Capitolo 2

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"Vuoi sposarmi?"

Luca è in ginocchio, dinanzi a Lia.

Le porge una scatoletta rossa, aperta, che mostra un anello con punta di diamante.

Lei guarda prima il ragazzo, poi l'anello, senza aprire bocca.

Non sa cosa rispondergli, è sia contenta che preoccupata.

Il Maestro le ha promesso un'ultima azione, ma lei non si fida granché.

"Quindi..?" domanda Luca, con occhi pieni d'aspettativa.

Lia lo tiene sulle spine per un poco, però alla fine, senza più pensarci troppo, accetta la proposta e lo bacia intensamente.

"Si, Luca." Gli dice a fior di labbra, le sue braccia attorno al collo del fidanzato, "Si. Si e mille volte ancora si."

Dalla bocca di lui, scivola un tenero 'ti amo' che la fa sorridere.

Naso contro naso, occhi negli occhi. Entrambe sono felici e spensierati. La luna illumina le loro due sagome e le stelle brillano, quasi a incorniciare il momento e rendere tutto più magico.

Ogni cosa però deve avere termine, anche se questa si conclude a causa di Elena che, di corsa, strappa Lia dalle mani di Luca.

"Il lavoro chiama caro, saluta la tua bella che la vedrai tra circa un mesetto."

Lei sa sempre come guastare la festa, in modo del tutto originale.

"Buon lavoro tesoro mio." le dice lui correndole incontro e stringendola fra le sue braccia, "Ci vediamo presto." La bacia prima sulla bocca, poi sulla fronte, "Chiamami, così non rischio di disturbarti mentre sei all'opera."

Lia annuisce, "Va bene, ti chiamerò io verso sera."

I due si lasciano e Lia può finalmente cambiarsi, nel retro del SUV che è stato consegnato dal Maestro, alle due, per la missione. I tacchi la stavano letteralmente uccidendo.

"E così, molto presto diventerai la signora Ferri.." le dice la collega mentre guida, un sorrisino malizioso sulle sue labbra.

Lia ancora non può crederci, "A quanto pare."

"Non sembri molto contenta." nota la mora, "A breve ti sposerai con l'uomo dei tuoi sogni e hai una faccia da funerale.."



Lia si guarda allo specchio e con il pennello ricoperto di correttore, nasconde le occhiaie ormai troppo evidenti. Non dorme da giorni, tormentata dallo stesso incubo di sempre.

Lei che porge la lettera di scuse a Luca, sull'altare, lui che le rinfaccia il fatto che Federico non ci sia più. Lei piange e si dispera finché Marco non appare.

Elena s'affaccia dalla finestra dell'appartamento che condivide con la sua collega, affittato esclusivamente per la missione. Il suo sguardo assente é proiettato verso il cielo grigio e i pensieri sono rivolti alla coinquilina. Lia sta soffrendo molto e nonostante tenti di nasconderlo è preoccupata che scoprano il loro operato.

Non ha fatto altro che piangere, la notte.

La porta del bagno scricchiola, Elena si volta e non s'aspetta certo di vederla già pronta. Vestita rigorosamente di nero, come la sua anima.

"Se non vuoi andare al suo funerale, io.." non fa in tempo a finire la frase che viene interrotta da Lia.

"Purtroppo è lavoro. Devo presenziare."

Elena nota in un secondo tempo la boccetta di vodka, che appare dalla borsetta a tracolla, "E quella?" domanda indicandogliela.

"Non c'è niente di meglio dell'alcool per questo genere di eventi."

Elena annuisce, "Preservane un goccio anche per me, non si sa mai.."

Prima di uscire però il telefono di Lia inizia a squillare.

Lei lo estrae dalla borsetta e nota il mittente: Luca.

Rifiuta la chiamata guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Elena, "Perché?" le chiede.

"Perché cosa?" Lia finge di non capire.

Elena sbuffa e alza gli occhi al cielo, "Non prendermi in giro.." le indica il telefonino, "Perché non gli hai risposto?"

Lia alza le spalle e mugugna qualcosa di incomprensibile.

"Puoi ripetere a voce più alta?"

"Mi sento in colpa." si limita a dire.



***


Spazio autrice..

Ciao a tutti!

Ecco qui la continuazione della fanfiction!

Come ho già accennato nel capitolo precedente, la parte in CORSIVO é un passato generico.

Non preoccupatevi se momentaneamente non state capendo molto, tutto verrà chiarito nei capitoli seguenti! ;)

Spero vi piaccia e alla prossima,

G.C.

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