Anna

726 30 11
                                    


I partigiani entrarono nella cittadina, una volta che i nazisti avevano lasciato Rivabella.
Anna corse verso di loro "dobbiamo andare a vedere chi è sopravvissuto! Mi serve il vostro aiuto" disse.
"Sono tutti morti..li hanno fucilati..mi dispiace" rispose un partigiano
Anna scosse la testa "no fidatevi c'è qualcuno vivo"
"Ascolta, sei scioccata, è normale.." rispose appoggiando le mani sulle spalle di Anna.
"No io sono sicura..se non mi volete aiutare andrò da sola" disse correndo verso i campi di fucilazione.
"Andatela a aiutare..." ordinò il partigiano

La raggiunsero. La scena non era delle migliori.
Anna era abbastanza scioccata ma doveva trovare suo fratello.
"Qua giù!" Urlò uno dei partigiani
Anna corse da lui e vide il fratello morente sotto il corpo di un altro suo compagno.
"Aiutatemi" disse

Cercò di fare tutto il possibile, era ridotto piuttosto male, il suo compagno gli aveva fatto da scudo ma i proiettili lo avevano colpito comunque spezzandogli parte delle costole.

Passarono giorni, Carlo non aveva più preso conoscenza.
Anna rimase lì accanto a lui ad aspettare il suo risveglio.
Una mattina aprì gli occhi "sono morto?" Chiese con un fil di voce.
Anna si avvicinò con le lacrime agli occhi "no, no, sei vivo.."
"Cosa è successo?" Domandò guardandola con occhi smarriti.
Anna non sapere cosa dire.

Non parlò per giorni, era scioccato.
"Arriveranno gli alleati fra non molto, i tedeschi sono andati via.." disse Anna
Carlo annuì "non mi ha sparato.." rispose
"Chi?" Chiese Anna
"Non mi ha sparato..ma non mi ha neanche salvato.."
"Viktor? Non poteva fermare la fucilazione, ti aveva detto di fuggire ma tu non gli hai dato retta"
"Poteva farlo..poteva.."
"Sei vivo è questo l'importante"

Era strano non vedere più Viktor. Era andato via lasciandogli un vuoto nel petto. Non sapeva se sarebbe tornato.
Gli americani arrivarono, c'era il paese da ricostruire. Tutti fecero lo loro parte compresa Anna.
Ma il suo pensiero era sempre su Viktor. Ogni giorno andava a vedere alla posta se c'erano lettere per lei ma mai nulla.

"Notizie?" Chiese la madre. 
Anna scosse la testa.
"Si vede che non riesce a spedirle..al nord Italia tutti i giorni è una guerra continua..ma sono convinta che sta bene.." disse tentando di rassicurarla.
Anna annuí con gli occhi lucidi e uscì di casa. Si sedette sui gradini del giardino, chiuse gli occhi e lasciò che le lacrime scendessero lungo il suo viso.

Anna quella sera si avviò all'alloggio di Viktor, aveva ancora la chiave dopotutto.
Ora era presidiata da qualche soldato americano, ma l'alloggio di Viktor non era ancora stato occupato. Entrò. Era così vuoto senza di lui, riusciva ancora a sentire il suo profumo di dopobarba che la faceva tanto impazzire. Chiuse gli occhi, poteva immaginarselo accanto a lei che gli sussurrava cose dolci nell'orecchio come solo lui sapeva fare.

Stava per uscire dalla stanza quando vide il cassetto della scrivania aperto, andò per richiuderlo e vide una lettera. La aprì. E iniziò a leggere:
"Mia Dolce Anna,
Mi mancherai tanto, tenterò di scriverti se potrò.
Purtroppo quella stessa guerra che mi ha portato da te, ora è la stessa che mi ha portato via, lontano. Ma tornerò fosse l'ultima cosa che faccio a costo di camminare per giorni, mesi, anni. Tornerò mia dolce Anna. Sei la donna della mia vita e questo tu lo sai, ci sposeremo e avremo una famiglia tutta nostra che scalderà i nostri cuori.
Quello che farò domani non sarà degno di perdono o scuse. Purtroppo però malgrado ciò che io penso non potrò sottrarmi. Spero tu possa perdonarmi se nella peggiore delle ipotesi non riuscirò a salvare tuo fratello. Ero una persona senza anima e con un cuore freddo e gelido come una pietra ma dopo che ti ho conosciuto sono cambiato in meglio, è questo ciò che fanno le persone straordinarie come te..tu mi hai salvato Anna e il minimo che possa fare è risparmiare tuo fratello.
Inutile ricordati che ti amo, non c'è alcun dubbio della mia mente, dalla prima volta che ti ho visto. Se te ne ho mai fatto dubitare è stato il peggiore sbaglio di una vita piena di sbagli. La verità non ci rende liberi. Potrò dirti di amarti e continuare a ricordartelo finché vorrai.
Es spielt keine Rolle, um die Welt zu erobern und haben es alle, egal beobachten und kennen unser Schicksal, ich brauche nur die Augen zu verstehen, wer sind die schönsten Sterne, und habe heute. Che vuol dire: non importa conquistare il mondo e avere tutto, non importa guardare e conoscere il nostro destino, a me basta solo il tuo sguardo per capire che sei la stella più bella e illumini i miei giorni.
A presto,
Con affetto per sempre tuo,
Viktor Wagner"
Richiuse la lettera e la portò al petto, iniziò a piangere, un pianto profondo che era da lì da troppo tempo e finalmente era riuscito a uscire.

La ripose nel cassetto del suo comodino. Cercò di prendere sonno ma come al solito l'insonnia era ormai la sua migliore amica. Si alzò e andò verso la cucina per prepararsi una camomilla che l'avrebbe aiutata a prendere sonno.
Mentre aspettava bollire l'acqua arrivò Carlo in cucina.
"Cosa fai sveglia?" Chiese il fratello
"Avevo voglia di una camomilla.." rispose Anna
"Ha mantenuto la promessa..tornerà" disse Carlo
Anna annuí guardando l'acqua bollire.
"Malgrado la sua fama e la sua condotta da nazista cattivo alla fine ha cercato di salvarci..ci ha dato una possibilità, non era costretto a farlo, gliene sono grato non sarei qui altrimenti.." ammise Carlo
Anna sorrise "finalmente hai visto chi è veramente, la guerra non fa un uomo" rispose

La guerra non fa un uomo. Non ci sono né vincitori né vinti. La guerra è stata inventata dall'uomo. Il perché la si compia è molto semplice: primo fra tutti uccidersi, la sete di sangue, la sete di prevalere sugli altri per far emergere la razza più forte, un po' come succede nel regno animale ma molto peggio perché l'uomo sa essere il peggiore fra i predatori  con i giusti mezzi, secondo per la supremazia in campo economico, militare, politico, finanziario, soprattutto finanziario, il potere in mano di pochi e la bara per milioni di soldati e persone innocenti che durante la guerra cercano solo di sopravvivere e ogni volta al calar del sole si pongono sempre la solita domanda: riuscirò a riveder sorgere il sole domani?
La guerra in conclusione non è altro che uno spargimento di sangue che non porta ricchezza ma povertà fra la povera gente, porta anche allo spegnimento dell'anima umana.
Viktor era uno di loro. Uno dei tanti ragazzi cresciuti troppo in fretta in mezzo alla guerra. Aveva visto cose che possono portare in esaurimento nervoso o addirittura in collasso psicologico qualunque persona. Lui però nonostante tutto era così forte da riuscire a spegnere i sentimenti e agire perché doveva, non aveva scelta e un po' perché ci credeva un po' perché era troppo orgoglioso per crollare.
Anna amava anche quella parte di lui. La parte dolce tuttavia era solo di sua proprietà, Viktor era tutto per lei.

Rivabella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora