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Rimasi solo sulla spiaggia. Sentii delle voci. Mi guardai attorno e vidi che le voci provenivano dal bar di Molly che stava chiudendo. Cosi mi avviai verso il bar e andai a salutarla.

"Ciao Molly, ti va di berci qualcosa dopo la chiusura?"

"Ehi John, certo, però prima fammi chiudere" disse scherzando.

Mentre l'aspettavo sulla terrazza dove c'era una vista meravigliosa del mare, un gruppo di ragazzi mi passò davanti. C'era una ragazza che teneva in piedi un ragazzo che aveva bevuto troppo. Non riuscendo a stare in piedi e aggrappandosi a lei le strappo la collana.
Andai a raccoglierla.

La ragazza era ormai lontana ma cercai di chiamarla
"Ehi! Ti é caduta questa!"
Lei si giro di scatto ma non poté fermarsi. Io rimasi con la collana in mano e la osservai. Era un diamante piccolo. Aveva I colori del mare. Era davvero particolare.
La misi in tasca e andai da Molly.

La guardai mentre sistemava le ultime cose.

"Posso aiutarti in qualche modo?" chiesi vedendo che era stanca.

"No John, ho quasi finito. Ma grazie" mi sorrise

Pensai a quanto fossi fortunato ad aver un'amica come lei. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli, praticamente sono cresciuto con lei. Era l'unica con cui parlavo dopo il trasferimento, o meglio era l'unica che si avvicinò a me. Quante cose abbiamo fatto insieme. Mi ricordo ancora quando da piccoli andavamo a spaventare I bambini che facevano lezione di surf, raccontandogli storie sugli squali e surfisti che sparivano sott'acqua. Cose da pazzi.

"È per me quella collana?" mi chiese vedendo che la stavo tenendo in mano.
"È caduta ad una ragazza prima quando ti stavo aspettando fuori"

"Capito, e perché non glielo hai ridato?" me lo chiese mentre mi passò una birra.

"Ci ho provato, l'ho chiamata, lei si è girata,ma era in compagnia ed è dovuta salire in macchina."

"Okei, quindi che pensi di fare?"

"Ridargliela, quando la rivedrò"

"Va bene,se la rivedrai" disse prendendomi in giro.

La rivedrò. Pensai tra me e me.

Era da un po' che non ci vedevamo, quindi le ore passarono in fretta raccontandoci le nostre cose.

"È meglio che vada, perché domani ho allenamento alle 8. Grazie per la serata Molly" la salutai baciandola sulla guancia.

Lei mi fermò e mi abbraccio
"Grazie a te John!"
Era un abbraccio così caloroso.

JOHN

"Menomale che ti avevo detto alle otto John" mi sgridò Jack.

"Scusami Jack ma..."

"Non voglio sentire altre scuse, forza entra in acqua e fammi vedere cosa porterai alla gara!"

Rimasi ad allenarmi con Jack fino a pranzo.
"Mi vuoi uccidere per caso?" Gli dissi mentre uscivo dall'acqua col fiatone.

"Così impari John" mi disse con aria compiaciuta.

"Ti diverti si, a vedermi così " dissi scherzando con lui e lui iniziò a ridere

"Jack ti va di venire a mangiare, offro io, cosi mi faccio perdonare"

"Se offri tu, allora si" rispose prendendomi in giro. Ci avviammo verso Molly.

"Ciao Molly, come sta andando oggi?"

"Ciao John, per adesso tutto bene grazie.
Salve signor Jack"

"Signorina Molly" la salutò

"Siete qua per mangiare?"

Il respiro della speranzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora