Six

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Il sorriso svanì dalle labbra di Jimmy «Certe mattine volevo salutarla baciandola, ma correva via perché la facevo tardare al lavoro. Quando mi fermavo ad una crepa sul marciapiede, lei continuava a camminare. Quando diceva di amarmi, la sua bocca formava una riga dritta. Mi diceva che occupavo troppo del suo tempo.» gli scese una lacrima.

«Buongiorno, amore»  le sorrisi.

Mi sorrise, cercai la scintilla nei suoi occhi ma lei si alzò in fretta dopo che provai a baciarla.

«Qualcosa non va?» le chiesi.

«No, affatto. Devo andare a lavoro, rischio di essere in ritardo. Chiudi tu la porta, devo andare.»

Scappò via dopo essersi vestita.

Non venne a pranzo, ma chiamò a casa per avvisare. Mi stupii, ma lei era la mia Nicole.
La amavo, amavo ogni cosa di lei. Anche i difetti, perché ne era piena. Ma dire che era perfetta era troppo facile. A volte metteva le cose storte apposta, solo per osservarmi e ridacchiare. Per me era un piacere osservarla mentre si metteva lo smalto, facendo attenzione a non sbagliare. Quando si spazzolava i capelli e quando mi chiedeva di aiutarla, solo perché la rilassava e rilassava anche me. Passare le dita tra quelle ciocche arancioni era divino. Amo quando si lamentava delle sue lentiggini e della sua pelle chiara, quando diceva di voler tingere i capelli di nero: sarebbe stata meravigliosa comunque.

Amavo le sue piccole cose, la amavo compulsivamente.

The Best Obsession//D.O.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora