Chapter 4: The Pack

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X's P.O.V.
L'unica cosa che riuscivo a fare era correre. Correvo il più lontano possibile da quel luogo. Avevo perso mio papà. Ero sola nel bosco, avevo un vuoto di memoria e avevo perso il senso del tempo. I miei vestiti erano strappati e ricoperti di sangue incrostato. Era buio, tutt'intorno sentivo degli strani rumori e mi dolevano le orecchie. Corsi fin quando non trovai una cascata. Cercai di lavare via il sangue e di ricordare cosa mi fosse successo, ma non ci riuscii perché vidi l'ombra di una grossa bestia alle mie spalle, un attimo prima di svenire.

Teah's P.O.V.
Christina era davvero tosta durante gli allenamenti. Non mi lasciava attimi di pausa e insisteva che lavorassi sodo e mi impegnassi per recuperare 14 anni di lavoro perso. Inutile dire che quella settimana fu la più dura della mia vita. Però diede i suoi frutti, infatti dopo tutti i miei sforzi riuscivo a combattere come lei, che era molto fiera di me. Ero diventata molto abile con le zanne e gli artigli. Mia sorella mi aveva promesso che appena fossi stata più in sintonia con la mia lupa mi avrebbe sottoposta ad un allenamento speciale. Ero così curiosa che passai le mie giornate ritirata a cercare di comunicare con Kaala. Nonostante i miei sforzi non riuscivo a sentirla, anche se sapevo che era lì.
Durante una delle mie "sedute" per parlarle Christina mi consigliò di rilassarmi e stare fuori nella natura. Così dopo cena decisi di trasformarmi e fare una corsetta. Ormai conoscevo il bosco come le mie tasche. Non avevo bisogno di ricordarmi dove andare. Pensavo alla destinazione ed era come se gli alberi si aprissero davanti a me. Giunsi all'altopiano che si affacciava alla cascata e quando guardai nel punto in cui l'acqua della cascata incontra quella del fiume vidi una sagoma. Una ragazza tutta sporca e ferita. Subito dopo la vidi cadere: era svenuta. Saltai a pochi metri da lei e la raggiunsi. La annusai: era un lupo mannaro da circa tre giorni e aveva sedici anni. Ululai cercando di chiamare Christina che, dopo pochi minuti, si presentò in forma di lupo.
"Che c'è?" mi chiese
"È svenuta. Credo che abbia perso il controllo dopo la trasformazione. Ha solo sedici anni" le risposi.
"Coraggio, portiamola a casa"
La trasportammo insieme nella nostra abitazione e, una volta entrate, la adagiammo sul letto di una delle tante stanze degli ospiti. Christina le medicò subito le ferite e si prese cura di lei.
Era bionda, di statura bassa e corporatura esile, ma sembrava forte.
<Ha una gamba rotta> mi confidò Christina.
<Quindi? Guarirà no?>
<Si...ma i film americani sui lupi mannari non ti hanno insegnato nulla? Sai che i più grandi registi di questo genere sono dei licantropi? Bisogna avviare il processo di guarigione>
<Non sono sicura di voler guardare>
<Prima o poi ti servirà. Prima impari meglio è. Stai bene attenta>
Così feci.
Christina le prese saldamente la gamba e le diede come uno strattone per far rientrare l'osso. Si sentì un 'crack' secco che riempì la stanza. La ragazza si mise seduta con un urlo che mi perforò i timpani.
<Chi siete? Cosa volete?> aveva entrambe le mani sulla gamba rotta e cercava con tutte le sue forze di non sembrare spaventata o non piangere ma le lacrime erano ben visibili, lì sul punto di scendere, inoltre sentivo l'odore del suo terrore.
<E adesso?> chiesi a Christina non sapendo come comportarmi.
<Non preoccuparti... Nel giro di cinque secondi sarà svenuta di nuovo> mi disse.
Difatti la ragazza non poté ribattere perché svenne di nuovo, senza dare apparenti segni di vita.
<Come facevi a saperlo?> domandai a mia sorella.
<È come la batteria del telefono. Il suo corpo è andato tipo in standby per risparmiare energie e riprendersi del tutto. Nel giro di due giorni avrà ripreso conoscenza, vedrai>

I giorni che precedettero il suo risveglio furono duri persino per me. La sentivo urlare da camera mia. Continuava ad avere incubi.
Quando chiesi a Christina perché soffrisse così tanto lei mi spiegò che il suo corpo reagiva ad una sostanza che lei le aveva iniettato, quest'ultima evitava che il lupo abusasse del corpo durante la sua ripresa. Quindi il lupo attraverso i sogni cercava di dirle che voleva uscire. Mi disse che probabilmente sognava di uccidere qualche animale oppure sognava delle cose vissute prima di svenire. Per coloro che vengono morsi è molto più difficile e doloroso mantenere il controllo.

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