Sono le 7:00 e la sveglia suona senza fermarsi un attimo. Oggi è il grande giorno, cambierò casa, città e chissà se cambierò anche io.
Mi alzo e la prima cosa che faccio è quella di recarmi in bagno, mi guardo allo specchio e sono un completo disastro.
Mi faccio una doccia, indosso dei jeans stretti ed una maglia verde militare a mezzamanica e le mie scarpe Superstar.
Lego i miei capelli in uno chignon disordinato, un pò di trucco e mi reco in cucina.In cucina ci sono i miei genitori e mio fratello Manuel già pronti per accompagnarmi in aereoporto, ma sono un totale quadro della tristezza.
Facciamo colazione e nessuno parla.
Dopo un pò le mie orecchie sentono la voce di un uomo, mio padre.
"Aurò, tu sai quanto noi ci fidiamo di te, ma prima della tua partenza dobbiamo dirti alcune cose."
Ecco qui,alle 7:30 del mattino le mie orecchie dovranno sentire le mille raccomandazioni dei miei, ho venti anni ormai e ancora non mi lasciano fare quello che mi pare. Non ho mai creato problemi a nessuno, sono sempre stata una tipa tranquilla e mi tocca ascoltare anche le raccomandazioni.
Continua mio padre:"già sai alcune cose che ti abbiamo insegnato sin da piccola. Ora ti chiedo di impegnarti molto, non bere molto se vai in discoteca, non far entrare nessun estraneo nel tuo letto al primo appuntamento e soprattutto non litigare con nessuno!"
Per quanto riguarda gli sconosciuti, nel mio letto non ci entrerà nessuno, per quanto riguarda il bere ed il litigare un pò meno.
"Sí signore." rispondo.
Mia mamma non ha nulla da dirmi, dai suoi occhi capisco quanto sia triste, anche io lo sono, ma sono anche felice per questa nuova avventura.
Per quanto riguarda quel 'gigante' di mio fratello, non siamo mai andati d'accordo. In casa litighiamo in continuazione ma questo non vuol dire che non mi mancherà.
Prendo le valigie e saliamo in macchina.
Mia mamma mi stringe ancor di piú la mano.
Il volo è alle 8:30.
Quel volo mi porterá lontana da lei, loro.
Ecco che arriviamo.
L'ho stretta a me, forte.
Credo che le ho lasciato qualche costola che si è incastrata con la sua.
E presto ci riabbracceremo.
Questa distanza puó solo unirci di piú.Saluto con un mega abbraccio mio padre e mio fratello e mi diriggo a fare il check-in.
Salgo sull'aereo e mi fiondo subito vicino al finestrino.
Sono tesa, molto tesa.
È la prima volta che 'volo' in vita mia.Mentre guardo fuori, una presenza femminile si avvicina e:
"Posso accomodarmi quí?" chiede con molta gentilezza.
"Fai pure!"rispondo con un sorriso.
Così ad essere tese siamo in due.
Pronti? Stiamo decollando.
Sento un vuoto terribile allo stomaco che mi fa mancare l'aria.
La ragazza accanto a me è nella mia stessa situazione, ma non riesco a dire nulla.Osservo la mia bellissima Napoli che piano piano inizia a rimpicciolirsi, il Vesuvio, il mare che rivedrò tra nove mesi.
Sento come se al mio cuore mancasse una parte per essere completo, quella parte è la mia famiglia in primis ed anche la mia città.
Che bello, non avevo mai visto le nuvole così vicine a me, eppure è una cosa che amo fotografare.
Guardare il cielo mi rilassa.
Adoro i viaggi lunghi, quelli che durano ore, dove stai lì con le cuffie fissando il finestrino e i posti nuovi e ti soffermi su ogni pezzo delle canzoni che ascolti, e ogni pezzo è un ricordo, e ogni ricordo è una lacrima.
Quei viaggi in cui spero di riuscir a dimenticare qualcosa o qualcuno ma finisci per sentirne la mancanza.
Quei viaggi in cui pensi a come poter iniziare una nuova vita senza aver paura che qualcuno sappia del tuo passato.
Quei viaggi che ti fanno capire cosa non vuoi perdere.
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You❤||Stash Fiordispino.
FanfictionAvete presente quel momento in cui dimentichi tutto, persino chi sei? Ecco fatto, io sono arrivata a tal punto, al punto da non riconoscere nemmeno la ragazza che indossava i soliti jeans e che scriveva senza fine. Non so dove sia, e non so come tor...