Derek&Omega

Lahey

-Credi io abbia fatto bene?

Chiese Derek a Pervinca mentre si sentiva in lontananza il baccano provocato dai "litigi" di Stiles e Scott, su chi dovesse o no prendere il cuscino blu.

Pervinca si avvicinò di più a Derek. Erano andati fuori a sedere sulla staccionata, che delimitiva il confine degli Hale, per non sentire più il baccano degli altri due.

-Derek, hai fatto benissimo.

-Sicura? Non voglio che ci diano fastidio.

-Ce ne daranno eccome Derek.

Disse sorridendo.

-Però, sai, bisogna volersi bene e bisogna restare uniti.

Lui la abbracciò.

-Lo so hai ragione.

-Derek?

-Dimmi.

-Ho paura per Isaac.

-Lahey starà bene vedrai, le fate non sono conosciute per la loro cattiveria. Molto probabilmente Isaac è quello che in questo momento sta meglio.

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Intanto a "Mondofiorito" si era svegliato Isaac; su un verde prato costellato di fiori.

Aveva capito che quel posto doveva essere magico.
La "magia" si sentiva nell'aria, come un profumo di stelle; e si vedeva, Isaac non aveva mai visto dei prati così brillanti.

Si alzò da terra e cominciò a guardarsi attorno. Dovunque posasse lo sguardo non riusciva comunque a scorgere la fine di quei campi in fiore.

-Dovevano essere infiniti-

Pensò. Quasi per niente stupito di essere catapultato in un altro universo parallelo.
(Tutto normale direi.)

Cominciò a passeggiare traballante, come se fosse ubriaco a causa di tutta quella magia.

Sembrava quasi in trance.

Camminó a lungo finché non arrivò alle porte di un grosso castello di vetro incantato.

Due grosse guardie lo raggiunsero e lo scortarono dentro al castello, mentre Isaac strepitava e calciava per non farsi trascinare dentro a quella imponente struttura.

Sembrava improvvisamente rinsanito. Perché urlava:

-Dove sono? Dove mi trovo?
Lasciatemi! Devo ritornare dai miei amici!!