Primo giorno di università.

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Oh,MERDA!
La sveglia suona senza un domani, sono le 7:00 e devo correre all'Università. Sono in ritardissimo.
Salto dal divano e mi sento come se mi fosse passato un camion addosso, salgo in fretta e furia le scale di casa e mi reco in bagno, doccia al volo e corro in camera per vestirmi.

Indosso un semplice jeans bianco stracciato ed una maglia nera con le mie bellissime Converse nere.
Trucco? Nah, è troppo tardi e devo ancora recarmi sotto la fermata del pullman.
Rinchiudo i miei capelli in una coda e via!

Scendo nel salottino, afferro il mio zaino, infilo dentro due quaderni, due penne, un croissant e scappo velocemente sotto la fermata.

Primo giorno di università.
Ottimo inizio direi.
Dalle sette e mezza alle otto fuori la stazione ad aspettare un pullman che proprio questa mattina ha deciso di non passare.
PRIMA BESTEMMIA.
Arrivo in facoltà. 
È tardi, ovviamente.

Mentre corro sbatto contro qualcuno e cado.
Beh, altra figura di merda.

Alzo lo sguardo e vedo una figura femminile, mi alzo molto velocemente  e ritorno in me.

'Scusami, sono in ritar..'  non faccio in tempo a completare la frase che subito mi interrompe.

'Aurora!' esclama.

'Caroline! Anche tu frequenterai questa facoltà?' chiedo.

Sono molto felice di rivederla, pensavo fosse solo una semplice compagnia di viaggio ed invece eccola quí.

'Sì!' esclama con un enorme sorriso.

Sembra di conoscerci da una vita ormai, ma è solo il nostro secondo incontro.

'Dai, andiamo! Alle 9:00 chiuderanno i cancelli, non vorrai mica rimanere fuori?' chiedo.

Entrambe scoppiamo in una calorosa risata e corriamo verso i cancelli della facoltà.

Ed eccoci di nuovo qua, esattamente come tre mesi fa.
Varchiamo la soglia, guardiamo quei corridoi e quei sottoscala pieni di emozioni e di storie segrete.
Tiriamo su un bel respiro ed entriamo in classe, sapendo che lì passeremo ogni santo giorno dei nostri prossimi nove mesi.
Ognuno seduto al proprio banco, mentre i prof entrano l’uno dopo l’altro blaterando parole che tanto in gran parte non ascolteremo, siamo in preda ai nostri pensieri, e ripercorriamo quei momenti di pura vacanza che ci sembrano così vicini, ma che oramai sono anche così lontani.
Ognuno ha la propria storia da raccontare: amicizie nate inaspettatamente, amori proibiti e intensi, legami rotti, mattinate al mare, notti passate a contare le stelle sdraiati in spiaggia a ridere delle peggiori cazzate, serate in discoteca di vera follia.
E adesso siamo costretti a salutare quei giorni estivi di tranquillità per dare spazio a quelle paure, a quelle ansie per i compiti in classe per cui pensiamo di non farcela, che ora ci sembrano insostenibili, ma che sappiamo perfettamente che tra qualche anno rimpiangeremo.
Però ridiamo lo stesso perchè nonostante i pianti, nonostante le incazzature, nonostante le insufficienze, ci saranno le gite, ci saranno le assemblee d’istituto trascorse a canticchiare per la scuola ed a scherzare come i matti, ci saranno i baci nascosti tra le persone più impensabili, ci saranno gli abbracci, ci saranno gli amici.
Nonostante tutto saremo insieme, vivendo a pieno la nostra adolescenza e quegli istanti che la vita non potrà mai ridarci indietro, dando il via ad un nuovo, meraviglioso inizio.

Proverò a parlare di me.
A presentarmi con parole mie.
Ognuno di noi a turno, deve mettersi di fronte alla nuova classe e presentarsi.
È una cosa che odio o meglio, piú che odiarla non ne vedo il senso.

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Buon pomeriggio.
Ancora non si parla di Stash, ma presto molto presto arriverà.

Cosa ne pensate?

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You❤||Stash Fiordispino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora