Reality

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Nessuno mi ha mai chiesto perché ci fossimo trasferiti dal nostro lussuoso attico di Brooklyn a un monolocale nel Bronx. E anche se fosse successo, io non avrei risposto. Nemmeno lui me lo chiese mai, e sono contenta che non l'abbia fatto.
Eppure, oggi voglio raccontarlo.
Quando avevo dodici anni, mio padre Holden Caulfield fu accusato di aver picchiato a sangue un uomo. C'erano prove e testimoni oculari sufficienti per arrestarlo. Papà si fece cinque mesi di carcere prima che la polizia scoprisse che era innocente. Quando tornò a casa, scoprì che le notizie erano girate in fretta: mia madre Jane Gallagher era stata licenziata dall'agenzia pubblicitaria dove lavorava, e ci avevano sfrattato perché non potevamo più pagare l'affitto.
Andare nel Bronx non ha fatto altro che peggiorare la mia misantropia, cosa che avevo sin dall'infanzia. Fortunatamente avevo ancora la danza. Cinque giorni su sette frequentavo la Dancing Emotion il pomeriggio, e cinque giorni su sette veniva il mio insegnante privato scolastico. Esatto. Io non riuscivo neanche ad andare a scuola. Non me la sentivo di stare con tanta gente per tante ore. Anzi, fosse stato per me avrei fatto anche le lezioni di danza a casa. Ma purtroppo, non era possibile.
Questa era la mia realtà. La mia monotona realtà.
Ogni mattina mi svegliavo; facevo cinque ore di lezione ininterrotte; pranzo leggero; danza per tre ore; cena; lettura in veranda; dormita.
Questa era la mia routine, e lo è stata dagli 8 ai 17 anni. Finché non è entrato lui nella mia vita. Da lì è cambiato tutto. Da lì è diventato tutto migliore.
Quel ricordo è ancora nitido nella mia mente, quel giorno è come se fosse ieri.
Quando io e Thomas Bocchimpani ci siamo incontrati per la prima volta, la vita di entrambi è nettamente migliorata. Dal primo istante. Solo che, allora, nessuno dei due era pronto per questa nuova realtà.

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