La mattina seguente pioveva, il cielo era così minaccioso e cupo che sembrava ancora notte. Il sangue rimasto nelle strade cominciava a sparire grazie alla forte pioggia.
Viktor voleva parlare con Anna o almeno provarci, ma non la trovava e doveva prendere servizio.
Raggiunse gli altri che tentavano di portare avanti la costruzione delle barriere.
"Per oggi niente solo se smette di piovere, pattugliamo i margini del bosco" ordinò Viktor ai soldati.
Così iniziarono i turni di pattuglia sotto l'incessante pioggia che si abbatteva sulla cittadina.Verso metà mattina Greta, Anna e altre ragazze arrivarono con del caffè caldo e dei biscotti.
"Ecco per voi qualcosa di buono da mangiare sotto questa pioggia, ragazzi!", esordì Greta.
I soldati e Viktor ringraziarono le ragazze per la premura.
Greta colse subito l'occasione per affondare il coltello nella piaga "Viktor! Come sta il nostro giustiziere?"
"Bene grazie" rispose con freddezza guardando con la coda dell'occhio Anna, che non stava guardando lui ma per terra per non incrociare il suo sguardo.
"Dopo la sanguinosa battaglia eccoti ancora qui con il tuo bel accento tedesco" cercava con l'ironia di infastidire sia Anna che Viktor sapendo che fra i due era nato qualcosa.
Viktor si limitò a elargire un falso sorriso.Anna fu la prima ad andarsene e le altre la seguirono.
Viktor guardò nella direzione di Anna finché non rientró in casa poco distante da lì, sperando di incrociare il suo sguardo ma nulla.
Carlo si avvicinò a Viktor insospettito: "qualcosa non va Viktor?"
"No tranquillo tutto a posto" rispose Viktor distogliendo lo sguardo.
"Mia sorella da ieri si comporta in modo strano...sarà rimasta scioccata forse..."
Tutti erano scioccati per ciò che era accaduto ma Carlo aveva il sospetto che tra Viktor e sua sorella era nato qualcosa.
"Si probabile. Le donne sono facilmente impressionabili" rispose con assoluta disinvoltura senza destare il minimo sospetto.
"Si..deve essere così.." disse Carlo con zero convinzione.
"Continuiamo è durata anche troppo la pausa" ordinò Viktor con estrema freddezza.Mentre pattugliava il margine del bosco ce l'aveva a morte con se stesso. Non sapeva come sistemare le cose con Anna. Una parte di lui voleva rimettere a posto ogni cosa, l'altra meno egoista pensava che forse era meglio così. Non avrebbe più sofferto per colpa sua.
Arrivò la sera. Non aveva più visto Anna in tutto il giorno. Sperava ardentemente che lei fosse lì ad aspettarlo dal suo alloggio ma non c'era.
Doveva parlargli. Serviva un chiarimento non si potevano lasciare le cose in sospeso. Era ancora sul ciglio della porta del suo alloggio quando..
"Viktor.."
si voltò e vide Anna davanti a lui, con un vestito a fiori blu e celesti e le labbra rosse come una rosa e quei suoi occhi grandi e neri che ogni volta gli facevano mancare il respiro.
"Anna..io.." non sapeva cosa dire e Anna lo zittí
"Zitto! Zitto...io so chi sei, ti conosco da poco lo so..ma io so chi sei. E tu puoi dirmi qualsiasi cosa, raccontarmi tutto quello che vuoi, ma non potrò mai, mai credere che tu non abbia rimorso per ciò che hai fatto". Parlò con gli occhi lucidi e un tono di voce così sottile e profondo che Viktor non l'aveva mai sentito, distolse lo sguardo e chiuse gli occhi. Lei si avvicinò gli prese il viso e disse: "odio ciò che hai fatto, odierò ciò che farai, ma non riesco a smettere di pensare a te, che nonostante il tuo carattere, il tuo ego e tutto il resto per me sei...sei..importante"
"Anna, tu non hai idea di che persona orribile sia. Tu meriti di meglio, meriti un ragazzo diverso da me. Non voglio che tu soffra"
"Diverso. È proprio questa la parola, forse sei il ragazzo più sbagliato ma io so che tu non sei chi vuoi far credere di essere. Infondo al cuore tu sei molto di più"
Era commosso dalle parole di Anna. Aveva anche lui gli occhi lucidi ma non voleva far scendere neanche una lacrima."Lo so che non piangeresti mai, sei un uomo valoroso" sorrise, si alzò in punta di piedi per riuscire a baciarlo.
Si guardarono negli occhi.
"Non ti ho perdonato, hai sbagliato e questo lo sai anche tu. Ma non posso fare a meno di vederti nonostante tutto" disse Anna
"Anna..non posso stare neanche io senza di te" e la baciò così intensamente da non volerla più lasciare nella morsa del suo abbraccio.
Anna sorrise non poteva non farlo. "Ora cambiati i vestiti bagnati, prenderai un raffreddore se non ti cambi. Noi ci vediamo domani. Notte Viktor" gli diede un bacio sulla guancia avendo visto qualcuno arrivare.
"Si a domani" tagliò Viktor vedendo anche lui il soldato avvicinarsi per poi salutarli in tutta fretta.
Anna gli sorrise e si avviò di nuovo verso casa.Viktor era colpito, Anna nonostante tutto l'aveva perdonato. Aveva capito quello che lui pensava nel suo profondo. Per lei, lui non era un mostro, un giustiziere..per lei..lui era tutt'altro, quello che lui nascondeva alla gente. Era riuscita a vedere infondo al suo cuore dove mai nessuno era arrivato.
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Rivabella
RomanceViktor Wagner un tenente tedesco inviato dal Terzo Reich a Rivabella un paesino dell'Italia centrale per sovrintendere e controllare la zona occupata da truppe fasciste. Freddo e scontroso di carattere. L'amore arriverà a scaldare il suo cuore? Leg...