Chapter 11: The truth

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Teah's P.O.V.
Mi svegliai da un oblio buio e profondo.
La prima cosa che sentii fu il freddo. Poi un forte mal di testa mi colpì le tempie.
<Teah?> una voce la chiamò <Teah sei sveglia? Oddio! È sveglia!> si mise ad urlare.
<Jane, abbassa quella voce!> la sgridai, riconoscendo la sua voce.
<Oh grazie al cielo sei sveglia> commentò facendomi sorridere.
Spuntò un'altra faccia che riconobbi subito: Christina.
Si avvicinò e mi accarezzò la guancia con fare amorevole.
<Mi dispiace tanto> dissi e intanto sentii alcune lacrime bagnarmi le guance <Scusatemi, scusatemi tanto> in pochi secondi iniziai a singhiozzare, pensando al terribile errore che avevo fatto lasciandole da sole e scappando come una codarda.
<Shh non preoccuparti. Va tutto bene, stiamo bene. Adesso siamo di nuovo insieme> cercò di consolarmi.
Mi misi seduta e appoggiai la fronte sul suo petto in cerca di conforto. Lei continuò ad accarezzarmi la testa per calmarmi.
Sentii una forte stretta alla mano destra da parte di Jane che ricambiai subito.
Una volta che mi fui calmata parlai: <Mi sono spaventata così tanto. Mi dispiace di non essere riuscita a trovarvi. N-non volevo abbandonarvi così…> sentii di nuovo le lacrime minacciare di scendere.
<Va tutto bene. Non è colpa tua. Stiamo bene. Siamo state salvate tutte> disse Christina.
D'un tratto mi ricordai di lui.
<Lui come sta? È vivo? Vi prego ditemi che è vivo> iniziai ad agitarmi.
<È ancora privo di sensi, ma si riprenderà presto> una voce sconosciuta irruppe nella stanza.
Un ragazzo alto, magro e slanciato era appoggiato allo stipite della porta. I suoi capelli erano biondi, tinti. Mentre lo stavo studiando con attenzione notai che aveva dei tratti orientali abbastanza pronunciati. Era molto bello.
Con la coda dell'occhio notai le gote di Christina tingersi di un rosso pesca. Stava davvero arrossendo?
<C'è qualcosa che non so?> chiesi a mia sorella sinceramente confusa.
Lei, per tutta risposta, mi diede una sberla sulla nuca.
<Ma che diamine fai?> alzai la voce, guardandola stranita.
Il ragazzo stava ridendo sotto i baffi. Che cosa mi ero persa?
<Beh io vado a controllare gli altri> disse lanciando un lungo e languido sguardo alla mia gemella, per poi uscire dalla mia stanza e dileguarsi.
<Sei un'idiota> fece mia sorella a denti stretti.
<Mamma mia calmati! Adesso hai intenzione di spiegarmi o vuoi tenermi all'oscuro di tutto? Tanto prima o poi lo scopro. Se non me lo dici vado a chiederlo a lui. Insomma siamo gem> non feci in tempo a finire la frase perché lei mi interruppe: <Basta stai zitta! Adesso ti spiego> disse alzando gli occhi al cielo.
Io sorrisi compiaciuta e mi preparai ad ascoltare bene ciò che stava per dirmi.

<Non sono più sicura di volerlo fare> mi guardò spaventata.
<Cosa?! E perché no?! Andiamo, non fare la scema e dimmi!> iniziai ad arrabbiarmi.
Lei sbuffò ed iniziò a raccontare: <Allora, ero sulla riva del fiume e..>
<Cosa ci facevi sulla riva del fiume?> la interruppi.
<Ero svenuta, ferita, preoccupata e stanca. Avevo corso per tutta la notte e avevo lottato contro i lupi che ci avevano trovate. Avevo perso Jane da ore ed ero terrorizzata che vi avessero fatto qualcosa. Sung e Hyunki mi hanno trovata e mi hanno portata qui. Poi sono venuti a cercare te e hanno avuto la fortuna di incontrare Jane e Alexander, così ci siamo riunite> mi spiegò.
Fermi tutti. Troppi nomi nuovi.
<Chi è Sung? E Alexander? E Hyunki? Che razza di nome è Hyunki?>
<Un nome rispettabile e bello. Significa 'il saggio'> un altro lupo sconosciuto fece irruzione nella stanza. Ma quanta gente nuova c'era?
Il ragazzo appena entrato mi aveva lanciato uno sguardo freddo e severo.
Hyunki, supposi fosse lui, era più basso ma più muscoloso dell'altro. Aveva la pelle chiara e perfetta, i suoi capelli erano neri e i suoi occhi pure: due buchi neri. Nessuna luce, nessuna emozione. Doveva essere della stessa combriccola del ragazzo di prima perché anche lui presentava evidenti tratti orientali.
<Lui è Hyunki> lo presentò mia sorella.
<Ci ero arrivata> dissi <scusa non volevo offendere il tuo rispettabile nome>
Lui mi guardò torvo: <Porta rispetto ai tuoi superiori, ragazzina>
L'ultima parte mi innervosì parecchio ma rimasi in silenzio: non valeva la pena di creare scompiglio.
<Hyunki vieni qui un attimo per favore> lo chiamò una voce e lui, dopo aver squadrato tutti dall'alto al basso si congedò uscendo.
<E gli altri chi sono?> chiesi a Christina.
<Sung è il ragazzo che hai visto prima> rispose arrossendo <Alexander è il lupo che ha salvato Jane>
Jane annuì confermando.
Volevo alzarmi e andare a ringraziare gli altri per aver salvato le mie compagne, così cercai di alzarmi dal letto ma venni subito fermata dalle due ragazze.
<Ferma ferma cosa fai? Non è il caso di alzarsi, sei ancora troppo debole. Inoltre ti devo ancora delle spiegazioni> parlò Christina.
<Beh allora finisci così potrò alzarmi da questo maledettissimo letto> la incitai.
<Non ti sei chiesta il perché ci abbiano dato la caccia così ossessivamente?>
<Si parecchie volte. Arriva al punto, perché lo hanno fatto? Perché volerci morte?>
<Perché rappresentiamo una minaccia enorme per loro>
<Cosa significa? Perché dovremmo essere una minaccia?>
<Perché noi sappiamo fare cose al di fuori del loro controllo>
<Cioè?>
<Sung ha la capacità di controllare il vento. Lo domina a suo piacimento. Hyunki è in grado di creare ghiaccio dal nulla. Il loro amico Kian sa teletrasportarsi molto velocemente. E il tuo compagno ha la rara capacità di poter controllare i fulmini. Noi siamo come loro>

Ciò che mi disse Christina non mi sosprese molto. Sentivo che ci fosse qualcosa di diverso in noi.
<E noi cosa sappiamo fare?> le chiesi.
<Noi siamo gemelle. Il nostro potere è moltiplicato per due. Siamo in grado di mostrare ciò che vediamo l'una all'altra, possiamo condividere ricordi e sensazioni. Ma non è questo il potere in sé. Quando eravamo piccole, tu non ricordi, svilluppammo un potere per uno. Io il vento e tu i fulmini. Ma, al contrario di tutti i nostri simili, noi non abbiamo il kurm, o almeno non si riesce a trovare>
<Cosa dovrebbe essere?>
<È il segno che abbiamo dalla nascita, esso rappresenta il potere di cui siamo incaricati>
Cercavo di assimilare tutto velocemente, sapevo che presto sarebbero iniziati i guai.
Mi frullavano nella testa così tante domande che mi venne a far male. Perché proprio i fulmini? Come lui.
<Quindi ognuno di noi ha un potere diverso?>
<Chiaramente non esiste un potere unico per ogni individuo. Alcuni presentano gli stessi poteri. Ma io e te abbiamo una particolare…differenza>
<Che tipo di differenza?> domandai curiosa.
<Siamo in grado di controllare più abilità>
<Cosa intendi?> non riuscivo proprio a capire.
<Che possiamo avere più poteri. Ad esempio tu potresti sviluppare il potere del fuoco oltre quello dei fulmini. Come io il potere della terra oltre quello del vento>
Soltanto allora mi resi conto di quanto fosse cambiata la mia vita nel giro di qualche mese.
Cosa mi sarei dovuta aspettare da quel momento?
La risposta arrivò secca e in fretta nella mia mente: solo guai.

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Buonasera!
Mi scuso se questo capitolo è un po' noioso ma è fondamentale per lo sviluppo della storia, qui si chiariscono molte cose.
Ringrazio davvero tanto chi sta leggendo. Non abbandonatemi pleez 💕
A presto
~Glot 🐺

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