Capitolo 3

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Hermione entrò in biblioteca.

Erano ormai le dieci, quindi sperò di riuscire a fare in tempo prima del coprifuoco. Si diresse verso un tavolo impolverato e mezzo mangiato dalle termiti che si trovava in fondo alla sala. Cercò di usare un passo leggero e abbastanza silenzioso per non destare sospetto a quell'ora, le uniche persone ancora in biblioteca erano qualche corvonero sperduto e Madama Chips che ordinava i suoi libri.

Lei avrebbe di certo fatto sospettare qualcuno, nessuno a quell'ora si sarebbe mai diretto al reparto di "Storia della Magia Nera". 

Arrivata al tavolo appoggiò la sua borsa sulla sedia.

A quell'ora c'era sempre un'aria strana in quel posto, persone silenziose e schive chine su libri polverosi, finestre oscurate e chiuse che non lasciavano intravedere il mondo esterno e le fiaccole accese che gettavano ombre inquietanti sulle pareti, cercando di non appiccare fuoco ai libri.

Hermione sapeva bene cosa voleva dire rimanere fuori fino a tardi, ma questa volta non era per i compiti o per lo studio.

Era da un mese che cercava tutti i nomi possibili di Mangiamorte poco conosciuti che non avevano partecipato alla Battaglia di Hogwarts.

Aveva ricevuto la conferma dal Ministero: casa sua era stata bruciata da un incendio appiccato da un Mangiamorte, che aveva cercato di uccidere i suoi genitori per ripicca, esattamente la notte della Battaglia di Hogwarts. La ragazza aveva pregato il Ministero di indagare sui presunti assassini, ma le tracce erano pochissime e avevano altri casi tra le mani "Molto più importanti" dell'assassinio dei suoi genitori.

Le parole del nuovo Ministro, un certo Gender Blubbles, erano state queste: - Ci dispiace signorina Granger, non possiamo indagare sul caso dei suoi genitori, non possiamo sprecare tempo su un caso di babbani uccisi, con tutti quelli che Voldemort ha ucciso ci metteremmo anni a seguire le piste di tutti. E poi, stiamo continuando a catturare Mangiamorte, siamo certi che un giorno prenderemo anche gli assassini dei suoi genitori -.

La parte più razionale di lei gli aveva dato ragione, l'altra avrebbe voluto strangolare quel piccolo ometto comparso all'improvviso, figlio di buona famiglia inglese e faccia da topo.

Quindi, da quando era ritornata ad Hogwarts, che possedeva una delle cinque biblioteche magiche più grandi dell'Inghilterra, aveva cominciato a fare ricerche di ogni tipo, con un dolore e una solitudine straziante nel petto. Aveva ispezionato tutti i nomi di Mangiamorte catturati, vecchi servi del Signore Oscuro, morti, ancora liberi, i contatti della vita di Voldemort, le famiglie di Purosangue più antiche, Magia Nera... Di tutto.

Un mese di ricerche, un mese di delusioni, un mese di altrettanto dolore.

- La biblioteca sta per chiudereeee -. Disse la vecchia bibliotecaria con quella voce da "Unghie sulla lavagna" che la faceva tanto infastidire.

Sospirò, anche quel giorno non aveva trovato niente. Prese il primo libro sulla Battaglia di Hogwarts, che di sicuro era una delle tante brutte copie di ciò che era successo, e si sedette al tavolo.

Si chiese perchè continuasse a cercare, insomma, i suoi genitori erano morti, ora non era più importante capire chi fosse l'assassino. La cosa era fatta, punto.

Una parte di lei voleva dare retta a quella faccia di topo, magari l'assassino era già stato catturato e lei sprecava solo tempo. Forse avrebbe dovuto rifarsi una vita, avrebbe dovuto riprendere l'allegria di un tempo che ormai fingeva di possedere quando parlava con i suoi amici. 

Ma l'altra parte di lei, quella più determinata, il motivo per cui era finita in Grifondoro, la incitava a continuare a cercare e cercare e cercare e cercare...

Cominciò a sfogliare, appunto, era solo una brutta copia che parlava solo di Harry e del suo coraggio, ignorando tutto ciò che era success-

- Hermione? -

Per poco non si prese uno spavento. La ragazza alzò lo sguardo per trovare lo sguardo del suo amico Ron che la guardava.

- Ciao Ron... - Gli rispose in modo che sembrava non molto convincente, mentre si sentiva piuttosto inquieta mentre veniva guardata da quei due occhi azzurri.

Lui alzò un sopracciglio e si sedette sul tavolo di fronte a lei. - Noi ci stai andando troppo pesante con lo studio? -

- Mi conosci Ron... - Anche questa volta mentì, non si riconosceva più neanche lei. - A me piace studiare fino a tardi, e poi quest'anno abbiamo i M.A.G.O. ! Tu e Harry state studiando? -

Lui sorrise prendendo un libro. - Insomma... Non mi piace molto studiare e poi sei consapevole del fatto che questo anno è solo un ripasso no? Non siamo obbligati a frequentare tutto e a superare gli esami, io e Harry abbiamo già il posto da Auror assicurato! -

Sempre il solito Ron... - Sei sempre il solito Ron. Non hai mai voglia di impegnarti -. Disse sorridendo, un sorriso un po' tirato, Ron se ne accorse.

Hermione si ritrovò a riflettere. Ron ed Harry sarebbero diventati degli Auror, Ginny una giocatrice di quidditch, Luna una naturalista, Neville un esperto in Erbologia... E lei?

E lei cosa avrebbe fatto?

Una volta finita la scuola, finiti gli studi, senza una casa o una famiglia dove tornare... Dove sarebbe andata? Dove avrebbe studiato per un lavoro? Tutti i suoi amici avevano un futuro, Ron era riuscito a rialzarsi dopo la morte di Fred, Harry era abituato all'idea di non avere dei genitori, entrambi sapevano cosa fare e dove andare...

Lei no.

Lei non sapeva niente sul suo futuro incerto, la morte dei suoi genitori era stato uno strappo alla sua vita che ormai la stava consumando. Anzi, ultimamente le stava frullando una terribile idea in testa.

E se fosse andata in un altro stato a vivere?

Nuovo posto... Nuova vita...

- Hermione -. Ron la riportò con i piedi per terra. - Ti va di fare un giro, non ti vedo molto apposto ultimamente -.

Lei accettò, per una vota sembrava che Ron volesse fare qualcosa in modo serio.

Il ragazzo le prese la borsa e la trascinò letteralmente fuori dalla biblioteca.

Percorsero il corridoio in modo frenetico, Ron quasi stava correndo e sembrava molto arrabbiato. Hermione decise di starsene in silenzio per un po', ma alla fine parlò: - Ron, perchè mi hai portata fuori? -

Lui si girò, con gli occhi azzurri arrabbiati che gli davano un'aria molto dolce. - Hermione, si può sapere che hai in questi tempi? Non ti riconosciamo più, è successo qualcosa vero? Quando sei tornata a casa? È successo qualcosa con la tua famiglia? -

L'incantesimo del Lago  -- RomioneWhere stories live. Discover now