Capitolo 3.

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Un bacio.

Le manca il respiro.

Un altro bacio e i battiti del suo cuore accelerano.

Il suo tocco è paradisiaco quasi quanto il profumo inebriante che avvolge le lenzuola della camera di Federico.

Si guardano e lui le ruba un altro bacio.

Non può farci nulla. Lui le piace e parecchio.

Forse il suo 'sì' rivolto a Luca, dopotutto non era così sincero.

Federico le sorride e..


"Lia!" "Lia!", il suo flusso di pensieri s'interrompe, "Lia!"

"Cosa?" domanda la bionda ad Elena, che la guarda preoccupata.

"Dobbiamo andare."

Uno sguardo veloce all'orologio, "Hai ragione."


La chiesa è gremita di gente.

Le due ragazze si siedono negli ultimi banchi e sperano di passare inosservate. Lia lo cerca con lo sguardo, invano. Non lo vede.

"Torna da Luca." Le consiglia Elena, che ha notato quanto la sua amica si sia sporta per vedere l'altra ala della navata, "Credo sia la cosa migliore."

Lia la guarda, delusa, "Volevo rivederlo." ammette rattristata.

"Dimenticatelo."

"Ho fatto una cavolata.." sospira, la testa nelle mani.

Elena passa una mano sulla sua schiena e tenta di rassicurarla, "Assolutamente no. Hai fatto il tuo dovere. Lui doveva spostarsi, non l'ha fatto e tu hai eseguito gli ordini del Maestro." Le dice, "Non hai niente di cui incolparti."

Eppure il dolore la sta dilaniando e non sa se avrà il coraggio di sposare Luca, al ritorno.

La cerimonia ha inizio.

Il prete parla per una buona mezz'ora, poi lascia il posto ai famigliari del defunto. Le parole strappalacrime della moglie e dei figli del manager, commuovono Elena, che si asciuga le guance con un fazzoletto.

Lia invece rimane impassibile e quella scena le ricorda il suo funerale..


La sua foto ingigantita era stata posta al centro della chiesa, la sua bara, chiusa, sull'altare.

Fiori ovunque.

Il suo funerale era stato particolarmente noioso. Il prete non smetteva di blaterare riguardo l'importanza della preghiera e della vita.

In molti presenziarono, Marco ed il suo ciuffo biondo, in prima fila.

'Ridicolo.' Pensò allora.

Uno dopo l'altro, dai genitori, agli amici più stretti, salirono e tentarono tra i singhiozzi di dedicarle qualche parola.

Sua madre non ci riuscì, neppure suo padre.

Marco invece si era preparato un discorso chilometrico, ma non pianse..

"Mi ricordo come fosse ieri, il giorno del nostro primo incontro." Iniziò a raccontare lui, "Mi ero appena trasferito e, dopo una mattina intensa, passata a scaricare scatoloni e mobili, avevo deciso di prendermi una pausa e andare a prendere un caffè, per me ed i miei genitori. Entrai nella caffetteria 'La Stella Polare', ordinai e attesi al bancone i tre caffè.

Arrivasti tu. Capelli raccolti in uno chignon, divisa azzurra che s'intonava con i tuoi occhi e un sorriso mozzafiato. Eri bellissima.

Mi offristi i caffè e mi ricordo ancora la frase sciocca che ti dissi, per attirare la tua attenzione.. <<Potrei chiederti un favore? – ti domandai e tu rispondesti con un sì titubante – Il mio telefono è scarico e vorrei avvisare i miei, dicendogli che mi trattengo qui a parlare con una barista a dir poco stupenda. Non ti dispiace, vero?>>

Tu scoppiasti a ridere, però non disdegnasti della mia compagnia.

Poco a poco, iniziammo a frequentarci, fino a consolidare il nostro rapporto. Avevamo tutto, eppure la vita ha deciso altrimenti. Ti ha strappato via da me.

Ha deciso che avrei dovuto continuare da solo, senza di te al mio fianco.

Non so ancora come farò, mi manchi già moltissimo.

Prima di lasciarti andare però, ti volevo ringraziare per essere stata con me, pregi e difetti, per aver saputo sopportarmi e supportarmi.

Eri e sarai il mio angelo custode.

Non potrò mai dimenticarti, la tua risata, i tuoi occhi azzurro cielo e soprattutto le tue mani profumate di caffè.

Ti amo e sempre ti amerò,

Tuo Marco."

Niente. Neppure una lacrima.

La sua voce più cristallina di sempre, non un accenno di sofferenza.

Una mano s'appoggia sulla spalla e lei sa che è arrivato il momento di partire.

Partire e seppellire per sempre il passato.

"Dovrai abituarti alla tua nuova vita, Lia."

Annuì sedendosi nei sedili posteriori dell'automobile, "Non sarà di certo un problema."


"Federico Rossi, Benjamin Mascolo, vi presento Elena Marchetti e Lia Respighi. Loro saranno le organizzatrici dei vostri prossimi concerti." Il manager presenta le due ragazze, e nel frattempo i quattro si stringono le mani.

"Bene." Annuncia Elena, "Io e la mia collega abbiamo deciso già qualche data. Se vi va di dirci cosa pensate, prenotiamo già il luogo dell'evento e iniziamo a pubblicizzarlo."

Benji e Fede le guardano a bocca aperta, stupefatti.

"Sapete," gli dice Lia, "Noi non ci giriamo i pollici, lavoriamo seriamente e ci teniamo a farvi fare bella figura."

"Giusto." commenta il manager, "Direi di discuterne subito, nella sala riunioni." Così dicendo gli fa strada nell'immenso edificio della Warner Bros di Milano.


***


SPAZIO AUTRICE:

La "legenda" ritorna:

-> Parti in corsivo ricoprono l'arco di 3-4 mesi circa, ovvero a partire dal Maestro che le da l'incarico e a finire con i mesi in cui lei ha lavorato come organizzatrice di eventi di Benji e Fede

-> La parte sottolineata riguarda il passato vero e proprio di Lia, (5 anni prima, circa)


Spero che la storia vi possa piacere e al prossimo capitolo!

Gretta <3

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