<<Tieni le gambe dritte Rym! L'antrelassé non è un optional!>>
Mi muovo con disinvoltura nella sala enorme della scuola di danza. Sebastian oggi non fa altro che rimproverarmi, ma perché io non faccio altro che sbagliare.
Ieri, dopo la biblioteca, Thomas mi ha accompagnata a casa. È stato gentile, più di quanto dovrei ammettere, era da tempo immemore che non stavo con un mio coetaneo. Ammesso che sia mai successo.
Stranamente, oggi non faccio che guardare l'orologio. Voglio che la lezione termini per andare in biblioteca. Voglio parlare con Thomas. Di cosa, ancora non lo so. Ma devo chiarire con me stessa, per capire se davvero voglio "rovinare" questo ragazzo per una stupida casa di Brooklyn. Neanche fosse una stanza del Plaza!
Forse papà ha ragione, sto solo esagerando.
Sebastian mi risveglia dai pensieri che mi invadono la testa dalla scorsa sera:<<Emmery, che ti succede? Va tutto bene?>>
In un altra situazione, gli avrei raccontato tutto. Ma ora non mi sembra il caso.
<<Sì scusa, sono solo un po distratta per via dello studio>> gli mento perciò, <<Domani vengono nelle scuole i presidi dei vari college>> Bè, questa non è una bugia. Solo che fino ad ora non ci avevo pensato.
<<Credi di essere pronta per il college?>> Mi chiede.
<<Non posso rimandare, Sebastian. Ho degli ottimi voti da privatista, sarebbe un peccato. E poi, prima comincio, prima mi laureo.>>
Passo il resto della lezione concentrata, ma sempre volenterosa di andarmene.
Ma, quando finalmente mi ritrovo nello spogliatoio, Maddy (la ballerina più brava della scuola, dopo di me) mi ferma:<<Rym, senti, non è che potresti fermarti un momento? Sai, per l'esibizione a Chicago di Martedi.>> Fingo di essere sorpresa. Tutti sanno che avrebbero dato a lei quel l'opportunità, anche perché era l'unica che potesse permetterselo...
Maddy non mi sta così antipatica, si comporta da snob ma non lo è.
Tuttavia, declino la sua richiesta:<<Scusa, ma non posso. Devo andare via subito.>><<E che dici della cucina?>>
Sto aiutando Thomas a mettere via i libri da quarantacinque minuti, e la nostra unica conversazione è stata sulla casa di Brooklyn. Come diavolo faccio a trovare un argomento di cui parlare, se non l'ho mai fatto prima??
<<È piccola ma comoda. Non sono un gran cuoco, quindi è a posto>> risponde riponendo nello scaffale un libro di Verga.
È tutto inutile. La mia situazione è uguale a prima!
Decido di farla finita:<<Thomas>> Lo chiamo, <<Non nascondo il mio disgusto nel sapere che c'è qualcun altro nella casa che io ho abitato per tutta la vita, ma sappi che mi fa piacere che quel qualcuno sia una persona responsabile come te>> dico tutto d'un fiato.
Lui fa una timida risata.
<<Emmery, lo avevo capito. E comunque, sappi che ci starò solo per un anno. Dopo mi trasferirò definitivamente a Boston, dove starò per un tempo indeterminato. Quindi, potrai riprenderti la tua casa.>>
Non so se gioire. O se maledirmi. O se prenderlo a pugni. O se buttarmi giù dal Manhattan Bridge.
Questo ragazzo mi sta facendo impazzire, cavolo. Prima mi fa arrabbiare impossessandosi di casa mia, e appena riesco ad accettarlo lui mi dice che quella casa è solo una cosa temporanea.
E poi che cavolo ci va a fare a Boston? E perché cavolo mi interessa??
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FanfictionEmmery Gallagher è una ragazza di New York. Gli unici suoi amici sono i libri, la danza, e il suo istruttore Sebastian. In città arriva Thomas Bocchimpani, un'italo-americano che ama cantare, e che trova lavoro nella biblioteca che frequenta sempre...