4- Questa corda nella mia mano

78 2 0
                                    


Questa corda che stringe la mia mano destra è troppo stretta,

questa corda che tiro da anni, ormai fa male.

Ho deciso di lasciarla andare, ho deciso di lasciarla cadere.


La mia mano destra stringe una corda che tira, la mia mano destra è dolorante perché la corda è troppo stretta.  A questa corda ci sono attaccati i miei familiari, che tirano per impedirmi di andare avanti, per impedirmi di lasciarli soli, e io ho troppa paura di lasciare la corda anche se la corda mi fa male, perché ho paura che senza di loro la fuori non me la saprei cavare. 

Questo mi è sempre stato detto, che: "non riuscirai mai a fare niente", "sei una fallita", e queste parole mi risuonavano in testa da ormai troppi anni, e quando la depressione ha bussato alla mia porta, quelle parole hanno avuto più impatto, finché un giorno sono scomparse, è stato il giorno in cui io, io da sola, ho sconfitto la depressione. Come poteva una come me essere una fallita dopo che ha visto e ha vissuto sulla propria pelle l'oscurità più profonda di se stessa ? Risposta: non poteva. Non poteva, perché dopo tutto quello che ho passato, dopo aver toccato il fondo ed essermi rialzata, sapeva benissimo che ormai il mondo la fuori non le faceva più poi così tanta paura.

Avevo tirato quella corda per anni, trascinando l'intera famiglia appresso a me. Strano vero? Ho portato con me le stesse persone che mi avevano fatto del male. Ma poi ho capito che non potevo più farlo, dovevo lasciarle libere o mi sarei portata a dietro il dolore e loro avrebbero vinto. Io sarei stata una fallita, che nella vita non avrebbe combinato niente,e per nulla al mondo avrei dato questa soddisfazione a loro. Guardai la corda che stringeva la mia mano e capii che la dovevo lasciare se volevo che lei la smettesse di farmi male. Pioveva quel giorno, pioveva forte e io ero completamente zuppa, ma quando la corda cadde per terra, la pioggia si fermò. Mi voltai indietro, e guardai i miei genitori che non mi avevano mai amato veramente, poi guardai mio fratello che sin dal giorno della mia nascita mi voleva morta perché diceva che gli avevo portato via le attenzioni dei nostri genitori, infine guardai mia nonna, quella vecchia poliglotta che non aveva mai fatto niente durante la depressione e solo quando ne uscii ebbe le palle di guardarmi negli occhi e di dirmi che con lei potevo parlare se qualcosa non andava, eppure nessuno dei 4 mosse un dito quando dissi di stare male, quando si vedevano più le ossa che me stessa, quando mi videro piangere perché non volevo uscire più di casa. Volsi un ultimo sguardo a tutti loro prima di rigirarmi e li, in quell'istante capii che io ero migliore di tutti loro. Proseguii per la mia strada,questa volta senza bagagli o pesi, solo di tanto in tanto mi giravo per controllare che più niente mi fermasse.

la mia depressioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora