Capitolo 17- Airplane pt.2

1.2K 71 60
                                    

Emma's P.O.V.
Non so se pure a voi succede, ma voi avete mai pianto per un film? Insomma, per chi ha visto Big Hero 6. Le lacrime quando Baymax lascia Hero per poi cadere nel vuoto. Ne sto versando adesso, anche tanto. Ormai è naturale, ogni volta che lo vedo piango alla fine, ma poi scoppio di felicità alla fine.
Mi asciugo le lacrime con il polso e rimasi incantata davanti allo schermo per altri dieci minuti circa. Appena finito il film, papà dorme ancora. Papà, quanto diamine dormi? Capisco che fare lo YouTuber ti porta a fare le ore piccole, ma dormi poi in albergo.
Sbuffo, è vero, lo dovrei lasciar dormire in pace. Mi affaccio dal finestrino e vedo l'Oceano Atlantico sotto di noi, era di un blu intenso. Sussurrò un "wow", era la prima volta che guardavo una immensa quantità di acqua salata dall'alto, se ti sforzavi vedevi anche la schiuma causate dalle onde.
Noto che ci sono dei ragazzi davanti a noi, stavano vedendo un cartone animato credo. Aveva la stessa grafica dell'Attacco dei Giganti, solo che c'erano delle scritte sotto il video.
"OHOHOH, SEIJŌ!" Si sentiva dallo schermo davanti.
Un ragazzo dai capelli color cioccolato e abbastanza carino colpí la palla da pallavolo così forte che quanto l'oggetto sferico si schiantò per terra lascio una nuvola d'aria.
"Fantastico." Sussurrai delicatamente per poi poggiarmi sullo schienale del sedile.
Sbadigliai e mi rilassai la schiena, sentii gli occhi pesanti, così li chiusi.

-Papà, lo sai che non mi piace la carne di coniglio!-
-Emma, lo so ma devi mangiare tutto. Lo sai no?-
-Papà, stiamo mangiando un nostro parente.-
-Questa era pessima Emma, davvero pessima.-
Mi ritrovo davanti ad un tavolo con papà e una ragazza mentre stavano mangiando.
La ragazza aveva i capelli ricci molto lunghi legati in una coda alta, era molto magra e aveva addosso una divisa sportiva. Aveva gli occhi come me e aveva gli occhiali.
Si chiama Emma e come me odia il coniglio.
Che sia il mio futuro?
-Emma, quando pensi di toglierla quella divisa?- Disse papà, mandando giù un pezzo di carne.
-Finché Bokuto non sarà davanti a me!- Disse lei, ghignando.
-Emma, è un personaggio di un anime.-
-Ma i cosplay esistono, cosa credi? Ci devo fare il cosplay al Romics!-
-Ti comunico che se poi ti rapiscono, non ti riprendo.-
-Papà! Sei cattivo! Non mi rapiscono, cazzo ho sedici anni.-
-E il tuo povero vecchio padre deve fare il raduno. Devi intrattenere con me il pubblico.-
-Uffa! Dai papà, giuro che faccio la brava!-
- E va bene. Ma poi l'ultimo giorno stai con me? Con il tuo vecchietto?-
-Innanzitutto, non sei vecchio, hai trentasei anni e sei un bel giovine. Comunque si, starò con te papà.-
La ragazza si alzò e abbracciò papà per poi sussurrargli "Ti voglio bene papà."
Sono io, sono io fra otto anni.
Sarò davvero così?

-Emma, sveglia!- Disse zio Sal, accarezzandomi il braccio.
Mugolai e aprii piano piano gli occhi, noto che siamo ancora sull'aereo.
-Dove siamo?- Dissi io, togliendo la sabbia dai miei poveri occhi.
-Vicini Las Vegas. Hai dormito per due ore. Ti ho svegliato perché fra poco passa la cena.- Disse lui.
Papà ancora dormiva, sorrideva, di sicuro faceva un bel sogno. Chissà se è come il mio.

Stefano's P.O.V.

-Ragazzi! Vi faccio una sorpresa!-
Ero lì davanti a tutti i ragazzi che mi seguivano, sorridevo. Emma era la sorpresa.
-Allora, tutta sanno che c'è una leprotta speciale, ha più ho meno la vostra età. Ma ha una sottospecie di malattia, tramandata di generazione in generazione. Ma ehi, non vi preoccupate, questa malattia si chiama "Pazzia". Ma come dico io: essere pazzi significa essere guariti! Avete capito di chi sto parlando?-
I ragazzi urlarono il nome di Emma, urlando e sclerando. Erano proprio miei fan.
-Ecco a voi, la leprotta di cui sto parlando!-
Emma salí sul palco, aveva il cosplay da Ghoul, anzi da Kaneki versione femminile.
-Papà! Stavo mangiando qualche corpo umano! Oh, ciao ragazzi!- Disse lei entrando.
Aveva un vestito nero, dei collant neri e delle scarpe da ginnastica nere e bianche. Aveva le unghie nere, aveva una lunga parrucca bianca e la maschera da Ghoul di Kaneki, la lente a contatto da Ghoul era la ciliegina sulla torta.
-Ommioddio, mia figlia è un Ghoul!-
-Adesso mangio tutti!-
I fan urlarono, sia per la felicità e sia per il fatto che Emma era otaku.
-Ma anche se mia figlia è un Ghoul, la amo più della mia stessa vita.-

Dad|| Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora