2 settimane dopo
Sento un paio di gocce sul mio viso mentre camminavo per le strade di Las Vegas, cosi appena vidi un Bar entrai subito.
Non potevo arrivare tutta bagnata all'appuntamento.
Cosi mi sedetti ed ordinai, finchè la cameriera mi appoggiò tutto sul tavolino.
Finisco il mio caffè con due bustine di zucchero, ed addentando un muffin al cioccolato noto il cellulare illuminarsi sotto I miei occhi.
Prendo con la mano libera il telefono affianco alla piccola tazza bianca e guardo il messaggio arrivato da Bryana.
Dopo quella domenica, che sono andata da lei a prepararla per una festa, ci siamo scambiate I numeri per comunicare meglio invece di usare Instagram."Hey :)
Stasera io e un gruppo di miei amici andiamo a festeggiare il compleanno di una mia amica al "Red light", vorresti venire con noi?"Cosa faccio? Dovevo stare con Sam stasera, glielo avevo promesso da una settimana.
Ed a me non piacciono le discoteche se non viene lei."Hey, verrei volentieri ma avevo promesso alla mia coinquilina di stare con lei questa sera, scusa tanto"
Ma non feci in tempo a bloccare la schermata del telefono che mi arrivò subito un altro messaggio.
"Non fa niente, se vuoi fai venire anche lei, cosi potrò conoscerla finalmente :) Ho parlato di te ai miei amici e vogliono conoscerti assolutamente, ti pregooo"
Appena lessi il messaggio digitai I numero di Sam, e la chiamai immeditamente.
"Ciao Rebby, cosa c'è?"
<Ciao, beh, volevo chiederti una cosa e mi devi rispondere subito daccordo?> chiesi tutto d'un fiato.
"Ok vai, spara" rispose la mia amica.
<Diciamo che Bryana mi ha mandato un messaggio, e mi ha chiesto se andavo con lei a festeggiare il compleanno di una sua amica al "Red Light"> dissi rimanendo un po vaga volendo vedere fin dove arrivava con la calma.
"Grandeee. Vai...aspetta è stasera vero?" chiese con una voce un po incrinata.
<Si, esatto. Ma le ho spiegato la situazione e mi ha detto che se vuoi puoi venire anche tu> trattenendomi dallo scoppiare a ridere davanti alle altre persone.
"Tu mi stai prendendo per il culo...vero?" sentendo un tono di voce molto basso.
<Sam, avanti cosa facciamo?> mettendomi a ridere leggermente per poi attirare l'attenzione di un ragazzo, davanti a me, con il cappuccio della felpa grigia tirato sopra la testa.
Notando che lo avevo visto mi sorrise.
Ricambiai il sorriso diventando rossa sulle guance, e cercai di concentrarmi su Sam che gridava cose a caso dall'altra parte del telefono.
<Quindi?> tagliando corto dato che dovevo rispondere alla modella.
"Si si si! Ma oddio non ho niente da mettere" sapendo che si stava mettendo le mani sui capelli come è sempre solita fare.
<Senti Sam, ti lascio, devo andare. Ci vediamo dopo quando torno> creando un leggero sorriso sul mio viso che venne catturato dallo sguardo del ragazzo davanti a me.
Chiusi la telefonata e mi maledì mentalmente.
Perchè dovevo sedermi proprio lì.
Mi metteva in soggezione quel ragazzo davanti che mi lanciava occhiate ogni tre secondi.
Ad un certo punto mi ricordai del cibo sul mio piatto, lo finii tutto in un paio di secondi, stando quasi per soffocarmi, e risposi al messaggio di prima."Ho parlato con la mia amica e ha detto che le farebbe molto piacere :) A che ora dobbiamo arrivare?"
Subito dopo controllai l'orologio che avevo al polso e vidi che se non mi sbrigavo perdevo l'appuntamento con l'agenzia.
Presi tutte le mie borse in una mano e quando mi stetti per alzare notai la notifica."Perfetto! Se a voi va bene possiamo trovarci per le 11pm davanti al locale"
Ovviamente per me non c'era nessun problema, daltronde il giorno dopo non avevo nessun impegno con Kristen, l'agenzia la conoscevo oggi e non credo che mi diano un appuntamento per il giorno dopo, o almeno spero, cioè non si sa mai.
Comunque le rispondo subito che andava bene, e prendendo le mie cose mi alzo e vado a pagare alla piccola cassa in un angolo.
Esco dal locale e mi incammino di nuovo in quella strada notando che non pioveva, forse prima era un falso allarme.
Dopo una decina di minuti arrivo davanti alla struttura che mi aveva mostrato "l'amico" di Kristen.
Subito apro la porta di vetro per poi entrare nella stanza, notando una signora vestita di uno strano azzurrino iniziare a parlarmi.
<Buongiorno signorina, posso esserle utile?> chiese con una dolcezza infinita.
<Si, ehm, Patrick mi ha mandato qui per un colloquio, chiedendo di "Yolanda"> risposi alla signora che credo abbia avuto una cinquantina d'anni.
<Lei è Rebecca Still?> chiese guardando alcuni fogli sulla sua scrivania.
<Si, sono io> sorridendole alla fine, sperando di non trovare gente troppo cattiva.
<Benvenuta signorina Still. Mi segua> per poi iniziare a camminare lungo un corridoio, e fermarsi davanti ad una porta nera.
Mi fermai dandole dello spazio e lei bussò leggermente, e dopo aver sentito "È aperto" lei abbassò la maniglia argentata, ed entrando disse "È arrivata Rebecca Still signori, posso farla entrare?" notando quella stanza e chiedendomi come potesse essere cosi luminosa e carina avendo solo una piccola finestra.
Prenderò spunto per una mia "possibile casa".
Dopo poco sentii un "Si", e notando la donna facermi cenno di avanzare con un sorriso, misi un passo dopo l'altro.
Sbucai da dietro la porta e notai tre persone.
Una donna in camicia bianca, pantaloni neri, scarpe col tacco del medesimo colore, I capelli biondi raccolti e degli occhiali sulla testa.
Poi un ragazzo giovane affianco a lei mi sorrideva raggiante toccandosi I suoi capelli scuri, vestito con degli skinny jeans neri ed una camicia sempre nera.
In un'altra sedia leggermente più in lontananza c'era una ragazza molto giovane, con una mano sotto il mento, che mi guardava incuriosita.
Aveva dei jeans azzurri semplici, una maglietta bianca a maniche corte ed un giubotto nero in pelle era stato posato sullo schienale della sua sedia.
Notai una sedia proprio difronte a loro, cosi prima di sedermi andai verso di loro tre e mi presentai dando loro la mano.
<Piacere, Rebecca Still> formando un sorriso che contagiò anche la signora davanti a me.
<Piacere io sono Yolanda. E loro sono Greg, il mio assistente, e lei è Ashley, la modella che ha contattato Patrick per te> disse indicando ogni persona, per poi farmi cenno di sedermi.
<Posso solo dire una cosa?> chiese Greg alzando leggermente la mano.
Yolanda disse di si, mettendosi meglio gli occhiali, e lui mi disse una cosa.
<Ti ho visto in alcuni video e foto della sfilata, e voglio dirti che se tu sei cosi normalmente, sei straordinaria> disse alla fine il moro creando un leggero rossore sulle mie guance.
<Ammetto che sei molto carina. Iniziamo molto bene direi> disse tutto d'un tratto Yolanda.
<Si direi di si, hai degli zigomi perfetti> si unì Ashley che mi sorrise.
<Ehm, grazie, credo> dissi con fare molto imbarazzato non essendo abituata a tutto questo.
<Oh, ma non essere cosi timida, stai tranquilla, dobbiamo solo farti delle domande cosi che possiamo lavorare meglio, ok?>disse la donna davanti a me sorridendomi.
Ammetto che non cambiò proprio nulla ma, andiamo avanti.
<Greg preparati. Rebecca scusa quanti anni hai?> chiese mentre notai Greg scrivere qualcosa su una cartella.
<Ora ne ho diciannove, ne farò venti il mese prossimo> dissi tranquillamente.
<Data di nascita e luogo?> chiese Greg.
<15/07/1997, Minneapolis, Minnesota>
<Altezza?> chiese Yolanda guardandomi attentamente.
<Un metro e settantasette> risposi sorridendo.
<Quanto pesi?> chiese Ashley.
<Attualmente intorno ai 60, ma non so quanto di preciso> risposi imbarazzata.
Ashley mi sorrise, e solo ora mi accorsi di quanto bella fosse.
Capelli scuri e lunghi fino al seno, occhi verdi ed una pelle leggermente scura, tipo caramello, ma era cosi luminosa allo stesso tempo che mi stavo incantando.
Andarono avanti per un bel po' devo dire.
Siamo passati da quale marchio mi piaccia di più, a quando fu stata la prima volta che avessi messo I tacchi.
Dopo più o meno un'ora uscii, ricordandomi dall'appuntamento tre giorni dopo sempre in quell'edificio.
Tornai a casa chiamando un taxi, perchè ero dannatamente stanca, e notai Sam in alto mare davanti al divano.
<Sam non serve chissà cosa, mettiti qualcosa e basta> dissi buttandomi su divano come un elefante.
<Che eleganza ragazzi> disse ridendo.
<Dai mettiti questo e sei apposto> prendendo in mano un vestito blu e spingendola nella sua stanza.
<Vado a farmi la doccia> urlai sentendo la mia amica fare casino con chissà cosa.
Naturalmente a me servivano circa due ore per prepararmi.
Lo so è tanto tempo, ma voglio fare le cose con calma e anche perchè ci metto tanto.
Tipo per la doccia ed I capelli quaranta minuti, poi ogni volta mi perdo sul cellulare, e per finire ho bisogno di almeno altri quarantacinque minuti per truccarmi.
Lo so, per gli altri, tipo Sam, può sembrare uno stress, ma io invece adoro questa cosa.
Truccare mi rende felice.
Finita la doccia metto della musica e sento "True Disaster" partire subito.
Mi fermo dai miei piani e corro in cucina preparando un paio di panini che avremmo mangiato prima di finire di prepararci.
Se Sam non mangiava la serata non sarebbe andata a finire bene, dato che so quanto beve alle feste, meglio farle mangiare qualcosa.
Sam uscì dalla sua stanza e notai i suoi capelli raccolti in modo strano.
<Ma cosa hai fatto ai capelli?> dissi indicandoli.
<Meglio che tu non lo sappia> mettendo una mano tra me e lei.
Risi automaticamente e la abbracciai stretta.
<Tesoro mio, stai tranquilla. Anche se non piacessi a qualcuno ci sono io> sorridendole.
<Nah, io piaccio a tutti> rispondendomi pavoneggiandosi.
<Hai proprio ragione> per poi darle un bacio sulla fronte e notandola andare via contenta con il suo panino alla Nutella in mano.
Ed in quel momento realizzai una cosa.
Come diavolo farei senza di lei?
La mia Sam.
Era stata lei ad ospitarmi qui, l'appartamente era di suo zio, ma poi lui si spostò a vivere in una villetta con la sua famiglia, e lasciò questo posto a lei.
Se quella volta non fossi andata a truccare Bridget, cioè la moglie dello zio di Sam, al suo matrimonio, chissà dove sarei in questo momento.
Mi ricordo ancora quella mattina.
Sam era tutta sola in un angolo perchè non è ben voluta dalla sua famiglia essendo troppo vivace ed un po' maschiaccio; fatto sta che mi sedetti affianco a lei ed iniziando una conversazione alla fine arrivò con questa domanda "Vuoi venire a vivere con me? Sai, sono da sola e a te serve un posto dove stare" seguita da uno dei suoi meravigliosi sorrisi che lei odia.
Subito risposi di si, anche che solo ora mi rendo conto della cazzata che avrei potuto fare se fosse stato qualcun altro a chiedermelo, ma avanti lei è Sam Tips e non farebbe male ad una mosca.
<Rebby ti sei incantata? Cosa ti passa per quella testolina?> mi chiese toccandosi le tempie ridendo con la Nutella ai lati della bocca.
<Stavo pensando a quanto ti voglio bene> finendo con saltarle addosso e facendo cadere tutte e due sul tappeto.
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Makeup Artist || Michael Clifford
Ficción GeneralOre 21.30 Las Vegas. Tutto sta per cominciare, ma come al solito, qualcosa deve andare storto.