Finii il mio trucco per la serata aggiustando il mascara, mi aggiustai bene I capelli e guardandomi allo specchio potei dire di essere pronta.
Subito dopo andai in camera di Sam e come ogni volta feci anche il suo di trucco, rendendola più bella di quanto lo fosse prima.
Le aggiustai subito l'illuminante e concluso quello, le feci una foto per ricordarmi I colori.Subito dopo la lasciai da sola con I suoi capelli e ritornai in camera mia a mettere apposto tutti I pennelli e spugnette, lavandoli ed asciugandoli per quel poco che riuscivo a fare in poco tempo.
Alla fine mi sedetti sul divano bella e pronta, solo che notai le lancette dell'orologio continuare ad andare sempre più avanti, e sforare l'orario previsto.
<Sam muoviti, dovevamo partire quindici minuti fa> dissi alzando la voce per farmi sentire dalla mia coinquilina.
<Arrivo! Un secondo> rispose lei camminando e mettendosi I tacchi allo stesso tempo, rischiando di inciampare.
A me non piaceva arrivare in ritardo, proprio per niente.
Io credevo che se si decideva un orario, quello era e quello doveva stare.
<Avanti andiamo> dissi alla fine per poi chiudere la porta alle mie spalle.
<Dai saremo le prime ad arrivare secondo me> parlò Sam tutta convinta di sè.
La fulminai con lo sguardo ridendo e scendemmo le scale fino ad arrivare all'entrata dell'edificio.
Camminammo una affianco all'altra, mentre io mi stringevo meglio dentro alla mia giacca di pelle nera.
D'un tratto dopo una leggera chiaccherata arrivammo davanti al locale pieno di gente, notando una fila stratosferica all'esterno.
Mi girai attorno e non notai Bryana da nessuna parte, nemmeno le sue amiche che avevo conosciuto quella domenica che ero andata da lei.
Molto probabilmente saranno già entrate non notandoci fuori.
Cosi subito presi il cellulare dalla mia tasca e cliccai il suo nome sulla rubrica; la stetti per chiamare finchè non sentii chimarmi da lontano.
<Rebecca> mi girai e trovai Bryana che si avvicinava a me con le mani
allargate fino a che mi abbracciò stretta.
<Eccoti, eravamo là in fondo che ti stavamo aspettando> indicando un angolino in fondo.
<Ciao, scusa ma abbiamo avuto un contrattempo> inventando una scusa al momento per non buttare la colpa alla mia amica che mi ringraziò con uno sguardo veloce.
<Oh, comunque questa è la famosa Sam di cui ti parlavo> dissi mettendo una mano sulla schiena alla mia amica che si avvicinò e allungò loro la mano, solo che tutte le altre la abbracciarono direttamente.
Cosa che fece molto piacere alla mia amica, dato che stava sprizzando gioia da tutti I pori guardandomi contenta.
<Piacere Sam, queste sono le mie amiche Rosanne, Vera e Cindy> indicando tutte con una mano.
<Sei molto carina sai?> disse Bryana a Sam che divenne subito rossa per il complimento.
<Oh, ma che dolce che sei> disse Cindy alla mia amica.
<Ragazze scusate se ve lo dico, ma dovremmo andare dentro adesso. Phil ha detto che manchiamo noi> disse Vera riponendo il suo cellulare nella sua borsetta.
Camminammo fino all'entrata e superando tutta la fila arrivammo davanti a due signori che, dicendo I nostri nomi, ci fece entrare senza problemi.
Andammo verso il guardaroba e misi la mia giacca assieme a quella di Rosanne, cosi non avremmo pagato per due.
Bryana e Vera fecero lo stesso.
<Visto cosa serve non avere una giacca?> mi rinfacciò Sam guardando Cindy fare uguale alle altre due.
<Ha ha molto divertente> risposi sarcastica.
Cosi entrammo definitivamente e notai molte persone ballare e su tutto quel casino mi persi per qualche secondo le mie amiche, finchè non sentii una mano prendermi il polso e alzando lo sguardo notai Vera che mi aiutò e mi condusse su un paio di divanetti.
Bryana ci presentò ai vari presenti e notai la festeggiata, che si chiamava Rachel, trascinare tutti a ballare dando un bicchiere con un alcolico a tutti I suoi amici.
Passarono alcune ore e io non avevo bevuto molto, ero ancora cosciente ma un po' mi girava la testa, cosi che cercai di camminare dritta il più possibile.
Scansai tutti con molta facilitá, fino a che un ragazzo abbastanza alto mi venne addosso.
<Oddio scusa, stai bene?> disse il ragazzo prendendomi senza farmi cadere.
<Sisi tranquillo stavo solo...> ma subito smisi di parlare appena vidi il volto del misterioso ragazzo.
<Stavi?> incitandomi a continuare a parlare, lasciandomi stare in piedi da sola.
Distinto rendendomi conto del personaggio davanti a me sentii il mio visi andare a fuoco.
<Scusami io ehm- non volevo, cioè- ciao> lasciandolo lì da solo e confuso.
Iniziai a camminare volendo ritornare dagli altri e sedermi su uno di quei stupendi divanetti comodi.
Appena ci arrivai notai Sam ridere tantissimo per poi iniziare a baciare un tipo mai visto prima, ma posso solo dire che aveva un ciuffo fantastico, ma che alla fine Sam distrusse con le sue mani.
Mi avvicinai a loro, e mi sedetti cercando di non attirare l'attenzione su di me e lasciarli fare le loro cose.
Notai Cindy e Rosanne arrivare verso di me ed indicarmi, finchè vidi il ragazzo di prima sbucare da dietro di loro sorridendo tutto contento, ma facendomi arrossire ancora di più.
<Grazie mille ragazze, se posso sdebitarmi con voi, se volete là in quel angolo ci sono due miei amici. Si chiamano David e Jason> notando le mie amiche correre verso I due ragazzi che parlavano tra di loro.
Fissai con insistenza il ragazzo davanti a me e facendomi un segno con le dita, mi alzai per andare da lui.
<Andiamo nella terrazza> disse vicino al mio orecchio affinchè io riuscissi a sentire bene.
Cosi io annuì con la testa ed appoggiando il bicchiere, che avevo in mano, sul tavolino, lo seguì cercando di stare al suo passo, però con molta difficoltà.
Lo persi tra la folla, finchè notai una persona ferma, che continuava a girare la testa, cosi riconoscendola, andai verso quella direzione e appena mi trovò sorrise e mi prese la mano cosi da non perdermi più.
Finalmente arrivammo fuori nella terrazza dove c'erano poche persone che fumavano, ma il fatto era che si poteva sentire quando si parlava l'uno con l'altro.
<Perchè mi hai cercato? Cioè ti sono venuta addosso e-> chiesi a bassa voce ammirando il suo volto che avevo visto solo su uno schermo fino ad allora.
<Mi sei sembrata carina, volevo chiederti se possiamo rivederci in un contesto diverso magari, senza questo casino> disse il ragazzo mettendosi una mani sui capelli aggiustandoseli.
<Ehm, sisi credo di si> risposi imbarazzata al massimo, cosi che iniziai a mangiarmi le unghie sotto il suo sguardo attento e sorridente.
<Posso sapere il tuo nome?> chiese divertito facendomi imbarazzare ancora di più.
<Io mi chia- mi chiamo Rebecca Still> dissi sorridendo a malapena essendo imbarazzata.
<Non ho mai visto una ragazza cosi bella prima d'ora> sorridendomi dilcemente, senza malizia.
<Non dire queste cavolate. S-So che sei uscito con m-molte modelle> dissi non appena mi resi conto di quello che avevo appena detto.
Io avrei studiato per diventarlo.
Subito si mise a ridere.
<Posso chiederti il numero?>disse ad un certo punto il riccio.
<Sisi, te lo scrivo io> per poi notare prendere il suo cellulare e darmelo in mano.
Digitai tutto e avendo fatto, guardò l'orario e disse "Ora devo proprio andare. Ci vediamo" dandomi un bacio sulla guancia ed abbracciandomi.
Andò via ed essendo da sola espirai un po' d'aria fresca prima di entrare dinuovo, ed andai dai miei amici seduti con bottiglie in giro.
<Rebecca, dov'eri?> chiese Bryana tutta sorridente.
Mi sedetti accanto a lei e Rosanne disse "Quel riccio la cercava, cosi lo abbiamo portato qui e ho potuto conoscere quel David che è andato via!".
<Come si chiamava?> chiese Bryana essendo curiosa, cosi come Sam che cercava di tenere gli occhi aperti.
<Ehm...> ma non feci in tempo a rispondere che Sam vomitò addosso a Phil, un amico delle ragazze.
Cazzo l'avevo fatta anche mangiare apposta.
<Ma che schifo?!> disse il moro notando di essere sporco dai pantaloni in giù.
<Ragazzi noi due torniamo a casa> dissi a tutti che annuirono salutandoci.
Cosi andai al guardaroba, presi tutto e uscimmo cercando di stare in piedi tutte e due.
Lei per la sbronza, e io per sorreggerla.
<Avanti Sam, devi aiutarmi anche tu però> dissi alla mia amica un po' scocciata.
Arrivai davanti alla porta e mi resi conto che le chiavi le aveva avute sempre Sam.
<Hey, ubriacona. Dove sono le chiavi?> dissi un po' stanca.
<Le cosa?> mi rispose cercando di tenere gli occhi aperti.
<Le chiavi di casa Sam. Le avevi tu> ma notai subito dopo il suo viso creare una strana smorfia.
<No ti prego, non dirlo nemmeno...> sussurrai mettendomi una mano sulla fronte.
Cosi siamo chiuse fuori di casa.
E sono le quattro e mezza del mattino.
Cosa diavolo faccio adesso?
YOU ARE READING
Makeup Artist || Michael Clifford
Ficción GeneralOre 21.30 Las Vegas. Tutto sta per cominciare, ma come al solito, qualcosa deve andare storto.