Il Pianeta Del Tesoro

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Passò circa una settimana. Jim continuava a fare le sue bravate, stavolta però senza Francine. La ragazza era stata messa in punizione dalla madre dopo la scappatoia con il ragazzo, e non era potuta uscire di casa per una settimana intera. Una noia mortale. -Se resto a casa un altro minuto giuro che mi suicido.- si lamentò la ragazza, mentre stava comunicando con l'amico attraverso il suo proiettore di ologrammi. La faccia sorridente di Jim seduto sul tetto la rassicurò -Dai, resisti ancora un giorno prima di suicidarti. La punizione finisce domani! Poi andiamo a fare un giro!-. -Mi piacerebbe tanto, Jim, ma mi ha detto che la prossima volta che mi farò coinvolgere in una delle tue "avventure" me le suonerà di santa ragione.- la voce di Francine aveva lo stesso tono di una persona appena tornata da un funerale. -Ma... chi sei tu? Che ne hai fatto di Franky???- ridacchiò il ragazzo, facendo ridere anche lei -Vorrà dire che faremo una camminata e basta! Tanto mi hanno sequestrato il surf di nuovo, quindi... stavolta sono persino riuscito ad infilarmi in uno scavatore!- e detto questo le raccontò del suo ennesimo giro finito irrimediabilmente con la ripresa da parte degli sbirri. -Però! Ci tieni proprio a perdere una gamba!- fu il commento di Franky a tutta la storia. Entrambi si misero a ridere. -Avresti dovuto esserci. È stato spettacolare.- esclamò Jim, portando per un secondo lo sguardo verso il cielo. -Mh. E tua madre che ha detto?- chiese allora Francine, abbassando il tono. Il ragazzo sbuffò e ripensò a quello che aveva sentito dalla madre e da Delbert -E che vuoi che abbia detto? Che non sa più cosa fare con me, che già è stato difficile mantenere il Benbow da sola e che non vuole che butti via il mio futuro. Come se ne avessi uno...-. -Oh, beh, ti è andata anche bene. La mia mi ha detto che non ha intenzione di vivere con una delinquente e che se non mi raddrizzo io ci penserà lei a raddrizzarmi.- rispose la ragazza, mogia. Jim la guardò con uno sguardo di dispiacere. Uno dei modi che avevano di tirarsi su l'un l'altro era raccontarsi i loro problemi a vicenda e scoprire che entrambi ne avevano un sacco. Questo li faceva sentire molto meglio. Alla fine il ragazzo preferì cambiare argomento -Ehi, a proposito dell'altro giorno... a proposito del bacio... lo sai che era tutto un diversivo, vero?-. -Ma certo che lo so! Era solo per distrarre i poliziotti, no? Era una messinscena, tutto qui.- sorrise Francine -Insomma... io e te siamo migliori amici, non di più.-. -Esatto, migliori amici!- sorrise lui di rimando. Poi la voce della signora Blain si fece sentire dall'esterno della camera della ragazza, lei sbuffò, le gridò di rimando un "Arrivo!" e tornò a parlare con l'amico -Scusa, Jim, devo andare a vedere cosa vuole adesso. Allora ci vediamo domani?-. -A domani!- la salutò Jim sorridente, chiudendo la chiamata. Pochi minuti prima che la navicella di Billy Bones si schiantasse vicino al Benbow Inn.

-IL PIANETA DEL TESORO???-.
Il giorno dopo, come promesso, i due ragazzi avevano trovato il tempo per vedersi e lui le aveva raccontato tutto quello che era successo la notte prima. -Non ti sto prendendo in giro, Franky! Quel tesoro esiste ed è a portata di nave!- rispose Jim, euforico -Il dottor Doppler ha detto che prenderà in affitto una nave e ingaggerà un equipaggio. Ci pensi? Sarà la fine di tutti i nostri problemi! Ricostruiremo il Benbow e ci sistemeremo a vita!-. -Magnifico! Quando partiamo?- chiese allora Francine, elettrizzata. Jim la fissò per un secondo, perplesso. Aveva per caso detto "Partiamo"? -Ehm... mi dispiace, Franky... stavolta parto da solo.- mormorò il ragazzo, un po' demoralizzato -Vedi... questa è la volta buona per fare in modo che mia madre sia finalmente fiera di me. E poi non voglio coinvolgerti in una cosa simile.-. La sua amica lo guardò, a metà tra l'offeso e il preoccupato -Ma... Jim! Io non ti lascio andare da solo! E se non facessi più ritorno? E se il tesoro non esistesse? E se venissi rapito dai pirati? E se...-. -Ehi, calma, calma! Non preoccuparti per me!- cercò di rassicurarla lui. Le mise tutte e due le mani sulle spalle e continuò -Quella è una nave attrezzata in tutto e per tutto, sapranno benissimo difendersi dai pirati! E poi, se il tesoro non esistesse, perché avrebbero costruito una mappa che conduce ad esso?-. Francine continuava a guardarlo, cercando di non mettersi a piangere -Jim... questo era il sogno di tutti e due.-. Ed ecco che l'espressione di Jim cambiò radicalmente. Non ci aveva pensato minimamente.
Molti anni prima, i due si erano fatti una promessa: se uno di loro avesse trovato un modo per arrivare al Pianeta Del Tesoro, l'altro l'avrebbe seguito. -Franky... mi dispiace ma non posso farlo. Tu hai... hai già fatto tanto per me, davvero.- il ragazzo le mise entrambe le mani sulle spalle e la guardò negli occhi, malinconico -Non voglio che ti faccia male per colpa mia. Già ti sei presa tante sgridate per colpa mia.-. La ragazza cercò di dire qualcosa, senza riuscirci. In un certo senso Jim aveva ragione. Erano cinque anni che la madre di Francine, Abigail, la sgridava continuamente dopo ogni uscita col ragazzo. Era una donna severa, che aveva molto a cuore l'opinione pubblica e che perciò non gradiva i comportamenti poco femminili che fin da piccola aveva manifestato la figlia. Figuriamoci quando questa si vedeva con un criminale a tutti gli effetti!
-Non è vero. Non è colpa tua, ok? È colpa mia. Sono io che ti seguo di mia spontanea volontà.- ribatté Francine, affranta. -E di questo ti sarò eternamente grato.- fu la risposta dell'amico, che la circondò in un abbraccio -Mi sei sempre stata accanto quando ero in difficoltà e mi dispiace di non aver fatto lo stesso tutte le volte che lo eri tu. Sei la mia migliore amica e lo sarai sempre per me. Ed è per questo che devo andare da solo.- prima di continuare trattenne a fatica un singhiozzo e non riuscì a impedire che una lacrima gli rigasse il volto -Non posso perdere anche te.-. Francine era senza parole. Non riusciva a credere che Jim le avesse davvero detto quelle cose. È vero, molte volte si sfogava e a volte non riusciva neanche a trattenere le lacrime. Ma cose così non gliele aveva mai dette. -E io non posso perdere te, Jim. È solo grazie a te che sono sopravvissuta a tutti questi anni con mia madre.- rispose lei, sull'orlo del pianto. Jim la strinse forte a sé, sciolse l'abbraccio e la guardò con un ghigno scherzoso, per rassicurarla -Me la caverò alla grande! Ce ne vuole per farmi fuori!-. Detto questo la ragazza rise, si asciugò le lacrime e rispose -Come vuoi, Signor Invincibile. Se poi torni con un braccio in meno giuro che mi metto a ridere!-. A quel punto risero tutti e due. Dopo il momento di risate, Francine ritornò cupa -Quando partite?-. Il ragazzo allora sospirò, abbassò la testa e mormorò -Dopodomani.-.

Il giorno dopo, la mattina presto, Jim entrò nella locanda della madre di Franky, che per una fortunata coincidenza si trovava poco lontano da quello che era stato il Benbow Inn prima dell'attacco dei pirati, per fare colazione e il cuore della ragazza mancò un battito quando scese le scale e lo vide seduto al tavolo in mezzo agli altri clienti. -Jim! Che ci fai qui?- gli chiese, dopo aver preso qualcosa dal buffet ed essersi seduta a fianco a lui. -Beh, sai com'è... senza il Benbow Inn non ci sono molti altri posti per fare colazione... e poi speravo che ci fossi tu.- fu la risposta. La ragazza arrossì di botto e appoggiò tutti e due i gomiti sul tavolo, ignorando del tutto la fetta di torta alla melviola che aveva davanti -Mi dispiace ancora per il Benbow. Mia madre mi ha detto che può offrire un posto di lavoro a tua madre finché la situazione non migliora...-. -Sarebbe fantastico.- sorrise il ragazzo, giocherellando con la forchetta -Allora... dopo cosa vuoi fare?-. Francine lo guardò, stranita. Non avevano programmato nulla per quel giorno. -Oh, andiamo! Starò via per settimane, cosa ti aspettavi?- rise lui, guardandola. Lei gli sorrise di rimando e rifletté -Beh... un giro?-. -Un giro!- approvò Jim. E così, appena finita la torta di melviola, Jim prese la ragazza per un braccio e la trascinò fuori dalla locanda ridendo.
E fu così che passarono tutta la giornata insieme, senza separarsi un secondo. Si divertirono come matti, e appena scesa la notte tornarono insieme alla locanda di Francine. -Cavolo... è stato fantastico, Jim! Mi sono divertita un sacco!- rise lei. Avrebbe voluto che quella giornata non finisse mai, invece eccola sull'uscio di casa. -Già... anche io.- rispose lui, con una mano dietro alla nuca -Allora... a domani.-. La ragazza al solo pensiero che il giorno dopo il suo migliore amico sarebbe dovuto partire e forse non tornare si rattristì di colpo -Sì... a domani...-. Jim la guardò sorridendo e le diede un bacio sulla guancia -Ehi... andrà tutto bene, Franky. Te lo prometto.-.

La ragazza, la mattina dopo, fu svegliata da qualcuno che bussava alla porta. -Tesoro... c'è Jim fuori dalla porta, non esci?- la voce di sua madre la svegliò all'istante. -Ma... mamma... tu...- cominciò a balbettare lei, venendo interrotta -Non sarà la mia immagine di bravo ragazzo ma resta sempre il tuo migliore amico. E ora datti una mossa prima che se ne vada senza di te.-. Francine le sorrise, la stritolò in un abbraccio, si vestì e uscì dove il dottor Doppler e Jim ad aspettarla. -Ciao, Franky!- la salutò il ragazzo. Lei sorrise, trattenendo un singhiozzo.
Cercò di godersi fino all'ultimo i momenti insieme con il ragazzo. Quasi non si rese conto di essere già arrivata allo spazioporto di Montressor, almeno finché il buffo alieno dalle fattezze canine non annunciò -Jim, questa è la nostra nave, la R.L.S. Legacy!-. Erano già arrivati. Di lì a pochi minuti Jim sarebbe partito. -Grandiosa!!!- fu il commento del ragazzo, che si avvicinò alla passarella infilandosi una mano in tasca. Appena questa sfiorò un piccolo pacchetto di carta, lui realizzò di essersi dimenticato una cosa veramente importante. Così fece dietrofront e tornò da Francine -Ehm... io... ti ho preso una cosa.- e detto questo afferrò l'oggetto e lo porse arrossendo alla ragazza. Questa, tolto l'involucro, vide una piccola collana realizzata con delle sfere di legno dipinte di rosso, il suo colore preferito. -Wow... è bellissima, Jim! Grazie mille!- ringraziò, con un sorriso a trentadue denti. Jim, sorridendo a sua volta, le prese la collana dalle mani e gliela mise addosso, mormorando -Non sentire troppo la mia mancanza, va bene?-. Francine, per tutta risposta, scoppiò a piangere e gli si gettò addosso. Jim, dopo un iniziale momento di shock, la strinse a sé a sua volta, facendole appoggiare la testa sul suo petto. Attraverso la maglietta del ragazzo, lei poteva sentire il suo cuore battere, il che la confortò un pochino. -Va bene. Tu però torna a casa sano e salvo, ok?- rispose la castana, asciugandosi le lacrime e guardandolo dritto in quei meravigliosi occhi del colore del cielo. -Certo. Te lo prometto. E se tornerò con un solo dito in meno ti autorizzerò a picchiarmi!-cercò di farla ridere lui, riuscendoci. -Ora devo proprio andare.- mormorò poi, sciogliendo definitivamente l'abbraccio -Appena tornato ti racconterò tutto!-. -Vorrà dire che terrò pronto l'album!- gli fece l'occhiolino lei. Un altro dei loro passatempi era che Jim raccontava delle storie alla ragazza e lei doveva disegnarle sul suo fedele album, visto che lui adorava il modo in cui lei disegnava. Non aveva mai saputo come riuscisse a fare dei disegni così simili alla realtà.
-Jim... dobbiamo sbrigarci.- li interruppe il dottor Doppler, con una nota di malinconia nella voce. Sapeva quanto erano amici quei due e ora odiò doverli separare. Jim guardò Francine, la strinse a sé un'ultima volta e salì a bordo.
La ragazza rimase ad aspettare e, di lì a pochi minuti, lo vide dondolarsi sulle sartie. Dopo un po' la vide anche lui e le sorrise, mantenendo il sorriso sul volto e la mano agitata finché i propulsori della nave non si azionarono e la Legacy non sparì nel grande cielo spaziale.

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