Era una giornata piovosa, decisi di non andare in ufficio ma di stare a casa lavorando al pc. La pioggia era incessante e solcava i vetri della finestra, mentre sorseggiavo una tazza di thè squillò il mio cellulare:
" Pronto...?" – dall'altra parte del telefono rispose una donna: - " Sì, salve lei è la signorina Chiara?" –
" Si mi dica, lei chi è? "
" Mi chiamo Paola e l'ho chiamata per una consulenza in casa mia, so che lei uno dei migliori architetti della città e quindi la volevo conoscere per fare dei lavori..."
" Si Paola, se lei è disponibile potrei venire a casa sua domani mattina per le 10... mi può... "- neanche mi fece finire la frase e mi disse: - " Io domani avrei un altro impegno, sarebbe così gentile da venire oggi a casa mia? " –
-" Ma anche io ho del lavoro da fare oggi quindi non penso sarà possibile." – ma lei continuava ad insistere e alla fine presi appuntamento per il primo pomeriggio.
Appena rientrò Mirko, gli chiesi gentilmente di accompagnarmi da Paola perché con la pioggia non me la sentivo di girarmi tutta la città per raggiungere l'appartamento.
Arrivai davanti all'edificio in cui abitava Paola, suonai al suo citofono e il portone si aprì. Presi l'ascensore e arrivai sul suo pianerottolo, mi accorsi della porta che era un po' aperta: - " Signora Paola, sono Chiara l'architetto. C'è nessuno? "– mi addentrai nella casa chiudendo la porta alle mie spalle, percorsi un breve corridoio e arrivai nel salotto e iniziai a guardarmi un po' in giro per capire i lavori da fare quando sentii dei passi. Di scatto mi voltai e vidi lui il mio ex. Io impallidii e indietreggiavo mentre lui avanzava sempre di più verso di me: - " Non mi toccare! Non mi toccare! Non mi toccaree!!" – ma le mie parole furono vane perché lui mi scaraventò per terra abusò di me non solo carnalmente ma anche picchiandomi e ad ogni ceffone mi diceva: -" Eh brava la mia puttanella, ho saputo che sei incinta ti sei data da fare con il tuo amichetto eh! Ma forse tu non hai ancora capito che MI APPARTIENI, SEI MIA e non voglio che quel bambino stia con noi." – cosi iniziò a darmi calci nella pancia e io per proteggermi misi le braccia intorno al mio ventre. Talmente mi picchiò che persi i sensi.
***
Sentivo dei bip che rimbombavano nella stanza, non riuscivo a muovermi, aprii gli occhi e non ero nell'appartamento ma in una camera di ospedale. Cercai di sollevarmi ma dei tubi mi impedivano i movimenti. Incontrai subito gli occhi di Mirko che era affianco a me e gli dissi chi mi avesse portato qui: - " Chiara ti ho portato qui io perché era passata più di un'ora dall'orario che mi avevi detto di venirti a prendere. Cosi sono salito su nell'appartamento e ti ho vista stesa per terra con i vestiti strappati e piena di lividi. Scusami ma ho dovuto chiamare la polizia e denunciare il tuo ex, io non immaginavo che sarebbe potuto arrivare fino a questo, non lo posso accettare. Il nostro piccolino sta bene, si è un maschio." –
Io iniziai a piangere e fui costretta a raccontargli delle altre volte che mi aveva violentata: - "... quindi il bambino che porto in grembo potrebbe non essere il tuo." – a queste mie parole, lui mi asciugò le lacrime e mi disse: - " Anche sarà figlio di quel bastardo, io lo crescerò come figlio mio e gli vorrò un bene infinito. Se ha un padre così, il piccolo, non ne ha nessuna colpa." – le mie lacrime scendevano ancora di più e ci abbracciamo forte.
Passarono diversi giorni prima di essere dimessa. –" Finalmente torno a casa." – dissi a Mirko e lui mi sorrise.
Arrivammo a casa, appena accesi la luce vidi fiori sparsi per tutta la casa, un tavolo apparecchiato per due.
"E' questo il giusto modo per accogliermi a casa" – gli feci un sorriso e lo baciai come segno di ringraziamento. Lui mi fece accomodare, mi servì la cena, e nel bel mezzo della serata si alzò, andò verso lo stereo e una dolce melodia iniziò a riempire la stanza. Mirko si avvicinò a me, mi porse la mano in modo che io mi alzassi dalla sedia. Lui si inginocchiò e mi disse: - " Io ho aspettato più di 35 anni una donna che avrebbe travolto la vita, che avrebbe dato un senso alle mie giornate, mi avrebbe reso l'uomo che sono oggi e questa donna sei tu. Lo so che hai solo 25 anni e forse l'esserti innamorata di me ti fa un po' paura ma sappi che ho tanta paura anche io e c'è solo un modo per superarla insieme. Mi vuoi sposare?" –Io ero molto commossa, il mio cuore batteva all'impazzata ma non esitai a dirgli: - " Si, ti voglio sposare!".
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L'amore non ha età
RomanceQuanto è facile dire l'amore non ha età nè confini nè distanza, nè bellezza, quanto è facile parlare parole belle che sembrano dare un senso quasi magico alla parola Amore! Tanto quanto lo è onorare e rispettare la stessa! AMORE!