Capitolo 6: Senza etichetta

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Ha la schiena appoggiata ad una parete e sta ancora leggendo quel libro.

Cammino verso di lui, chiude il libro appena mi vede.
"Lia...", dice con un sorriso.
"Sei qui... Di nuovo..."

Raccoglie la sua borsa da terra e la mette a tracolla sulla schiena, "Ti ho detto che ti farò abituare a me." Dice.

"Okay, vi lascerò soli allora." Dice Bianca.
"Cosa? H-Hey!"
"Puoi farcela ragazza!" Poi allunga il passo e se ne va velocemente, "Prenditi cura di lei Shawn!"
"Sì, certo che lo farò!", grida Shawn.

C'è un momento di silenzio di circa 5 secondi, ma non è imbarazzante.

"Sei in anticipo..." Dico.
"Il professore ha finito prima, ha detto di avere delle cose da fare."
"Oh... È successo lo stesso anche a noi. Pensavo che non saresti venuto."
"Perché? Perché lo hai pensato?"
"Beh, perché non eri al cancello prima e pensavo-"
Ridacchia, "Ti mancavo già."
"No, pensavo solo che avessi capito."
"Capito cosa?"
"Me, che non voglio un fidanzato."
"Non puoi rifiutare l'offerta, hai accettato la mia richiesta di amicizia." "Offerta? Richiesta di amicizia? Come sarebbero collegate le due cose?"
"Ci sono due opzioni tra cui scegliere: accetta e rifiuta. Se non ti fossi piaciuto fin dall'inizio avresti ignorato la mia richiesta, ma..."
"Solo perché sei venuto nella mia scuola e ora siamo conoscenti!"
"Già, okay Miss Seikred. Comunque continuo a non arrendermi con te."
"Ti stancherai presto."
"No, non lo farò. Tu mi piaci davvero, davvero tanto Lia."
"A te? Con quell'aspetto? Sicuramente, ci sono molte ragazze che impazziscono per te."
"Ma a me non importa di loro. Mi importa di te."

Dio, perché è così dolce?! I ragazzi come lui sono davvero pericolosi.

"Quindi, stai andando a casa?" Chiede.
"Sì."
"Ti accompagno."
"Okay, ma solo se-"
"Mi fermo davanti alla prima casa, ho capito." Tiene con una mano la tracolla della sua borsa. "Allora, che lavoro fanno i tuoi genitori?" Chiede.
"Mia madre è un'imprenditrice e mio padre un amministratore delegato."
"Wow..."
"Già. Quindi le loro aspettative per me sono esageratamente alte."
"Ti rendono le cose difficili?"
"Penso di sì... Si aspettano troppo e io non voglio deluderli."

Non parla, continua solo a fissarmi.

"Perché mi guardi così?"
"Sei solo... Così bella."
"Mi stai di nuovo... Inquietando."
"Cosa?! Oh mio Dio. M-mi dispiace così tanto." Inizia ad andare in panico ed è davvero carino.
Rido, "Stavo solo scherzando."
Lui si ferma, "Phew... Devo essere davvero inquietante." Ride dolcemente.
"No, no, non lo sei."
"Sicura?"
"Sì, allora... I tuoi genitori? Che fanno?" Chiedo.
"Mia madre è una casalinga e mio padre un uomo d'affari."
"Mm... Anche loro si aspettano tanto?"
"Beh, mamma e papà dicono sempre 'I premi non sono importanti, l'importante è imparare, fare ciò che puoi.'"
"Questo è... Così... Bello..."
"M-mh..."

Una volta raggiunta la via di casa mia, lui si ferma alla prima casa mentre io continuo a camminare.

Arrivata al cancello, lo guardo l'ultima volta prima di entrare, sorride.
Mi ritrovo a rispondere a quel sorriso ed è... Diverso, bello.
Avere qualcuno che si interessa a te...

Entro in casa, non c'è nessuno.
Evidentemente mamma e papà torneranno tardi.
Preparo la cena, mangio, pulisco la cucina e vado al piano di sopra.
Mamma e papà non vogliono che cucino per loro mentre sono via. La ragione? Beh, dicono che lasciare il cibo sul tavolo, anche se coperto, lo rende senza gusto. Perché è freddo e forse delle piccole particelle che volano in giro per la nostra casa potrebbero esserci finite sopra.
E seriamente, io non ci ho mai pensato troppo, loro sono troppo sensibile e attenti a QUALSIASI COSA.

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