Capitolo 7

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Sento il cellulare vibrarmi nella mano destra, ma non ci dò molto peso, visto che sono, come sempre, in ritardo.

Noto solo che è un altro messaggio dallo stesso numero sconosciuto, autore anche di quelli precedenti.

Sbuffo sonoramente.

Mi fiondo in macchina per arrivare a teatro, dove si terranno le prove per lo spettacolo.

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Dopo circa tre ore sono, finalmente, fuori.

Prendo subito il mio telefono.

"Pronto?" risponde Cam, dopo innumerevoli tentativi di chiamarlo senza successo.

"Finalmente ti sei degnato di rispondermi!" dico, con un tono di voce quasi sarcastico.

"Stavo dormendo!" mi risponde a tono, sbadigliando.

"Allora, ho appena finito le prove, tra 5 minuti al bar" gli comunico, nella fretta.

Mi sussurra un "ok" e chiudo la telefonata.

Quando arrivo, parcheggio, scendo e mi avvio verso l'entrata, dove trovo Cam seduto ad un tavolino, intento a fare colpo su una cameriera bionda e molto sexy.

"Ehm ehm!" Mi avvicino.

"C'è qualcosa di nuovo che devo sapere?" chiedo, tra le risate.

"No, è solo carina, ma tu sei meglio" mi scocca un bacio sulla guancia.

Ordiniamo qualcosa da mangiare e poi ci sediamo.

"Allora, cosa mi devi dire di così importante?" Inizia a parlare Cam.

"Vedi, da stamattina mi sono arrivati 3 messaggi di un numero sconosciuto, che mi incitano a stare attenta, che "lui" mi farà soffrire eccetera.. secondo me quel misterioso "lui" si riferisce proprio a te" abbasso la voce.

Cameron sorseggia un po' della sua birra, mentre scruta attento i messaggi sul mio telefono.

"Molto probabilmente sono riferiti a me, ma non ne sono sicuro. Non so nemmeno di chi sia il numero, nemmeno io ce l'ho salvato in rubrica" mi dice dando un morso al suo panino enorme.

Sono la prima a rompere il silenzio che è calato improvvisamente tra noi.

"Non è che l'autore sia.. Shawn? Per vendicarsi?" chiedo, con un filo di voce e con il cuore a mille.

Esita un attimo prima di rispondermi.

"Cosa ci ricaverebbe a scrivere qualche messaggino dicendo di stare attenta a me? Lui di me non sa più nulla. Non sa più niente della mia vita sentimentale. Io ti amo, Ari, e non permetterei mai a nessuno di farti soffrire, perché sei la miglior cosa che mi sia successa in tutto questo tempo che ho passato fin'ora a Los Angeles. Ti amo e ti proteggeró a costo della vita"

Lo guardo sorridendo sussurrando un "anch'io".

Finiamo di mangiare mentre parliamo del più e del meno.

"Ciao Ari, ci vediamo" mi saluta, dopo aver finito il pranzo, stringendomi nelle sue braccia muscolose, facendo aderire la mia fronte al suo petto.

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Arrivata a casa, decido di cambiarmi e di andare a correre; in tutto questo tempo qui a Los Angeles non ho fatto quasi nulla di sport, a causa degli impegni e il lavoro che sto dedicando al tour e all'album, quindi devo rimettermi in forma.

Mi cambio con un pantaloncino corto blu, un top rosso e le mie scarpe da ginnastica Nike nere, perfette in questa occasione.

Mi lego i capelli in una coda alta e prendo le cuffiette e il mio cellulare, per poi salutare i miei ed uscire nuovamente di casa.

Mi infilo gli auricolari nelle orecchie ed improvvisamente il mondo di spegne.

Tutto intorno a me sembra immobile, privo di vita.

La musica mi fa questo effetto.

Mi dà una sensazione di libertà, di armonia che nient'altro mi sa dare, è come un rifugio nei giorni più brutti, e un modo di elogiare ancor di più i giorni più belli.

Le mie gambe iniziano ad accelerare fino ad arrivare ai 10 km/h, iniziando a correre a ritmo sostenuto.

Mi sento libera, viva.

Il sudore inizia a scendere lentamente sulla mia pelle; d'apprima sul mio collo, fino al mio petto e alle mie gambe, ancora in movimento dopo mezz'ora a tutta velocità.

Sento il cuore andare a mille e i miei polmoni dilatarsi al limite, rendendo la mia respirazione sempre più irregolare.

Ho bisogno di fermarmi.

Percorro gli ultimi 200 metri e mi siedo su una panchina, sotto un grande salice.

Inizio a sentire il tutto ritornare più regolare e a riposarmi.

Passo il tempo ad osservare i bambini che giocano dall'altro lato della strada, sembrano felici, spensierati, come ero io alla loro età.
Mi manca quel periodo, l'infanzia, così maledettamente perfetta, dove non c'era niente che non andasse.

Passa una coppia di amici proprio davanti a me e sorrido involontariamente.
Sembriamo proprio io e Shawn.
Dopo quello che è successo con Cameron, mi sento male.
Lui, che doveva essere il mio migliore amico, è sceso in basso.
Troppo.
Si odiano e lo so bene, soprattutto dopo la storia che Cameron mi ha raccontato.
Ma chi scegliere?
Il tuo migliore amico o il tuo fidanzato?
Sono entrambi importantissimi per me.

Sospiro, chiudendo gli occhi e lasciandomi trasportare dal suono della natura; gli uccellini che cantano sui rami degli alberi, lo scorrere del ruscello pochi metri più lontano da me e le risate dei bambini.

È un'equilibrio dettato da un'armonia magica, perfetta.

Lascio che il sole mi baci delicatamente la pelle, regalandomi una sensazione piacevole e rilassante.

A distrarmi da questi pensieri, ci pensa una mano, che si posa sulla mia spalla destra.

Dopo pochi minuti, però, sento una mano sulla mia spalla.

Mi giro di scatto, e...

On Your Notes || Ariana Grande & Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora