Anima inaspettata

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La luce della sala, si accese pigramente illuminando il parquet chiaro e tutte le sbarre presenti in quella stanza.
Era presto, troppo presto perché il mondo fosse ancora sveglio, ma già si udiva il leggero rumore dei passi strisciare sul pavimento.
La musica di "Stammi vicino" lo accarezzava, svegliandolo dolcemente. Delicato, doveva essere più delicato: una piuma al vento, continuava a ripetergli Victor.
Già, Victor, amore della sua vita, la miccia che aveva fatto esplodere la sua carriera da danzatore classico: non finiva mai di ringraziarlo, per questo.
Anche nei momenti più intimi, quando divenivano una cosa sola, tra un gemito di piacere e l'altro, lo ringraziava.
A proposito di momenti intimi, Yuuri ripensò ad una nottata in particolare, dove avevano voluto provare qualcosa di nuovo, fantasioso. E, lui sapeva che Victor aveva molta fantasia. A volte, troppa.
Per questo, quando gli aveva chiesto di ballare nudi insieme, non si era stupito poi così tanto: era tutto ciò che era successo dopo ad averlo lasciato di stucco. L'albino aveva detto di voler danzare nudi insieme, non di "farlo" mentre ballavano. Inutile dire che quella è stata una delle nottate più belle della sua vita.
Non poteva negarlo, ma il pensiero lo imbarazzò a tal punto da scivolare mentre eseguiva una banalissima Pirouette.

"Partiamo insieme...Ora sono pronto" le ultime note si diffusero nella stanza, riempiendola di suoni ed emozioni, prima che si interrompesse. Partí subito dopo "A riguardo dell'amore: Eros", il suo cavallo di battaglia.
Ricordava benissimo, il suo primo debutto al pubblico, dove aveva estasiato tutti con la sua danza ricca di amore carnale.

Da quel momento, sarebbe stato denominato"il Rivoluzionario"

Sì, perché Yuuri Katsuki, non solo aveva fatto un gran successo con quell'esibizione, ma aveva dato una nuova forma alla danza classica.

"Perché avere queste limitazioni sulle canzoni da scegliere? Si chiama danza, un modo di esprimere artisticamente i proprio sentimenti, con il corpo. Perché dovrei reprimerli?"
Questo era ciò che aveva detto ad un'intervista, ma era anche quello che si ripeteva ogni volta che doveva scegliere una canzone.

Si rialzò da terra, più determinato che mai a portare a termine la sua parte per l'esibizione di "Stammi vicino"

Recentemente, erano stati invitati ad una festa di beneficienza, da parte della sua amica d'infanzia Yuko e ci teneva moltissimo che Yuuri si esibisse con una delle sue coreografie.

Ma, siccome a Victor piace fare le cose in grande, ha avuto la brillante idea di creare una scenografia tutta nuova. In duetto, per giunta, giusto per complicare le cose.
Il corvino diede un'occhiata all'orologio appeso sopra alla porta: le 5.15...

Mancavano 7 giorni al momento della festa e doveva ancora finire l'ultima parte. In più, poi, doveva proporla a Victor, provarla...
Si arruffò i capelli, disperato.

"Bakaforov..." borbottò, gonfiando le guance "Sarò pur bravo, come dici tu, ma mica sono Santo" riavvolse più volte gli ultimi minuti della canzone, i suoi preferiti.
Quelli dove la musica prendeva possesso della canzone e portavano il suo cuore al settimo cielo. Doveva renderli perfetti, altrimenti si sarebbe limitato a ripetere l'esibizione di Eros!
Amava quando la vita gli metteva davanti delle sfide e questa era bella tosta: in 7 giorni finire le coreografia, proporla, provarla e decidere gli abiti. Si poteva fare!

"Partiamo insieme...Ora sono pronto" la canzone si fermò di nuovo, ma a Yuuri erano venute in mente solo alcune effusioni da scambiare con il partner tra un elemento e l'altro. Un bacio, una carezza...
Era incredibile quanto fosse follemente innamorato di lui, al punto da distrarlo dalla sua passione: il che, per Yuuri, voleva dire davvero molto. Contava più la danza, di qualsiasi altra cosa.
Riavviò la musica al minuto interessato, quando il suo sguardo cadde su un poster. Nulla di speciale, raffigurava solo una coppia che danzava: una vecchia manifestazione, al quale Yuuri aveva partecipato. Ma non fu tanto quello a fargli accendere una lampadina sulla testa, bensì le figure dei due danzatori. Il modo in cui lui teneva lei, ed ella sembrava volare: quella foto, mischiata alla musica di sottofondo, risvegliò in lui tutte le idee che, fino ad ora, erano rimaste sopite.
Scattò in avanti per eseguire qualche Entrechat, seguendo la musica: "Qui mi prende e mi fa volare..." borbottò sovrappensiero, mentre piroettava in giro "Poi, mi faccio cadere e, all'ultimo, mi prende... Pirouette, prima lui poi io" si fermò di colpo.

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