Prologo

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Non sono permessi errori.

Tanto meno vengono concesse seconde occasioni.

L'occhio nel mirino è fisso sul bersaglio.

Qualche passo più avanti e Lia sarà pronta a premere il grilletto.

Prende un respiro profondo, la tensione non è mai stata così elevata prima d'ora.

Sta sudando freddo.

Elena lo nota ma non dice niente, per evitare che la collega perda la concentrazione.

Qualcosa però la distrae, o meglio qualcuno che s'interpone tra lei e la sua vittima.

'Cavoli!' pensa mordendosi il labbro, 'E adesso?'

Lia spera disperatamente che il ragazzo si sposti, ma non lo fa.

Non si schioda di un centimetro. Sembra quasi come se i suoi piedi fossero attaccati al pavimento. In più, c'è qualcos'altro che rende tutto più complicato.

Lui non è un ragazzo qualunque, è Federico.

Spera di non doverlo uccidere, molto probabilmente non ci riuscirebbe. Forse.

"Cosa facciamo?" domanda rivolgendosi a Elena, "I due stanno probabilmente chiacchierando allegramente e se il biondo non si muove, sarò obbligata a toglierlo di mezzo."

Le ultime parole le scivolano inesorabilmente dalle labbra. Vorrebbe non averle mai pronunciate, però è troppo tardi. Quel che è stato detto ormai, non può essere rimangiato.

"Non hai scelta Lia." le ricorda la sua partner mostrandole il quadrante dell'orologio digitale, "Sono quasi le 20.05. Spara."

Getta un'ultima occhiata verso colui che ama e preme il grilletto.


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