Niente Più Bugie

317 22 12
                                    

Tutta la ciurma fu presa dallo shock più totale. Jim più di tutti. Non poteva essere, no! Il signor Blain era sparito senza più ritornare! Francine non gli aveva mai mentito, mai e poi mai! O, almeno, così credeva lui -PAPÀ???- gridò, in preda allo shock. Silver intanto fissava la ragazza con uno sguardo a metà tra il sorpreso e il sospettoso. Come faceva a sapere che quella era sua figlia? Poteva benissimo essere un bluff. Eppure... somigliava così tanto ad Abigail. Poteva essere una coincidenza, ma anche no... -Oh, certo.- lei si rese conto che era stata un po' troppo precipitosa, strappò il cappotto dalle mani di uno dei pirati, tirò fuori dalla tasca la sfera dorata e la lanciò al cyborg, che la prese al volo. Adesso non aveva dubbi -Francine?-. -Sì...- rispose lei, grattandosi il braccio impassibile. Tra la ciurma non si sentiva volare una mosca. Tutti fissavano la scena sbigottiti e con occhi e bocca spalancati. Il pirata, d'altro canto, sorrise, incrociò le braccia e commentò, un po' titubante -Beh... che dire, sei cresciuta tantissimo!-. -Non mi hai più visto per sedici anni, che ti aspettavi? Che rimanessi una bambina per sempre?- rispose la castana, con una punta di amarezza nella voce. Alcuni membri della ciurma scoppiarono in una risata, compreso Silver. -Anche tu sei cambiato un sacco! Mi spieghi che diamine ti è successo???- esclamò lei, indicando gli arti robotici dell'uomo. Questi, con un ghigno, spiegò -Sai com'è, la vita del pirata non è così facile come si pensa.-. E così rimasero ancora un po' a guardarsi, esaminandosi l'un l'altra, finché Silver non ebbe la brillante idea di allegrare l'atmosfera con una battuta -Però! Sedici anni e sei già alta come il signor Vance!- e indicò l'alieno con fattezze da rana che aveva consegnato l'ologramma a Jim. Questi sbraitò, indignato -HEY!!!-. Francine decise di dimostrargli di che pasta era fatta e rispose -Io invece ti vedo bene come apriscatole in una pescheria!!!- e a questo punto scoppiarono tutti a ridere, mentre uno della ciurma gridava -È proprio sua figlia!!!-. Dopo due minuti di risate Silver riprese a guardarla, spalancò le braccia e disse -Allora! Non lo vuoi dare un abbraccio al tuo vecchio?-. La ragazza lo guardò, un po' riluttante. Insomma, l'aveva lasciata da sola con sua madre per sedici lunghi anni, non sapeva se fosse il caso di dimostrargli così tanto affetto. Ma poi si decise, fece un gesto con le spalle, gli sorrise e gli andò incontro. Mentre si abbracciavano l'intera ciurma applaudì, fischiò e gridò. La ragazza non la smetteva di sorridere, e tutto l'equipaggio sorrideva con lei. Beh... quasi tutto.
Appena Francine e Silver sciolsero l'abbraccio, la castana si accorse che Jim li stava guardando ininterrottamente con uno sguardo un po' amareggiato. -Oh, ehm... non te l'aspettavi, vero?- balbettò la ragazza, mettendosi una mano dietro la nuca. -Proprio no.- fu la risposta, detta un po' bruscamente, da parte del ragazzo. Lei parve accorgersene, così cercò di tirarlo su -Eddaaaai, Jim! Non sei felice di vedermi?- e detto questo allargò le braccia come se aspettasse un abbraccio dall'amico. Ma non lo ottenne. Jim gli rivolse un'occhiata di disprezzo, fece dietrofront ed entrò nella stiva. -Jim! JIM! Torna indietro!- gli gridò Francine, per poi voltarsi verso il padre e chiedergli di restituirle la sfera -Credo di dovergli spiegare due cosette.-. Silver la guardò un po' stranito chiedendo -Che cosa gli prende?-. -Non lo so- fu la risposta -Ma credo che ce l'abbia con me.-.
Gli aveva mentito. Dopo tutto quello che avevano passato insieme, dopo sei anni passati a raccontarsi segreti a vicenda e a giurarsi di non rivelarli mai a nessuno, lei gli aveva mentito. Jim era seduto dentro una scialuppa di salvataggio, con Morph che gli fluttuava attorno emettendo versi di disappunto. -Le ho raccontato tutto di me. Mi conosce più di chiunque altro, non le ho mai detto una bugia in vita mia e questo è il modo in cui mi ripaga? Gran bell'amica!!!- e detto questo gettò via il pezzo di corda con cui stava giocando. Certo, una parte di lui non poteva biasimarla. Mica poteva raccontare in giro di essere la figlia di un pirata per metà robot il cui unico desiderio era mettere le mani su quel tesoro. Ma... a lui poteva dirglielo subito, che Silver fosse suo padre. Jim credeva che si fidasse ciecamente di lui, ma ora dubitava che fosse così. Anzi... dubitava persino di fidarsi di lei, a quel punto. Quante altre cose gli aveva nascosto? Quali erano i segreti che non aveva mai voluto rivelargli e si era tenuta solo ed esclusivamente per sé? Non sapeva rispondere. Forse non gliel'aveva detto perché si vergognava di farglielo sapere. Insomma... anche lui si sarebbe sentito male ad avere come padre uno psicopatico tagliagole con metà del corpo fatta di metallo. Ma restava comunque deluso dal suo comportamento. Insomma... gli aveva promesso di restare a Montressor ad aspettarlo e poi era sparita, senza dire niente a nessuno, per poi comparire sotto forma di un ragazzino dal cappotto abnorme e i capelli perennemente legati con una bandana.
-Ehi, Jim...- una voce lo fece sobbalzare. Si voltò e si trovò davanti nientepopodimeno che Francine. Aveva un sorriso malinconico in faccia e le mani dietro la schiena. Il castano sbuffò -Ah. Sei tu.-. La ragazza, ancora prima che l'amico avesse il tempo di dire qualcosa, si sedette a fianco a lui e gli chiese, un po' ingenuamente -Allora..... come... va?-. Jim rispose, falsamente euforico -Oh, va benissimo! Una vera meraviglia! E sai qual è stata la parte che ho adorato di più in questi giorni? Preoccuparmi a morte per il fatto che la mia migliore amica era scomparsa, salpare e scoprire non solo che l'amica in questione si è spacciata per un mozzo, ma anche che è la figlia di un uomo che mi ha minacciato di morte diverse volte, ha dato fuoco alla locanda di mia madre e per poco non mi ha sparato addosso!!!-. Francine alzò gli occhi al cielo, esasperata -E cosa avrei dovuto fare??? Andare in giro a urlare "Ehi, sono la figlia di John Silver, un pirata alla ricerca del Pianeta Del Tesoro che mi ha abbandonato quando ero appena nata"?-. Il ragazzo rispose, sbattendosi una mano sulla faccia -Non è quello che intendevo!!! Intendevo solo che.... ci conosciamo da sei anni, Franky. Sei. Anni. E in questi sei anni io non ti ho mai mentito neanche una volta. Ti ho raccontato tutto di me, anche cose personali. Credevo che tu avessi fatto lo stesso ma a quanto pare mi sbagliavo...-. -Oh, andiamo, Jim! Non fare il bambino! Non doveva saperlo nessuno, NESSUNO! Nè tu nè chiunque altro.- fu l'acida risposta da parte della castana, che cominciava veramente a perdere le staffe. -Ah sì? Nessuno nessuno? Nemmeno il tuo migliore amico, probabilmente anche l'unico amico, di cui sai di poterti fidare ciecamente anche in caso di vita o di morte?- Jim era incavolato nero, ma neanche Francine scherzava -Ma mi capisci quando parlo??? HO DETTO NESSUNO!!! Vuoi che ti faccia lo spelling? Devo farti un disegnino? Vuoi che te lo faccia scrivere su una lavagna per cento volte?-. A questo punto il sedicenne si stancò e decise di passare all'artiglieria pesante -La sai una cosa, Francine? Forse non sei molto diversa da lui.-. La ragazza prese a fissarlo con occhi e bocca spalancati, rimase in silenzio per un paio di secondi e poi abbaiò -SCUSAMI???-. -Ho detto: forse non sei molto diversa da lui!!! Lo vuoi tu il disegnino adesso???- ripeté Jim, alzando un po' la voce. Per la sua coetanea fu veramente un colpo basso. Diventò tutta rossa, i suoi occhi si riempirono di lacrime e prese a gridare, alzandosi in piedi -Pensi che sia stato facile per me? Pensi che sia felice di com'è andata la mia vita? Pensi che mi piaccia l'idea di avere come padre un pirata pazzo psicopatico mezzo robot con un'ossessione per uno stramaledetto tesoro talmente grande da non riuscire nemmeno a occuparsi di sua figlia???-. Jim fu come folgorato. Cavolo, gli era successo di nuovo. Aveva strutturato una frase progettata apposta per farle male però si era spinto troppo oltre. -Franky... io... mi... mi dispiace, non volevo dire questo, io...- cercò di scusarsi, ma ormai la ragazza aveva già cominciato a singhiozzare -Lascia stare... non puoi sapere come ci si sente...-. -Non posso saperlo???- il ragazzo si alzò in piedi e le mise tutte e due le mani sulle spalle -Franky, mio padre se n'è andato sotto i miei occhi quando avevo dieci anni, altroché se so come ci si sente! Scusami... è stata colpa mia, non pensavo che questo ti avrebbe fatto stare così male.-. Francine lo fissò dritto negli occhi. Anche lui la fissava, ma sperava al più presto che quei grossi occhioni verdi smettessero di lacrimare, perché aveva sempre odiato vederla piangere. La ragazza non smetteva di piangere, così la fece sedere accanto a lui e le fece appoggiare la testa nell'incavo del suo collo mentre le metteva un braccio attorno alle spalle -Su, su... va tutto bene.-. Per la sua gioia, la castana smise di piangere piuttosto in fretta. Dopo un po' di silenzio gli disse -Ti ricordi la palla col messaggio, vero? Quando ho cercato di nasconderti la mia?-. -Te l'ha mandata Silver, vero?- il ragazzo aveva già dedotto tutto, da quando lei gliel'aveva lanciata per farsi riconoscere. -Non me l'ha proprio mandata- rispose lei -Me l'ha fatta trovare mia madre non appena sarei stata abbastanza grande per capire.- e detto questo tirò fuori la sfera e gliela diede -Dai, ascoltala. Penso che ormai non importi più.-. Jim esitò un attimo, poi, spinto dalla curiosità, premette il bottone in alto e la figura di Silver si materializzò. Era molto più giovane, molto più magro e senza gli arti robotici, ma si riconosceva che era lui.
L'ologramma iniziò a parlare quasi immediatamente:

-Ciao, Francine.
Se stai guardando quest'ologramma vuol dire che sei abbastanza grande per capire e che io non sono ancora tornato.
Non fraintendere, non che volessi abbandonarvi. Anzi, il periodo che ho passato con te e tua madre è stato il più bello della mia vita. Ma mi sono trattenuto troppo. Ho ancora una ricerca da portare a termine.
Ma mi raccomando, tu seguimi. Appena ti giungono notizie, salpa e vieni da me. Sarò curioso di vedere come sarai cresciuta.
Fino ad allora arrivederci, Francine Lauren Silver!-

E la figura scomparì com'era apparsa. A Jim ci vollero un paio di secondi per accorgersi che la sua amica stava ricominciando a piangere, così prese ad accarezzarle i capelli e a sussurrarle -Shh. Shh. È tutto ok. È tutto ok. Sono qui, mi vedi? Non devi più soffrire da sola.- e detto così trasformò la mano attorno alle spalle in un vero e proprio abbraccio. Lei teneva la fronte appoggiata al suo petto mentre le lacrime formavano delle macchie di bagnato sulla sua camicia. Anche stavolta smise di piangere piuttosto velocemente, alzò lo sguardo e sorrise -Grazie, Jim.-. -Beh, è a questo che servono gli amici!- ridacchiò lui, poi si sbatté una mano sulla fronte -Cavolo!!! Adesso ci toccherà rifare le presentazioni!!!-. Francine iniziò a ridere e chiese -Cosa intendi?-. -Intendo che dobbiamo ripresentarci!- spiegò lui, ridendo come un matto. -Ma non ce n'è bisogno! Sono sempre la stessa, ho solo un cognome diverso!- la ragazza rideva, rendendosi conto di quanto infantile potesse essere Jim a volte. -Appunto! È quello il problema!- e detto questo il castano allungò una mano verso di lei -Ciao! Io mi chiamo James Pleiades Hawkins. Tu come ti chiami?-. La castana, dopo un'altra risata, gli strinse la mano e rispose -Francine Lauren Silver. Piacere mio!- ed entrambi ricominciarono a ridere.
Nessuno dei due sospettava minimamente che qualcuno li avesse sentiti, e che fuori dalla porta c'era un John Silver rimasto gravemente ferito nell'orgoglio.

Ci Sono Anch'IoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora