Capitolo 5.

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SPAZIO AUTRICE:

Come promesso ecco il nuovo capitolo della fanfiction!

Rispetto ai precedenti é più "violento" quindi se siete facilmente impressionabili, evitate di leggere la parte in corsivo.

Un'altra cosa, forse la più importante: se foste vittime di determinati atti, non isolatevi, non tenete nascosto ciò che succede fra le mura di casa. Trovate il coraggio di parlarne con qualcuno fidato che vi possa aiutare a superare questi momenti difficili e vi supporti nelle decisioni future.

Non aspettate che la situazione peggiori, prendete in mano la vostra vita e ponete fine alle violenze che vi vengono inflitte. Non é amore, é dolore.

Detto questo, vi lascio alla lettura.

Mi auguro che continuerete a seguire la storia, commentarla e votarla se vorrete,

Gretta


***



Lia si beve una tazza di caffè bollente.

La notte prima non ha chiuso occhio, quindi aveva proprio bisogno di una dose di caffeina per risvegliarsi.

I suoi pensieri erano fissi su Luca che se n'era andato dopo che lei, fattasi molto coraggio, le aveva raccontato tutta la vicenda e alla fine rivelatogli il tradimento.

L'odio negli occhi del ragazzo era comprensibile. Però le manca qualcun altro.. infatti, si ritrova a sfogliare le foto rimaste sul telefonino, che la ritraggono con Federico.

E dopo l'ennesimo selfie venuto male, le arriva una mail.

Il mittente: Il Maestro.


"Mia cara Lia,

Le voci corrono in fretta e non potevo permettere al vostro ormai ex-fidanzato Luca di spifferare ai quattro venti l'esito della missione assegnatavi.

Che brutta rogna l'alcool!

Mi pare logico che voi dobbiate prepararvi per un ulteriore funerale. Il nero dopotutto, vi dona parecchio."


Lia interrompe la lettura, le lacrime agli occhi le offuscano la vista.

'Luca..' pensa singhiozzando.

Il maestro però l'aveva avvertita. Lei ha infranto il patto, la regola numero uno: Mai rivelare a nessuno la propria identità, né divulgare dati inerenti al proprio operato in relazione con il Maestro.

Si convince poi a proseguire la lettura, fazzoletto alla mano..


"Volevo chiederle un'ulteriore informazione.. Le sono piaciute le rose?

Ho consigliato a Marco il miglior fiorista, ovviamente le ho fatte recapitare io. Il vostro indirizzo è ben nascosto ai suoi occhi. La prossima volta che vi accingete a fare una confessione del genere, chiunque sia la persona, ricordatevi chi eravate prima di venire qui.

Si ricordi di Marco e dei lividi su tutto il corpo.

Si ricordi di Rebecca, dei continui pianti e del dolore passato. Si ricordi chi le ha cambiato la vita completamente."


Il Maestro la salvò per davvero dalle grinfie di Marco, si ricorda ancora il sapore di sangue in bocca e i lividi che per giorni incorniciavano il suo volto..


L'acqua calda scorre ininterrottamente nel lavabo, la salvietta grondante di sangue e il vapore dello specchio che nascondeva il viso sofferente di Rebecca.

Le tremano le mani, le gambe e quasi non riesce a reggersi in piedi.

Fatica a respirare, forse le ha rotto una costola.

"ESCI IMMEDIATAMENTE DI LI REBECCA O SFONDO LA PORTA!" le grida Marco bussando insistentemente la porta.

Lei non risponde, ha paura che possa farle altro male.

"APRIMI!"

La ragazza, nonostante il terrore, fa come le dice.

Non appena entra, con forza la scaraventa sul pavimento, "Fa male, vero?" le domanda avanzando, tirandole un calcio prima alla gamba poi in pancia.

Rebecca getta un grido straziante, poi si raggomitola su se stessa e con voce flebile prega che lui la smetta.

Ma invano.

I colpi raddoppiano, triplicano e non ne vede una fine.

Marco la colpisce dovunque e sa che questa potrebbe essere la sua fine.

Rebecca piange, il dolore è insopportabile e interminabile.

Poi, dopo svariati minuti, il tutto cessa.

Marco le sputa addosso, "SE TI VEDO ANCORA CON QUALCHE ALTRO RAGAZZO CHE NON SIA IO, NON USCIRAI Più DA QUESTE QUATTRO MURA.. SONO STATO CHIARO?" Le domanda a pochi centimetri dal volto.

Lui è chiaramente ubriaco, l'alito di vodka non mente, "SONO STATO CHIARO??"

Lei annuisce, chiude gli occhi e Marco le molla uno schiaffo sonoro.

"Mi fai schifo.." le dice lasciandola sola, tutta dolorante, stesa sul pavimento. La porta del bagno si sbatte alle spalle di Marco e nello stesso momento, Rebecca, con forza di volontà si aggrappa al water e vomita.

Vomita sangue..


Lia piange, proprio come fece quella sera.

"Ah, quasi dimenticavo.. Federico vi aspetta qui.

Il Maestro."




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