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Si alzò per abbracciarla.
Dopo tutti quegli anni non poteva negarlo: anche lei gli era mancata.
Un volto familiare in un passato che sembrava non sarebbe più tornato.
Nora lo strinse forte, e lui le accarezzò i capelli. Aveva bisogno di lui, e lui ci sarebbe stato per lei.

Quando lei tirò su con il naso e lo guardò con gli occhi lucide, Jungkook disse: "Portami da lui."

Nora lo accompagnò fino in ospedale.
Stanza 258.
La stanza del sogno.

Jungkook iniziò a tremare.

Allungò la mano verso la maniglia, ma prima che potesse toccarla, senti una mano delicata posarsi sulla sua. "Jungkook" sorrise Nora "sono contenta di averti rivisto."

Jungkook non rispose, le diede un bacio leggero sulla fronte, sospirò, ed entrò in camera.

Ed eccolo lì.

"Ammetto di essere morto anche io, per un momento, ma forse ero già morto prima, in tutti questi anni che non ci sei stato e mi sei mancato più dell'aria a volte, ero morto quando dovevo sforzarmi di non pensarti, quando rileggevo le nostre lettere e strappavo le foto.
E in questo momento, che ti vedo lì, sdraiato su un letto bianco quasi come la tua pelle, con tantissimi tubi e macchinari intorno al tuo scherno fisico, non posso fare altro che insultarmi.
Perché è colpa mia se sei ridotto in questo straccio.
È colpa mia che non ti ho rincorso.
È colpa mia che ti ho lasciato andare.
È colpa mia che ero troppo piccolo e ingenuo per capire.
Taehyung quanto tempo è passato?
Hai schiarito i capelli, riesco a vedere le punte rovinate, quante volte li hai tinti? Ricordo mi dissi che volevi tingerli di tutti i colori dell'arcobaleno, e che ogni colore avrebbe dovuto rispecchiare il tuo stato d'animo di quel periodo, dimmi Taehyung, ci sei riuscito?
Il tuo naso, è cresciuto così tanto da quando lo vidi, ora è più grande, con quel piccolo neo che da bambino adoravo tanto, sai lo adoro anche adesso. Le tue labbra.. così grandi e soffici.
Come sarebbe baciarle ora?
Ricordi ancora tutti i bacini che ci siamo dati?
Sei bello Taehyung.
Sei ancora più bello.
Sei sempre più bello.
Il tuo sorriso è sempre rimasto lo stesso? I tuoi occhi? Sono cambiati? Mi guardano ancora allo stesso modo?
E dimmi Taehyung,
provi ancora qualcosa per me?"

Jungkook non si accorse che mentre lo guardava, con la mano stava sfiorando delicatamente il viso e le mani di Taehyung, come se potesse sparire di nuovo al suo tocco.  Abbracciandolo, non esisteva più la lotta contro la vita, o per il dolore che gli ha causato, non importava chi stesse soffrendo di più,
l'aveva ritrovato.

L'aveva ritrovato in un contesto che mai si sarebbe immaginato, non sapeva se avrebbe potuto risentire la sua voce, guardare i suoi occhi marroni o sentire la sua risata.
Potergli chiedere perché.
Potergli chiedere se anche lui avesse sentito la sua mancanza.
Non sapeva il futuro cosa aveva in riservo per voi, ma su una cosa era sicuro:

Era a casa,
si sentiva a casa.