Chapter 7

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La mattina dopo la sveglia suona puntuale alle sei e mezza e con malavoglia mi alzo e mi preparo per andare a scuola. Mentre salgo sull'autobus mi metto a pensare.
'Possibile che a Luke, figo, stronzo e puttaniere, piaccia una come me? Sono sempre stata nell'ombra e non ho mai interagito con nessuno in questa scuola e d'improvviso tutto questo?'
Mi ripeto nella mente ma vengo interrotta dall'autobus che si ferma quasi di fronte alla scuola per far scendere un gregge di studenti-zombie.
"Ho capito che non ci piace la scuola ma cazzo, sbrigatevi a scendere da questo fottutissimo autobus!" urlo io ormai stufa di stare ad aspettare di scendere. Tutti mi rivolgono occhiatacce ma in questo momento può succedere tutto tranne il fatto che me ne freghi qualcosa.
Scesa dall'autobus vedo Jessica e il gruppetto degli antipatici che parlano. Là dentro si salvano solo Jessica, Travis e Luke.
Vado verso di loro e dico "scusate mi rubo un secondo Jessica"
Senza aspettare una risposta prendo Jessica da un braccio e la strattono lontana dagli altri.
"Ma sei scema?! Mi hai fatto prendere un colpo!" ride ed urla lei nello stesso momento. Sorrido cacciando fuori la lingua fuori.
"Ti devo dire una cosa" fa cenno con la testa di continuare.
"Ieri sono andata a fare delle compere e poi ha iniziato a piovere e non avendo modo di tornare a casa mi son messa a camminare"
"Quindi?" fa lei.
"Capra fammi finire prima no?" rido io.
"Stavo dicendo, Luke mi è passato affianco con l'auto e mi ha dato un passaggio fino a casa, poi quando siamo arrivati davanti casa mia mi ha baciata" concludo tutto d'un fiato.
Lei prima spalanca gli occhi, poi dice:
"Ma è una cosa bellissima!" scuoto la testa in segno di negazione e abbasso la testa.
"Jessica io ho paura che mi stia usando, che mi voglia solamente portare a letto" concludo rialzando il capo e guardandola negli occhi.
"Non so cosa dirti... Conoscendolo in effetti è strano ma ehi, stiamo parlando di Luke. Può essergli scappato" mi sorride lei.
"Si ma così ha giocato con i miei sentimenti cazzo!" sto ribollendo di rabbia.
"Senti, ora andiamo in classe, poi a pranzo vedi come si comporta ma ricorda: devi fare la stronza perché se lui è veramente interessato a te non ti lascerà andare facilmente."
Mi mette una mano in spalla e io annuisce e poi entriamo per iniziare le lezioni.
Io e Jessica entriamo nell'aula di greco e dopo poco la lezione comincia. Dopo un po inizio seriamente ad annoiarmi e quindi mi giro verso Jessica che tra un po sarebbe capace di stendersi su banco e cominciare a  russare pesantemente dalla noisità di questa lezione. E abbiamo anche tre ore!
Mi avvicino all'orecchio di Jessica e  ci soffio dentro.
Lei fa un salto sulla sedia e mi guarda male per poi cercare di ridere in modo silenzioso fallendo miseramente.
La prof si accorge che noi stiamo ridendo come pazze e ci intima di ripetere ciò che stava dicendo prima.
Io e Jessica ci guardiamo negli occhi per quel che secondo e poi ci rigiriamo verso la prof, che sta aspettando a braccia conserte dietro la cattedra.
"Bene, dato che per voi la mia lezione non è interessante potete andare a trascorrere il resto dell'ora fuori"
Io e Jess prendiamo le nostre cose e cercando di non ridere usciamo fuori dall'aula.
Appena uscite scoppiano in una grande risata che riecheggia per tutto il corridoio e i bidelli che passano ci guardano straniti.
Le ore passano e finalmente arriva l'ora del pranzo.
"Finalmente! Non ce la facevo più ad ascoltare quella di spagnolo!"
Piagnucolo io appena uscita dall'aula di spagnolo.
"Ma tu non eri la secchiona?" mi chiede Jessica ridendo.
"Le persone cambiano Jess" la guardo beffarda e lei scuote l testa ridendo.
Arriviamo a mensa e prendiamo i nostri vassoi, oggi c'è una semplice pasta al sugo co polpette e per terzo insalata. Tutto ovviamente rovinato dalla cuoca che mi versa un quintale di formaggio sulla pasta, che schifo!
Disgustata mi rigiro e prendo una bottiglietta d'acqua e con Jessica ci dirigiamo al tavolo.
"Jess, dobbiamo per forza sedervi 'al tavolo pieno di persone simpatiche?'" chiedo io,
"Non se ne parla, devono capire che ormai f parte del gruppo"
Sbuffo e lei dopo avermi lanciato un'occhiataccia si dirige al tavolo e si siede vicino a Travis, che la saluta con un tenero bacio a fior di labbra.
Indovinate un po?! La sfiga oggi è proprio dalla mia parte! L'unico posto libero è vicino a Federico. Non lo guardo minimamente e mi siedo rizzando la schiena con fare superiore.
Tutti mi guardano ma non dicono niente, forse avranno capito che con me non si scherza.
Inizio a mangiare solo la poca insalata che ho nel piatto e nel frattempo la gallina Jackie inizia a parlare.
"Ragazzi venerdì sera megafesta a casa mia, ci sarà da divertirsi" dice.
"Sicura che non andrà a finire come l'altra volta?" chiede Daniel visibilmente a disagio. Rizzo le orecchie a questa domanda, voglio sapere.
"Daniel non ti faremo cannare un'altra volta" ride Jasmine.
"Ha parlato l'astemia"  scherza Federico.
"Oh andiamo, di certo non divento uno straccio camminante come te" risponde Jesmine. Questa ragazza mi sta già simpatica.
Federico non risponde e si gira di scatto verso di me.
"E tu pivellina? Ci vieni alla festa o la mamma ha paura che ti ubriachi?" mi guarda beffardo.
"Certo che vengo" alzo le sopracciglia e bevo un sorso dalla bottiglia.
"Non ho paura Federico, non sono quella che tu pensi".
"Megan ne sei davvero sicura? Guarda che non si scherza" dice Jackie facendosi superiore.
"Carina guarda che io l'alcool lo reggo, non sono come te che appena beve un bicchiere di coca cola si eccita" lei si ammutolisce al suono della mia risposta.
"Oh amica ti ha spenta!" ride Luke.
"Già, l'ho spenta e ora se non vi dispiace io avrei lezione, ciao ciao Jackie, ci si vede alla festa" le faccio un saluto beffardo con la mano e lancio un bacio volante a jessica che se potesse, si accascerebbe a terra per il ridere.
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La settimana passa in fretta e finalmente la festa era arrivata.
Per tutta la settimana Jackie non aveva fatto altro che punzecchiarmi ed io non avevo fatto altro che ignorarla.
Il venerdì mattina mi ero messa d'accordo con Jessica per andare da lei il pomeriggio e prepararci insieme per la festa. Mi aveva chiesto di andare da lei verso le tre e la sera saremo ritornate insieme dalla festa ed io avrei dormito a casa sua visto che i suoi genitori non c'erano.
sono le due e mezza e sto preparando la borsa per stasera.

non farlo Megan, non andare alla festa
Ancora tu?! Ma non te ne vai mica
Come faccio? Vivo nella tua testa
Io andrò alla festa e tu non romperai!
Megan, potrebbe succedere come l'ultima volta, ricordi? Sola, ubriaca e con uno sconosciuto!
Tu non mi dici cosa devo fare! era il passato quello!
Come vuoi, io ti ho avvertita...

Ad interrompere i miei monologhi interiori è il mio telefono che inizia a squillare. È Jessica che chiede che fine io abbia fatto, le rispondo che sto arrivando e mi incammino verso casa sua dopo aver salutato i miei genitori.

Spazio Autrice:
Ehyla bella gente!
Spero che la storia ci piaccia e scusate il ritardo.

A STRANGE LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora