Capitolo 15

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Thomas P.O.V.

Era tutto pronto. Il locale era pieno e la torta l'avevamo comprata nella migliore - e più trash - pasticceria della città. C'era pure il festeggiato che era pronto a varcare la soglia del night club insieme a noi.

«Hanging out behind the club on the weekends...», iniziò a cantare Mark entrando nel locale ormai pieno di gente che lo aspettava. Conoscendolo era già alticcio e non erano stati i tre shottini bevuti in precedenza. «Acting stupid, getting drunk with my best friends...»

«Sei così pieno di te che canti addirittura una tua canzone?», gli chiese Ally ridendo.

Quella sera indossava un particolare abito nero che le stava da Dio. Non più lungo né più corto del dovuto, era perfetto così come le scarpe rosse col tacco che aveva ai piedi, probabilmente scomodissime. Probabilmente non era neanche il vestito a renderla bellissima ai miei occhi, o un paio di scarpe particolari, ma quel sorriso sul suo volto era più prezioso di qualsiasi gioiello sulla corona della Regina d'Inghilterra.

Era bellissima e io mi stavo innamorando come un coglione.

«Potrei citarti in causa!», gli dissi unendomi al loro scambio di battute.

«Forza ragazzi, è il compleanno di Mark, lasciamogli fare tutto quello che vuole... ma solo per stasera!», si affrettò a dire Skye facendogli un occhiolino malizioso. Erano la coppia più omogenea e perfetta del mondo. Forse mi stavo lasciando prendere troppo dai sentimenti. Ally aveva ragione, stavo diventando uno smidollato.

La musica alta, le ragazze che ballavano attorno ai pali e che giravano tra di noi e tutti gli amici più stretti erano qui. Era una bellissima serata. Dovevo iniziare a divertirmi anch'io.

«Ora, amico mio, berrai un drink da questa bomba sexy». gli dissi avvicinandoci a una ragazza stesa sul bancone. «Qui abbiamo sale, tequila e limone», gli mostrai con la mano gli ingredienti che avrebbe dovuto mandare giù e gli passai il bicchierino con il liquido trasparente. «Non starò qui a spiegartelo, sai bene come funziona!», dissi ridendo e spargendo un po' di sale sulla pancia scoperta della ragazza.

Skye mi aveva dato carta bianca per questa festa. Certo non dovevo rendere completamente incosciente suo marito e di sicuro non dovevo neanche istigarlo ad andare con le ragazze. Nulla di troppo spinto ovviamente. Ho chiesto consiglio a Travis per il luogo e mi aveva consigliato questo posto, ci lavorava una sua vecchia fiamma. Sulle ragazze di Barker non avevo nulla da dire, una più sexy dell'altra. Poteva essere l'erede o il figlio segreto di Hugh Hefner dalla quantità di belle ragazze che poteva avere. A vederlo, così pieno di tatuaggi, sempre con le sue bacchette in mano, non diresti mai che era un inguaribile romanticone, ed eppure lo era. Probabilmente era il più serio di noi tre.

«Amo il mio compleanno!», esultò lui alzando le braccia al cielo. Accerchiato da gente che lo incitava a dare via alla festa, prese il bicchierino di tequila che gli stavo offrendo e il limone che, invece di metterlo in bocca della spogliarellista pose tra le labbra di Skye. Lecco prima il sale dalla pancia della ragazza, in un sorso si scolò il liquido e afferrò il limone baciando sua moglie. Dopotutto le era rimasto fedele.

Era davvero una festa fatta coi fiocchi. Eravamo riusciti a organizzare tutto in pochissimo tempo e con grandi risultati. Si vedeva visibilmente che Mark si stava divertendo e che gli piaceva tutto quel movimento fatto di piume, luci e brillantini su delle belle ragazze che si sarebbero spogliate per lui se solo glielo avesse chiesto.

«Ho sempre desiderato fare questo!», urlò salendo sul palco e appiccicandosi al palo da lap dance. Ora era visibilmente ubriaco e rideva come un pazzo. Dimenava il sedere come solo lui era capace di fare e quando provò ad arrampicarsi sopra, cadde per terra.

San Diego || Tom DeLongeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora