Capitolo 5: Aspettando pazientemente

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Prende il libro che sta leggendo da di fianco.

"Non sapevo che i ragazzi leggessero libri." Dico scuotendo la testa.
"I libri sono magici." Dice, "Hai mai letto Harry Potter?"
"Letto cosa?"
"Harry Potter. È un libro che parla di maghi, incantesimi e pozioni, ti porta in un altro mondo. Ti sembra che tu stia davvero studiando con Harry ad Hogwarts. È triste che non abbia mai ricevuto la mia lettera."
"Cosa? Quale lettera? N-non ho capito niente." Dico.
Ridacchia. "Sei così tenera..."
"Smettila Signor Mendes."
"Sono serio, sei così... bella."
"Sì okay." Dico alzandomi, "Io andrò ora."

Prendo in mano la piccola scatola contenente il cupcake e l'aranciata.

Guarda in alto verso di me. "Certo... Fa' attenzione, okay?"
"Lo dici come se stessi per attraversare la strada."
"Non importa, fa' attenzione."

Mi volto e torno nell'edificio, salgo le scale. Al secondo piano, sto per raggiungere l'ultimo gradino, quando inciampo e per poco non cado.
"Oh, melma!" Esclamo.

Dio, avrei dovuto ascoltare quel ragazzo. Potrebbe essere il prossimo Nostradamus.

Raggiungo con attenzione la mia classe e mi siedo al mio posto. Metto il cibo sul banco.

"Hey, è ancora lì?" Chiede Bianca.
"M-hm... Aspetta."
"Chi?"
"Me."
"GAAAAHHH!! SEI UNA RAGAZZA FORTUNATA!!"
"Shhhhh!!"
"Dio, vorrei essere te. Bellezza e cervello!"
"Smettila Bianca, anche tu sei carina e intelligente, quindi..."
"Aspetta, da dove arrivano queste cose? Da lui?"
"Sì."
"SEI COSÌÌÌÌ FORTUNATA!!!"

La professoressa arriva, ci alziamo tutte in piedi e la salutiamo monotonamente.
Ci dice di sederci e la lezione inizia.

Suona la campana, fine delle lezioni.
Io e Bianca usciamo insieme da scuola. Camminiamo verso il cancello e lo vedo, Shawn è in piedi con la schiena appoggiata su una parete, osservando con sguardo assente il muro di un edificio lontano qualche metro da lui.

Molte ragazze camminano e passano attraverso il cancello fissandolo, ovviamente analizzandolo da testa a piedi.

Stanno tremando e gridando nei loro corpi femminili.

Una ragazza lo guarda e il suo sguardo cade accidentalmente su di lei, ma lo distoglie subito. La ragazza ha un piccolo sussulto, sorride e pensa che quello potrebbe essere l'inizio della loro storia d'amore, ma mi dispiace, Shawn non vuole te, lui vuole me.

Aspetta... Cosa sto dicendo?

Poi mi vede, "Lia!", dice felice e tutte le ragazze del campus hanno gli occhi su di me.

"Andiamo?" Chiede con un sorriso smagliante.
"Dove?" Chiede Bianca.
"Oh, io? Io sto andando a casa..." Dico.
"Stai andando a casa con lui?"
"No, io sto andando a casa mia e lui a casa sua, le strade si divideranno, vero Signor Mendes?"
"Uh... Sì, sì." Annuisce.
"Certo ragazza, vi lascerò allora?"
"Cosa?!"

Fa l'occhiolino camminando nella direzione opposta alla nostra.

"Sei una grande amica Bianca!" Urlo sarcasticamente.
"Lo sai!" Scherza lei.

Mentre camminiamo, Shawn parla,
"Sai cosa?"
"Cosa?"
"Sono felice ora."
"Felice? Perché?"
"Perché ho avuto l'occasione di rivederti e di parlare con te."
"Ahh... Quindi questa è la ragione per cui sei felice..."
"M-mh... Aspetta, hey, stai bene?"
"Certo. Perché non dovrei?" Chiedo.
"Niente. È solo che sembri esausta."
Non parla per un secondo.
"Vuoi che ti porti io?"
"Cosa? Sei pazzo?!"
"Andiamo! Salta su!"
"Diavolo, no!"
"Come vuoi. Hm, comunque, le regole della tua scuola sono piuttosto... Rigide."
"Molto." Aggiungo, "Non vai a casa ancora?"
"Lo sto facendo."
"Davvero? È per questo che continui a seguirmi?"
"Cosa? No, non è vero!"
"Sono solo curiosa di sapere perché non hai ancora cambiato strada."
"La fermata dell'autobus è abbastanza lontana da qui, quindi..."
"Devi ancora prendere un autobus?"
"Sì..."
"Dove vivi? Sembra lontano da qui."
"No, non è così lontano."

Continuiamo a camminare, dopo qualche curva siamo alla strada che porta a casa mia.
"Okay. È meglio che tu vada ora."
"Sto andando alla fermata dell'autobus Lia, non preoccuparti, non ti sto seguendo o portando a casa."
"Davvero?... La fermata è da quella parte."
"Oh..." Si morde il labbro per l'imbarazzo.
"Io solo um... Posso solo venire con te? Voglio assicurarmi che arrivi a casa sana e salva."
Smetto di camminare, "Ascolta Shawn, lo faccio da quando ero una bambina, quindi puoi per favore..."
"Non importa, non sai mai quando ci può essere un incidente."
"Incidente? Come se stessi per-"
Improvvisamente mi ricordo ciò che è successo oggi, quando sono scivolata e quasi caduta.
Sospiro, "Okay, va bene." Dico. "Ma solo se ti fermerai alla prima casa di fronte alla quale passeremo, non voglio che i miei genitori ti vedano. Andrei nei guai."
"Fino a che posso vederti entrare in casa, okay."
"Perché stai facendo tutto ciò?"
"Te l'ho già detto, mi piaci."
"Continua a non essere una ragione per cui fai questo genere di cose."
"Lascia che te lo dica Lia, quando mi piace qualcuno, vuol dire che desidero quella persona e che farò qualsiasi sforzo per dimostrarle che è vero al 100%."
"Dio, sei inquietante..."
"È per questo che ti ho dato la mia foto, nel caso ti sentissi-"
"Sì, okay, non importa. Ci metterai entrambi nei guai."
"Guai?"
"Sì!"
"Con chi?"
"I miei genitori!"
"Allora parlerò con loro e dirò che voglio uscire con loro figlia."
"Signor Mendes, io e te ci siamo incontrati solo ieri."
"Ed ecco perché sono qui, perché voglio che tu mi conosca, che ti abitui a me."

Un altro punto, non dico niente. Arrivati all'ultima strada, fa come gli ho detto, si ferma di fronte alla prima casa.

"Fa' attenzione mentre torni a casa."
Gli dico, poi continuo a camminare.

Una volta arrivata davanti a casa mia, apro il cancello e lo guardo da lontano. Era in piedi con le mani nelle tasche. Ne tira fuori una e mi saluta con un sorriso. Sorrido a mia volta.

Entro in casa, il sorriso ancora intatto sulle mie labbra.

La sera, dopo aver mangiato con mia madre, vado in camera mia.
Apro il mio quaderno e il portatile.
Studio e cerco le risposte dei compiti.

Dopo un po' apro una nuova pagina internet e accedo al mio account Facebook, non ci sono molte notifiche visto che non uso spesso i social networks, ma c'è un segno rosso sull'icona delle richieste di amicizia.
Ci clicco sopra ed è una richiesta...
Da lui.

Clicco accetta e subito mi arriva un messaggio. Esco immediatamente, non guardo il messaggio e non controllo nemmeno l'icona delle notifiche. Chiudo la pagina di Facebook e continuo le mie ricerche.

Il giorno seguente, mentre pranzo seduta al mio tavolo, non ricevo nessun annuncio riguardo ad una persona che mi sta aspettando fuori, non so se sentirmi triste o sollevata.

"Nessuna notizia?", chiede Bianca.
"Niente. Va bene comunque. È meglio che abbia finalmente smesso."

Le lezioni si concludono alle 3:00, esco con Bianca, nessuna di noi si aspettava che ci fosse lui lì, aspettando.

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