Capitolo 8.

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"Abbiamo capito tutti che le è sempre piaciuto Fede, che è stato un colpo di fulmine e bla bla bla vari, però questo non m'interessa. A che pro se non svela il codice? Sbaglio, forse?" Il Maestro interrompe il racconto di Lia, interessato per di più ai quattrini del manager,che non alla "romance" tra la ragazza e Federico, "Arrivi al dunque, tralasci la cena e quel suo ex-defunto-fidanzato Luca." e immancabilmente aggiunge, "Tra l'altro Luca non era un granché,senza offesa."

Gli occhi di Lia sembrano due palle di fuoco incandescenti, "COME OSA DIRE CERTE FESSERIE SUL CONTO DI LUCA? ERA UN RAGAZZO PER BENE,L'UOMO CHE AMAVO E CHE ORA NON C'è Più PER COLPA VOSTRA." La bionda accusa il Maestro che, per sua sfortuna ha la risposta pronta.

"Non si prenda in giro da sola, mia cara Lia. Sappiamo entrambe che non l'ha mai amato, altrimenti non avrebbe mai dormito con Federico alla prima occasione."

Lia non sa cosa dire.

Le parole dure del Maestro però, non sono del tutto false.

"Io ho amato Luca." Gli confessa poi, "So di aver commesso un grave errore e mi sento in colpa, perché non lo meritava." Ammette con le lacrime agli occhi, "L'ho amato, l'ho tradito e l'ho perso. Non mi rinfacci la cavolata che ho fatto, è già abbastanza straziante sapere che sono stata una stronza nei suoi confronti e che ha pagato con la sua stessa vita per i miei sbagli.."

"Su,su, la smetta di piangere e riprenda immediatamente la narrazione.." l'incita il Maestro, "Sa bene che questa sua storiella da quattro soldi non mi commuove."

Lia prende un respiro profondo, tenta di tranquillizzarsi e poi riprende a raccontare..


"Controlla che nessuno sia nei paraggi e avvisami se dovesse arrivare qualcuno."Ordina Lia alla collega, Elena, nel mentre naviga sul computer del manager di Benjamin e Federico, alla ricerca di informazioni, dati o un qualsiasi indizio che la porti al codice per aprire la cassaforte.

Il Maestro le aveva consigliato la notte precedente di ricercare in tutte le cartelle del pc, alcuni file utili, e copiarli su chiavetta,in modo tale che poi, glieli possa inviare via mail e il compito si faciliti.

"Trovato niente?" domanda Elena cacciando di tanto in tanto delle occhiate a destra e a sinistra per controllare che non s'aggiri anima viva.

Il corridoio però pare tranquillo.

"No."Le dice Lia, "Quest'uomo ha troppe cartelle e troppi documenti per i miei gusti.."

"Sento delle voci.." avvisa poi Elena, percependo anche dei passi, in avvicinamento, "Sbrigati!"

"Si,si.. dammi ancora qualche minuto che copio un ulteriore file e poi spengo il computer, così da far sembrare tutto in ordine."

"Lia..non so se hai qualche minuto." L'avverte Elena.

"Tienili a bada."

"come?" domanda Elena priva di idee.

"Non lo so, vai con loro a prenderti un caffè!" propone la bionda,digitando alla velocità della luce un titolo per la cartella, che ha incollato sulla chiavetta.

Elena acconsente, "Sai, a dirla tutta ho proprio bisogno di un caffè!"

"Bene,allora vai e goditelo!" la sprona Lia.

Elena la saluta ed esce dalla sala riunioni. Proprio mentre chiude la porta, Benji, Fede ed il manager spuntano dall'angolo.

"Buongiorno signori!" esclama lei, avvicinandosi, "Allora, vi andrebbe di accompagnare una povera donzella in difficoltà a prendersi un caffèNon sono pratica del posto e non vorrei perdermi. Qui tutti i corridoi sembrano uguali." Spiega poi sperando che tutti e tre accettino.

Il manager purtroppo rifiuta, "Guardi signorina Marchetti, mi piacerebbe molto ma ho delle pratiche urgenti da sbrigare.. Federico dovrà venire con me, deve firmare alcune carte. Benjamin invece,sarà più che felice di accompagnarla, non è vero signor Mascolo?"

Lia ha sentito tutto.

Lei e la collega hanno sempre usato la tattica del: "Alzo la voce, così che anche con muri spessi, l'altra mi possa sentire, in caso di pericolo."

Funziona nella maggior parte dei casi, questo è uno di quelli.

La bionda spera che dal 20%, si passi al 100%, in meno di 3 minuti e 40 secondi. Essendo però molti documenti, ci mette più tempo del previsto.

Elensbarra la strada al manager, impedendogli di proseguire, "Potrei chiederle una cosuccia?"

"Certamente."Le risponde lui, cortesemente.

"Beh..m'imbarazza un po' questa mia richiesta.." dice Elena abbassando il suo sguardo, le sue doti d'attrice in azione, "Mi farebbe vedere il suo studio nuovo, nell'altra ala dell'edificio? Muoio dalla voglia di vederlo dal giorno in cui ho messo piede qui..." Confessa titubante.

"Magari dopo la riunione..?" propone il manager, che non demorde.

Elena non sa più cosa dire o fare, lascia passare il manager che ha già la mano sulla maniglia.

Lia è preoccupata. Mancano soli 10 secondi.

Inizia il conto alla rovescia.

10,9, 8.. il manager inizia ad abbassare la maniglia per entrare, 7,6,5,ormai è completamente abbassata e pian piano inizia ad aprirsi la porta, 4,3, si sente uno scricchiolio e..


"MA INSOMMA!" urla il Maestro irritato, "LA SMETTA DI FARE INUTILI GIRI DI PAROLE E MI DICA QUEL MALEDETTISSIMO CODICE!"

Lia vorrebbe avere una memoria infallibile, solo che purtroppo quella che ha non le permette di focalizzare più di tre cifre.

"Aumenti d'intensità." L'ordine del maestro spiazza la ragazza, "Voglio vedere se la nostra cara Lia, proseguirà il suo giochetto anche con Federico in agonia. Anzi no.. ho un'idea migliore."

Lia sta tremando di paura, non sa cosa aspettarsi dal Maestro.

"Ho sentito dire che Marco Terzi è un pugile incredibile.. chissà se non ha bisogno di allenarsi."

Non appena Lia sente il nome Marco, un brivido le percorre tutta la spina dorsale.

"Direi che in assenza di un sacco contro cui scagliare colpi, Federico è più che perfetto.."

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