Capitolo 12

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Finita la riunione, i due piccioncini furono i primi ad uscire, il che dispiacque molto Draco. Si era molto incuriosito dopo ad aver visto la loro reazione quando si era proposto di aiutarli ai preparativi Lago.

Se c'era una cosa che Draco sapeva fare molto bene era leggere le persone, su tutti i punti di vista, nella mente o tramite il linguaggio del corpo, che loro lo volessero o meno. Non che a lui importasse della loro privacy, ovviamente.

Fu l'ultimo ad uscire dall'aula allestita, quasi come se fosse caduto in trans pensando a tutte le possibili cose che fossero successe il lunedì prima a quei due. Avevano forse fatto sesso dentro al Lago e la Granger era rimasta incinta? O forse una sirena era stata la sfortunata preda del Weasley?

Qualsiasi ipotesi ridicola formulata lo faceva ghignare e lo incuriosiva sempre più. Non poteva essere una cosa così supida, anzi, aveva già i suoi brutti presentimenti su quello che era successo e sperava fortemente che non fosse così.

Comunque quella sera aveva proprio voglia di incontrare un Potter selvatico e nascondersi con lui a "dormire" nei cespugli.

Purtroppo il suo desidero non venne esaudito. Invece di incontrare il suo tipo vide i due prefetti Grifondoro che camminavano per i corridoi del castello mentre discutevano in modo molto animato.

Cosa ci fanno due Grifondoro sapientoni in giro oltre il Coprifuoco? A quanto pare non erano così patetici da rispettarlo come Draco sospettava.

Forse avevano un bisogno urgente di parlarsi per dirsi il modo più veloce in cui avrebbero potuto bruciare il Malfoy così da non farlo partecipare all'organizzazione dell'evento al Lago.

Li lasciò perdere, aveva un fidanzato da incontrare, non gli amici del suo ragazzo.

Lo trovò sulla riva del Lago, con una coperta addosso e una tovaglia stesa sull'erba bagnata.

Era così bello alla luce della Luna piena a metà, con le guance rosse per il freddo, le labbra dischiuse dalle quali uscivano dei respiri caldi che si confondevano con il freddo circostante. I capelli neri come la pece mossi da un leggere vento e due occhi smeraldo belli nei quali c'era riflessa solo la Luna. Draco si sentì geloso della Luna, perché in quel momento Harry stava prestando attenzione solo a lei.

Si avvicinò di soppiatto, osservando i minimi particolari del suo viso che nessuno notava mai, se non lui. Aveva preparato un piccolo incontro romantico, una coperta calda e impermeabile stesa sul terreno, delle lanterne accese, un piccolo zainetto e un enorme copertone come quelli che si indossano la domenica quando non si ha voglia di uscire dal letto.

Ovviamente, lo stava aspettando. Sapeva che avrebbe organizzato qualcosa, non si dicevano niente sui loro incontri, ma sapevano tutto l'uno dell'altro.

Appoggiò una mano sulla sua spalla e immediatamente Harry lo assalì. Lo prese di peso, baciandolo con attenzione e fretta, e lo appoggiò sulla coperta, sotto di lui.

Cominciarono a baciarsi lentamente e poi velocemente e poi di nuovo lentamente. Era una ruota continua delle stesse azioni, ma che non stanca mai nessuno dei due.

Draco affogò nel profumo intenso di Harry, mentre stringeva la sua camicia e si aggrappava a lui, cercando di prendere un po' di aria.

- Riprendiamo da dove avevamo finito? - Ghignò il moro e per Draco fu difficili dirgli di no. Era così bello, così suo, con i capelli spettinati, le guance rosse e le labbra arrossate...

- Devo parlarti di una cosa -. Rispose schietto.

Ovviamente Harry non se l'aspettava, sbuffò, ma poi capì che doveva essere una cosa molto importante. Si sdraiò trascinando Draco sopra di sé e attese.

L'incantesimo del Lago  -- RomioneWhere stories live. Discover now