che è la colazione preferita di Alex"si lamenta.
"Ho passato una brutta serata e non volevo nessuno tra i piedi"
Mia madre fa spallucce, poi si mette a cuocere le uova.
"Ne vuoi un po'? Le faccio strapazzate"
"No, grazie"addento di nuovo il mio amato bacon.
"Oh, non c'è più succo all'arancia! Lo vai a comprare al supermercato?"mi dice con aria melodrammatica.
"Perché dovrei? A me fa pure schifo"
"Anche a me ha fatto schifo stare sveglia tutta la notte quando eri piccola per accudirti, però non mi lamento. Forza, ci metti poco!"mi incoraggia.
"E va bene, ma se non torno non cercatemi!"ridacchio, e mia madre mi segue a ruota.
Mi lavo, indosso una maglietta e dei pantaloncini della tuta ed esco.
Mentre cammino verso il supermercato mi lego i capelli in una treccia veloce.
Entrata, mi dirigo subito verso la corsia delle bevande.
Cerco il succo d'arancia tra le miriadi cose che ci sono qua, ma davvero la gente beve tutte queste schifezze?
Devo ammettere che se fosse per me andrei avanti a bere Coca Cola e The al limone
"Il succo d'arancia non è qua, è al fondo della corsia"una voce roca mi risveglia dalle mie acute riflessioni.
Bryan è in piedi davanti a me, in perfetto stato.
Bhe, non proprio perfetto...ha tutti i capelli scompigliati, due occhiaie che gli arrivano fin sotto ai piedi e il viso pallido, ma lui è perfetto comunque.
Accidenti Elly, piantala!
"Come fai a sapere che...che devo prendere il succo d'arancia?"domando incredula.
"Continuavi a dire:"Dov'è il succo d'arancia?! Dov'è sto dannato succo?!"...Non é stato molto difficile capirlo"spiega.
In mano ha una lattina di Red Bull e delle lasagne già pronte, deve solo riscaldarle.
"La tua colazione?"chiedo indicando le cose che tiene in mano.
Cammino fino al fondo della corsia e prendo il succo, lui mi segue.
"A dire il vero è il mio pranzo"
"Te non sai cucinare un piatto di pasta al pomodoro o cose del genere?!"lo prendo in giro.
"So farlo, solo che non ne ho voglia..."
Andiamo alla cassa e io mi metto in fila, Bryan è dietro di te che smanetta con il cellulare.
Vorrei parlare di quello che è successo ieri sera, solo che non trovo il coraggio per farlo.
Dopo aver pagato, usciamo e ci dirigiamo tutti e due verso casa, e visto che abitiamo vicini facciamo la strada insieme.
"Sei così...naturale"osserva, mentre mi scruta.
"Sono struccata e indosso una tuta. È ovvio che io sia "naturale" commento .
"Stai bene, non mi piace quando ti trucchi tanto"
"A me piace, e te non sei nessuno per dirmi come mi devo truccare!"
"Io non ti ho detto come ti devi truccare, ho solo espresso una mia opinione, fa parte della legge: ognuno può esprimere la proprio idea. È anche un diritto"
"Te e la legge però non andate tanto d'accordo, e poi...tutto d'un tratto hai il cervello? Fantastico cambiamento, ieri sera non sembrava proprio che te ce lo avessi"cerco di entrare nel discorso.
"A proposito di ieri sera...mi dispiace per come mi sono comportato. Ero fatto, e te mi hai fatto arrabbiare. Ho perso il lume della ragione"si scusa.
"Io ti ho stuzzicato, quindi la colpa è anche un po' mia. Ti chiedo scusa anche io" ricambio le scuse.
"Scuse accettate, Bambi" mi fa l'occhiolino.
Camminiamo ancora per qualche minuto, per poi ritrovarci davanti a casa mia.
Io mi fermo, ma Bryan deve camminare ancora un po' per arrivare a casa sua.
"Ci vediamo"lo saluto, e poi faccio per entrare nel portone di casa.
"Aspetta!"mi ferma.
"Dammi il cellulare, ti segno il mio numero,l'ho cambiato da quando stavamo insieme"si tortura i capelli per l'ansia.
"E cosa ti fa credere che io voglia il tuo numero?"ghigno.
"Non me lo fa credere niente, ma sarebbe un'ottima idea, non puoi negarlo "mi guarda con gli occhi da cucciolo in pena.
Gli allungo il telefono e lascio che segni il suo numero.
"Scrivimi, magari chiacchieriamo un altro po' "
"Vediamo se avrò voglia di scriverti..."faccio un sorriso malizioso ed entro in casa.

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