1- un'altra crisi

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Perchè è tutto cosí difficile?
Perchè sono sola?
Perchè ho cosí freddo?
Le domande non cessavano, esattamente come l'acqua su di me.
Chiusi gli occhi per un secondo, pregando di avere delle risposte.
Trovavo assurdo ritrovarmi ogni volta rannicchiata sotto la doccia, dopo una delle mie crisi, solo che questo non succedeva da mesi.
Probabilmente passarono ore, o forse minuti, il tempo fu razionale.
Tutti i miei pensieri iniziavano con un "perchè "
il tempo passava e io non ero ancora pronta ad uscire dalla doccia.

   continuo ad urlare  ma nessun suono udibile esce.

La mia faccia contro il vetro, disegno un cuore ma solo metá si scorge, da questa doccia non esco,
Mi rannicchio e piango.

...

ho avuto molte crisi in questi anni, alcune sono durate mesi altre il tempo di un pianto. un forte dolore mi ha invaso,perseguitato per anni, attaccandosi alla mia carne. mi continuo a ripetere di aver qualcosa da dire in quel bagno, ma come posso parlare se il silenzio mi ha taciuto per cosi tanto tempo? io, che guardandomi allo specchio non mi sono mai piaciuta, io che crescendo ho preso come obiettivo il piacere agli altri e non a me stessa, però quello che piaceva agli altri non piaceva a me cosi mi rinchiudevo in casa, non volevo uscire e travestirmi in continuazione dei pensieri degli altri, cosi smisi di farlo, non uscii, presi le distanze da tutti e me ne andai, lontano.

sapevo che la figura in quello specchio si faceva schifo, mi odiava perché gli avevo fatto più male io che chiunque altro ed era ora di pareggiare i conti. presi le forbici e mi guardai bene allo specchio, fino a quel momento avevo in continuazione cambiato colore di capelli perché volevo essere notata, ma ora BASTA, era arrivato il momento di darci un taglio, i miei capelli al naturale erano cresciuti tanto da toccarmi le spalle mentre le punte erano ancora decolorate grazie alla puttanata fatta un anno prima, volevo i capelli bianchi, peccato che la tinta bianca non esisteva ancora in italia e nemmeno lo shampoo schiarente che si mette dopo la decolorazione quindi rimasi per mesi con un colore giallognolo in testa, poi mi feci viola, poi rossa e poi mi feci una tinta bionda cosi i capelli finirono per essere arancioni. li tagliai, li tagliai tutti, dal primo all'ultimo, mi facevano schifo, mi ricordavano una me bullizzata e che bullizzava a sua volta.

alla fine il mio caschetto mi piaceva, era una nuova me pronta a combattere di nuovo, giorno dopo giorno, riguardai la doccia, sapevo che sarei rifinita li dentro a piangere, a graffiarmi, a urlare senza che nessuno mi potesse  udire, ma ci sarei uscita, si forse un po' ammaccata, che cosa vuoi che sia una cicatrice in più? le ho sempre amate, perché mi ricordavano da dove venivo e che cosa avevo dovuto affrontare, mi ricordavano che me ne sarei fatta altre, ma che il giorno dopo mi sarei svegliata nel mio letto e non in un letto di ospedale.

che poi dopo anni scomparvero, non capii mai perché. 

si sarei caduta, mi sarei ritrovata di nuovo con una pistola alla tempia, ma dopo aver pianto e parlato per ore con me stessa l'avrei rimessa giù, ogni volta era una sfida capire fino a che punto mi sarei spinta. 

uscii dal bagno e mi girai, guardai i miei capelli per terra poi la porta, la chiusi e me ne andai.

la mia depressioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora