5-Mi vedi come mi vedo io?

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Continuo a muovermi, a girare per la stanza.

"Devo trovare qualcosa da fare."

So che se mi fermerò tutti i miei sforzi saranno vani.

Mi fermo,ripenso a quello che sto facendo e improvvisamente vengo sbattuta fuori dalla mia testa e la mia vita compare così insignificante.

Mi aggrappo alla scrivania, mi sento mancare.

Non ho amici, non ho nessuno che mi ami, mi sembra di aver buttato questi due anni nel cesso.

Alzo la testa verso il soffitto, prendo un gran respiro, e le prime lacrime iniziano a solcarmi il viso, non ho fatto esperienze, non ho amato nessuno, sono rimasta chiusa in casa per tutto questo tempo, nella mia prigione fatta da sbarre invisibili.

cado al suolo, intorno a me solo oscurità.

Mi risvegliai così, da sola, stesa a terra in una pozza di amarezza. 

A distanza di anni rivedo queste parole e le rileggo, ma mi sembra di comprenderle come qualcuno che non l'ha veramente vissuto, le comprendo e le visualizzo come qualcuno che non ci è passato e quindi giudica, giudica senza senso, giudica non comprendendo veramente il dolore che una persona può vivere. Non dimentico quello che ho passato, non dimentico il percorso che ho svolto. Ora che lo posso vedere anche come lo vedono gli altri, i sani di mente li chiamo, riesco a vedere come mi hanno vista per anni, triste, a momenti in cerca di attenzioni, quando in verità volevo solo essere invisibile. Non rinnego me stessa, questo mai, perché significherebbe ritornare al punto di partenza e non lo tollererei, ma vedo che per una persona esterna può sembrare qualcosa di leggero che noi allarghiamo e facciamo diventare una palla gigante pronta a scoppiare, forse siamo noi che abbiamo paura di farci vedere per quello che siamo veramente, persone sofferenti che sanno che cos'è il dolore e lo vivono giorno dopo giorno, ma non dovremmo nemmeno sentirci in colpa, perché gli altri dovrebbero comprenderci a prescindere, dovrebbero rispettarci lo stesso anche se siamo un po' più deboli. Io, ad esempio, non mi sento debole, perché ho passato cose che molte persone non potrebbero passare uscendone vivi, anzi mi sento forte, perché a oggi davanti alle difficoltà io rido, mi siedo, ragiono e agisco. Non vado più nel panico e so che molte persone che non hanno passato quello che ho passato io questo non se lo potrebbero nemmeno permettere perché non sanno che cosa significa affrontare difficoltà giorno dopo giorno e so che queste persone quando avranno un momento no non riusciranno ad affrontarlo, lo lasceranno, e passeranno il resto della loro vita a lamentarsene. Davanti a queste persone io rido perché sono molto più deboli di me e nonostante questo trovano il coraggio di criticarmi giorno dopo giorno per quella che sono. Mi fanno pena perché io diventerò grande, in tutti i sensi, diventerò una farfalla che spiccherà il volo, mentre loro rimarranno vermi nelle loro patetiche vite. Oggi sono la persona che sono grazie a me stessa e non smetterò mai di ringraziarla per aver continuato a combattere e non aver mollato mai. Ora riguardo indietro le mie parole, a distanza di 2 anni e comprendo quello che vedevano le altre persone e vedo invece quello che ho affrontato io. Non c'è perdono per una persona che guarda dall'altra parte quando vede qualcuno soffrire e non c'è pietà per chi ha sofferto e nonostante questo riesce a perdonare chi gli ha fatto del male.

la mia depressioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora