«Guardavo sempre la sua bocca quando parlava. Quando parlava, quando parlava, quando parlava, quando..parlava! Quando ha detto di amarmi, gli angoli delle sue labbra si sono arricciati all'insù. La notte se ne stava sdraiata e mi guardava mentre facevo accendi e spegni, accendi e spegni, accendi e spegni, ripetutamente con la luce. Chiudeva gli occhi e immaginava i giorni e le notti che le passavano davanti.»
«Ti devo dire una cosa.» mi sorrise rassicurante.
Una bufera di pensieri si impossessò della mia mente. Che le avesse dato fastidio qualcosa a cena? Che avevo fatto? Perché non riuscivo a migliorare?
Ci sedemmo sul letto «Ti amo»
Rimasi scioccato. Osservai le sue labbra, si incurvarono all'insù, semplicemente meravigliosa. I suoi capelli rossi sulle spalle legati in due trecce, il trucco inesistente, labbra rosee sorridenti, ciglia lunghe sulle guance, le sue mani che stringevano le mie.
«Ti amo anche io, Nicole»
«So che ho aspettato a lungo per dirtelo ma...sei l'uomo della mia vita, Jim»
La abbracciai e le diedi un bacio sul collo.
Lei mi amava, mi amava dopo tutto, dopo il disastro che ero e non sapevo come ringraziarla.
Lei si stese sotto le coperte e chiuse gli occhi, feci lo stesso pochi minuti dopo, avevo già chiuso la porta, avevo spento le luci. Ma non quella dell'abat jour.
Accendi e spegni
Accendi e spegni
Accendi e spegni
Accendi e spegniQuesti tic erano all'ordine del giorno, e non riuscivo a fermarmi se non dopo un po'.
Nicole aveva gli occhi chiusi ma era sveglia, non sapevo cosa immaginasse. Magari fulmini, tuoni...magari qualcuno che la stringesse sotto un temporale. Sperai che immaginasse me. Magari un me diverso, magari un me normale.
Magari noi.
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The Best Obsession//D.O.C.
Short Story«Ma come può essere uno sbaglio se non devo lavarmi le mani dopo averla toccata?» ❗ATTENZIONE❗: "Discorso" non mio, l'opera è tratta dal monologo di Neil Hilborn.