Hope

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Hope e io ci siamo scambiati tanti di quei sguardi. Sembrava come se stesse cercando di capire se mi avesse già visto o no.

All'improvviso arrivó la pioggia,no non pioggia ma un vero e proprio diluvio.

Ci alzammo di scatto.
"Ragazzi la mia macchina e più vicino di Molly, correte!!" dissi

La macchina era a cinquanta metri dalla spiaggia.
Arrivati alla macchina salimmo tutti il più veloce possibile.
Una volta dentro ci siamo guardati e siamo scoppiati in una risata.

"Ragazzi siamo bagnati fradici" disse Jossline ridendo con il fiatone a mille.

"Va bene per voi se andiamo a casa mia che è la più vicina, e vi cambiate cosi non rischiamo di ammalarci tutti quanti? dissi

"Va più che bene" rispose Jossline.

Andammo a casa mia. Per fortuna che avevo messo in ordine perché cera un casino.

"Senti John posso farmi una doccia veloce?" mi chiese Jossline.

"Certo, il bagno è infondo a destra"

"Vado con lei" mi disse Alex

"Solo doccia Alex" lo stuzzichai

Siamo rimasti soli in salotto Hope e io.

"Se vuoi ti posso prestare dei vestiti Hope"
"Oh ehm, va bene" mi rispose imbarazzata.

Andai in camera mia e presi la tuta più piccola che avevo,una maglietta bianca e un asciugamano.
E presi anche dei vestiti per me.

"Ecco a te, la camera è la seconda porta a sinistra"

"Grazie John"

Io mi cambiai in salotto e la aspettai. Anzi aspettavo tutti ma sapevo che Alex e Jossline ci impiegavano un bel po.
Vedendo che Hope stava ritardando, andai a vedere se stesse bene.

Bussai alla porta
"Hope tutto bene?"

"Oh ehm sisi, entra pure"

Entrai e la vidi che stava guardando le foto appese al muro. Era la prima ragazza che entrava nella mia casa.
Era cosi buffa con quei vestiti addosso ci nuotava dentro. Però era bellissima.

"Quanti anni avevi qua?" mi chiese
Ma io troppo occupato a guardarla non le risposi.

"John scusami, io-eh, non volevo davvero" disse tutta in imbarazzo e indietreggiò.

"Hope, stai tranquilla, non mi da fastidio che tu incuriosisca in giro anche perché sei la prima a farlo."
Mi avvicinai a lei e la avvicinai alla foto.
"Ne avevo 7, era la mia prima tavola da surf."

Eravamo davanti alla foto. Io dietro di lei. Era strano averla a pochi centimetri da me con I miei vestiti addosso.

"Quello vicino a te chi è?" mi chiese

"È Jack, il mio allenatore di surf"

"Quindi è lui che ti ha insegnato a fare surf"

"Si, devo tutto a lui se adesso sono un surfer professionista"

"Ecco perché ti puoi permettere una casa cosi" disse scherzando

"È una casa semplice Hope, potevo prendere una più lussuosa e grande" le risposi scherzando

"Guarda John, già il fatto che hai un panorama cosi dalla tua camera è tanto" disse avviandosi verso il vetro

In effetti aveva ragione, la mia camera era fatta di 4 pareti tra cui una era fatta di vetro dove c'era la vista del mare.

Il respiro della speranzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora