Era un semplice pomeriggio di giugno, piuttosto caldo ma con un vento fresco che stava scompigliando i capelli alla ragazza in coda per prendere i biglietti del treno.
Quel giorno, non molti babbani avevano deciso di usare il suo mezzo di trasporto, quindi la coda fu veloce e riuscì a sedersi dove voleva sopra al veicolo.
Mentre il treno partiva, cominciò a farsi nuvoloso, il che era normale in Inghilterra, purtroppo. (per chi non lo sapesse, il tempo, in Inghilterra, varia molto spesso, solitamente è più freddo e più piovoso, ma anche in una giornata di sole possono arrivare temporali improvvisi a distanza di dieci minuti).
La ragazza guardò la campagna susseguirsi intorno a lei, si passò dai campi di grano che circondavano la casa dei Weasley, a foreste immense che sembravano grondare di pericoli (le era anche sembrato di vedere qualche hobbit dentro in quei cespugli, ma non so perché sto qui a raccontarvelo).
Poi cominciò a vedere in lontananza delle montagne, e allora capì di essere arrivata.
Non vedeva l'ora di rivedere i suoi genitori, l'ultima volta che li aveva sentiti era stato il giorno prima di andare a quella festa dei Weasley dove poi c'era stato quell'attacco dei Mangiamorte. Dovevano essere molto preoccupati, non l'avevano più sentita né vista, né avuto più notizie di lei. Doveva raccontare loro di tutta la sua esperienza, gli Horcrux, i giorni in cui avevano vissuto in una tenda (suo padre sarebbe stata fiera di lei), Bellatrix, il Malfoy Manor, la Battaglia di Hogwarts, il sacrificio di Harry, la Gringott, la sconfitta di Voldemort.
Un sorriso le illuminò le labbra mentre scendeva dal treno.
Controllò il cielo per capire se era meglio prendere un pulman o farsela a piedi, ma dai tuoni che sentì decise di optare per la prima opzione.
Prese un pulman e purtroppo si ritrovò seduta vicino a un uomo (che poteva essere anche bello), ma puzzava in modo incredibile. Insomma, i deodoranti esistevano da decenni, perché CERTA gente lo si sapeva ancora usare?
Dopo pochi minuti arrivò alla sua fermata.
Scese di corsa, super contenta di rivedere i suoi genitori. Già si aspettava sua amdre accoglierla con una bella cioccolata calda mentre suo padre voleva sapere tutto sulle tecniche del camping.
Con questo pensiero felice corse verso casa sua, ma purtroppo cominciò a piovere. Non se ne curò, corse ancora più veloce e cominciò a vedere casa sua in lontananza.
Man mano che si avvicinava, cominciò a capire che qualcosa non andava.
Perché c'erano un mucchio di macerie? Dov'era casa sua?
Arrivata davanti al punto in cui un tempo c'era la sua casa, la sua famiglia, i suoi ricordi e la sua infanzia... Trovò tutto distrutto.
Un rombo più forte fece aumentare la pioggia ed Hermione si ritrovò ancora più zuppa.
Cos'era successo?
Dov'era casa?
La sua casa?
Intorno a lei, tutto sembrava distrutto e fumante, era scoppiato un incendio?
No. Era stato qualcuno.
Hermione strinse i pugni, mentre una lacrima le rigava la guancia. Calciò una maceria che andò a schiantarsi qualche metro più in là. Doveva aspettarselo, stupida, stupida.
Non era bastato cancellare la memoria ai suoi genitori, avrebbe dovuto nasconderli, lei aveva programmato la loro memoria in modo tale che tornassero dall'Australia proprio in quei giorni, per risparmiarsi la ricerca.
Ma, evidentemente, finchè lei aveva ancora la memoria, qualcuno avrebbe potuto guardare dentro i suoi ricordi. Improvvisamente si ricordò quando ciò doveva essere successo: al Malfoy Manor, durante la tortura da parte di Bellatrix. Avrebbe dovuto capirlo che quella strega avrebbe fatto qualcosa!
Si accovacciò piangendo, i corpi dei suoi genitori non si vedevano, chissà, magari si erano salvati?
Vide un cartello in cima a una pila di macerie, a fatica lo raggiunse.
"I coniugi Granger, defunti il..."
Urlò.
Ulrò così tanto che si graffiò gli occhi, le bruciò la gola e le ginocchia si sbucciarono al contatto con il terreno.
I suoi genitori erano morti pochi giorni prima, erano morti senza neanche ricordarsi di lei, senza neanche un ultimo saluto da parte della loro unica figlia che li aveva portati alla morte.
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- Hermione? - Una voce flebile e preoccupata la risvegliò dal suo incubo/ricordo, riportandola alla realtà. Non era alla morte dei suoi genitori. Era ad Hogwarts, a casa, nel suo dormitorio Grifondoro ed era già passato mezzo mese.
La ragazza si alzò di sopraffatto, in un bagno di sudore, con i capelli spettinati e bagnati.- Cia Ginny -. Salutò la sua amica, felice che lei fosse lì con lei in quel momento.
Per un attimo si stupì di quanto la famiglia Weasley si fosse ripresa dopo la morte di Fred. Perchè loro ce l'avevano fatta e lei no?
- Che succede? - Chiese la rossa.
- Incubi della guerra. Anche te? -
La ragazza fece uno strano mugugno che molto probabilmente doveva essere un'affermazione.
Di fianco ad Hermione, una gemella Patil si mosse nel letto. Allora non erano le uniche a non riuscir a dormire.
In sincronia, tutte e 5 le ragazze, si alzarono, accesero le luci e si raggrupparono sul letto di Hermione. Ginny prese dei dolci, mentre le prese la mano: - Hermione, hai voglia di raccontarci il tuo incubo? -
Lei sorrise.
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L'incantesimo del Lago -- Romione
FanfictionDopo la sconfitta di Voldemort, Hermione tornò a casa dai suoi genitori... per poi trovarla completamente distrutta. Quindi passò l'intera estate lontano dal mondo magico, facendo lavori da 4 soldi per poter sopravvivere senza una casa e con dei ge...