Capitolo 6.

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Elena scende dall'autovettura, accompagnata da due omaccioni rigorosamente vestiti di nero.

La benda che le fascia gli occhi, le impedisce di vedere, "Dove mi state portando?" Domanda nervosa.

Lia si volta, non appena sente la voce famigliare dell'amica.

"Elena!" la chiama e si dimena dalla presa della donna forzuta che la sta guidando verso il Maestro.

"Lia! Cosa sta succedendo?" le chiede.

La bionda cerca di raggiungere Elena, fa qualche passo verso di lei ma non riesce ad andare oltre, "Il Mae-.." non riesce a finire la frase, dovuto ad un violento colpo che riceve alla testa e che la stende al suolo.

Priva di sensi.


Il risveglio é traumatico.

La vasca da bagno non è il posto ideale per schiacciare un pisolino, però nelle sue condizioni, Rebecca, non avrebbe potuto raggiungere la sua camera da letto. A pensarci bene forse, non ci sarebbe andata tanto volentieri nel letto matrimoniale con Marco.

A fatica si alza in piedi, esce dalla vasca e si guarda allo specchio.

Sospira pesantemente, si asciuga una lacrima che le è scivolata sulla guancia e prende la trousse con i trucchi. Come al solito, si mette una tonnellata di correttore per coprire il livido che lo schiaffo di Marco le ha procurato.

Una volta terminato con il make-up, Rebecca si dirige in cucina.

Ha un certo appetito.

La fame però si smorza quando, non appena varca la soglia del bagno, vede Marco. I loro occhi s'incontrano.

Lei sembra paralizzata mentre lui avanza con un sorriso sulle sue labbra.

"Amore.." le dice passandosi una mano fra i capelli, "Vieni qui." le fa cenno con la mano.

Rebecca non si muove ed è Marco che la raggiunge. Le accarezza il viso, nel punto in cui la sera prima l'ha colpita e lei fa una smorfia di dolore.

"Scusami." le dice stringendola in un forte abbraccio.

Quel abbraccio però, non sistemerà di certo le cose fra i due. Lei non ricambia, ma lui non se ne accorge.

"Mi prepari la colazione?" Le chiede.

La ragazza annuisce e gli cede il posto in bagno. Inseguito va verso la cucina e apre la credenza. Prende due tazze, le dispone sul tavolo e prepara la mocca del caffè.

"REBECCA!" grida Marco dall'altra stanza, "Vieni qui, dobbiamo parlare."

La bionda corre da lui, nonostante la paura.

Lui le mostra la salvietta insanguinata,"Sono stato io?" le domanda.

Rebecca non dice, né fa niente.

Non le sembra il Marco dell'altra sera. Le sembra diverso, più tranquillo.

Ma tutto questo dura davvero pochi secondi.

"RISPONDIMI CAZZO!" le urla in faccia.

La ragazza indietreggia, "Si." balbetta.

"Sono un coglione! Mi dispiace."

Rebecca scoppia a piangere e quando lui cerca un contatto, lei si scansa.

In quel momento rivede il Marco dell'altra sera. I suoi occhi verdi, di cui si era innamorata tempo prima, sono più scuri.

É arrabbiato e...


Lia apre gli occhi e si sveglia di soprassalto. Marco non c'è, quello era solo un incubo. Un incubo che la tormenta da sempre.

La stanza in cui si trova é immersa nell'oscurità. S'accorge che é la stessa in cui, da cinque anni a questa parte, si é ritrovata per servire il Maestro.

Cerca di muoversi. Inutile dire che non ci riesce, le sue mani e gambe sono legate ad una sedia.

"Ben svegliata." le dice la voce metallica del Maestro, "Pronta per la sorpresa?"

Lia scuote il capo, "No."

"Neanche se si tratta di Federico?"

Gli occhi di lei s'illuminano al sentire il suo nome. Anche il maestro lo nota nonostante la scarsa luce che li circonda.

"Non fategli del male o io.."

Il Maestro la interrompe, "O lei cosa, Lia? Mi dica.. Cosa pensa di farmi? Dopotutto non credo che possa fare molto visto che tra i due, é lei quella attaccata alla sedia.."

Lia tace e il silenzio cala nella stanza finché non è proprio il Maestro a rompere la quiete, "Portate Elena." Ordina e, subito, l'amica viene trascinata nella stanza.

Viene posizionata accanto a Lia, legata alla sedia come la collega, la benda permane.

"Elena.." mormora la bionda nel vedere l'amica e accenna ad un sorriso, flebile.

"Lia, dove sei?" chiede la mora, "Non vedo niente."

"Che cosa significa tutto questo?" domanda Lia, rivolgendosi al Maestro.

La risata del Maestro si diffonde nella stanza, "Mi pare inutile toglierle la benda, dopotutto Elena non sarà più in grado di vedere.."

"COSA?" la voce di Elena trema, é piena di agitazione.

"Come sarebbe a dire?"

"Devo proprio darti una brutta notizia, cara Elena.. La benda che indossi é cosparsa di una sostanza che gradualmente ti sta privando della vista."



SPAZIO AUTRICE:

Mi scuso per l'immenso ritardo, so che avrei dovuto aggiornare martedì ma non ci sono riuscita. Nonostante tutto, spero che continuiate a seguire la storia, a votarla e commentare, adoro leggere i commenti ed entrare in contatto con le persone! :D Quindi fatemi sapere se vi piace, cosa vi piace e cosa no, se trovate errori così che io possa migliorarmi.

Detto questo vi lascio e a martedì,

Gretta

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