2. La vera storia

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Salve!!!

questo capitolo è un po' lungo e forse un po' noioso, ma vi è un piccolo riassunto di quello che è successo nel primo tomo, e poi c'è un po' di geopolitica del paese Verde.... per cui mi scuso e vi prego di portare pazienza.... :-)

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Dopo una mezz'ora il gruppo arrivò ai piedi di un alto palazzo grigio e cadente, Taras andò davanti ad una porta laterale, la aprì e condusse i suoi ospiti nella cava sottostante. Daya conosceva bene quel posto, anche se era nel sottosuolo, Taras aveva ammobiliato quella stanza con cura. Tre grandi divani morbidi facevano cerchio intorno ad un caminetto in cui scoppiettava il fuoco già acceso, al loro fianco era disposto un massiccio tavolo di legno scuro e quattro sedie, e in fondo alla stanza vi era un giaciglio di dimensioni alquanto gigantesche.

«Prego, accomodatevi» disse Taras facendo un cenno con la mano. I quattro entrarono in silenzio e si sedettero sui divani, Daya saltò sul tavolo appoggiando i piedi su una sedia, cosa che le valse lo sguardo disapprovatore di Taras, cui lei rispose facendo spallucce. Taras sospirò, lievemente esasperato e andò a sedersi di fronte agli altri.

«Allora» disse accavallando le gambe con grazia «Se ci parlaste della vostra missione. So che state cercando qualcuno, ma vorrei più ampie informazioni»

«Certamente» disse Krista rialzandosi leggermente «Sapete cosa è successo nel continente, vero?»

«State parlando della guerra contro la dama in rosso?»

«Esattamente, durante la guerra, uno dei nostri soldati è stato, come dire, soggiogato dai poteri oscuri di quella che voi chiamate la dama in rosso, ha disertato, e si è macchiato le mani con crimini alquanto gravi»

A quelle parole Lena fece un leggero sussulto, e Alistar le prese la mano, nel chiaro tentativo di riconfortarla. Daya li osservò attentamente, quei due erano evidentemente una coppia, fece una lieve smorfia di delusione, era un peccato che quel gran bel ragazzo fosse già occupato.

«Quando la guerra è finita, è stato impossibile trovare questo ragazzo. Credevamo che fosse morto, ma recentemente ci sono giunte informazione secondo cui adesso si nasconderebbe in una delle isole del Paese Verde. Siamo qui per catturarlo e riportarlo a Goran»

Daya osservò i quattro guerrieri, qualcosa nella loro storia la disturbava.

«Volete dire che Goran ha inviato quattro membri delle forze speciali per catturare un semplice disertore? Mi sembra un po' esagerato, o i guerrieri di Goran sono più deboli di quel che si dice?» disse guardandosi le mani con finta indifferenza. Conosceva di nomea quanto forti fossero i membri delle forze speciali di Goran, sapeva che erano tutti degli ottimi combattenti, dotati di una grande energia spirituale, aveva parlato in quel modo solo per stuzzicarli, e quelle parole ebbero l'effetto scontato.

«Senti tu!» ruggì Hampus «Non ti permetto di parlarci così!»

«Non mi permetti?» continuò lei sempre con fare assente «Ho detto solo che la vostra storia non è credibile. Sarò io a dovervi scortare in giro, mi piacerebbe avere un quadro chiaro della situazione, è una questione di fiducia...»

«Non penso che tu possa parlare di fiducia visto come si è defilato il tuo paese! Non avete alzato nemmeno un dito l'anno scorso al momento della grande guerra quando Erling è stata distrutta e Goran ha acceso i fuochi d'allarme!»

Quelle parole ebbero l'effetto di uno schiaffo in piena faccia per Daya, che alzò lo sguardo e guardò Hampus con rabbia, stava per rispondere quando Taras s'intromise.

I Guerrieri di Goran - Cuore in tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora