Francine era seduta sulle sartie, pensierosa.
Non riusciva a credere di essere davvero riuscita a parlare con Silver, le sembrava come se fosse stato tutto un sogno. Eppure era successo. In quel preciso istante si rese conto di non riuscire più ad odiarlo. Insomma... aveva ammesso di aver sbagliato e questo lo riscattava. Non era mica l'unico uomo nell'universo a sbagliare. Anche lei sbagliava, anche Jim sbagliava, anche sua madre sbagliava!
Ed ecco che, ripensando a sua madre, la malinconia prese di nuovo possesso di lei. Più il tempo passava, più si sentiva in colpa per essere scappata. Dopotutto era sua madre, e le cose che le diceva gliele diceva, anche se in maniera un po' brusca, perché le voleva bene.
-Hey, Franky! Non mi ero accorto che tu fossi qui!- una voce la fece sobbalzare così all'improvviso che poco mancò che questa precipitasse nello spazio profondo. Meno male che conosceva la voce in questione! -Ehi! Ciao, Jim!- lo salutò la castana.
Come previsto, il ragazzo con il codino castano si sedette a fianco a lei. -Dormito bene?- chiese lei, distrattamente, tanto per iniziare una conversazione. -Bah, non esattamente. C'è stata una leggera turbolenza durante la notte e ho dovuto cambiare rotta almeno cinque volte.- rispose lui, massaggiandosi gli occhi con i palmi delle mani. -Già... capisco...- ridacchiò Francine -Neanche io ho dormito molto...-. Jim sospirò, e in quel momento i suoi occhi si posarono sulle mani della ragazza. Più precisamente su QUELLO CHE AVEVA fra le mani
-Quello cos'è?-. -Oh, questo?- la sedicenne rivelò una piccola striscia marrone a tratti beige -È un braccialetto di nodi, mi ha insegnato a farlo una mia amica dell'istituto.- poi abbassò lo sguardo, imbarazzata -È una cosa tanto da ragazza, lo so...-. Il ragazzo poi notò che Francine ne aveva un altro al polso della mano sinistra, la stessa dove la ragazza aveva un piccolo tatuaggio raffigurante il Pianeta Del Tesoro. Il suo braccialetto però era nero e viola. Cavolo, non sembrava neanche l'avesse fatto lei! -Però viene benissimo!- commentò lui, ricevendo in cambio un sorrisone da parte dell'amica -Grazie! Sono già in tanti che me lo dicono. Una volta che ci prendi la mano è anche rilassante, di solito li faccio quando sono arrabbiata o stressata. Quindi come potrai ben immaginare a casa ne ho tantissimi! Pensavo addirittura di provare a venderli per ricavarne qualcosina...-. -Beh, se vuoi posso essere il tuo primo cliente!- ridacchiò allora Jim -Quanto vengono?-. -Per te sono venti dobloni.- spiegò lei, con tutta la calma di questo mondo. Lui la fissò strabuzzando gli occhi e biascicando un -COSA???-. -Stavo scherzando, cretino!- la ragazza scoppiò a ridere, fece l'ultimo nodo al braccialetto che aveva in mano e lo allacciò al braccio dell'amico -Per te è gratis. Così almeno per la faccenda della collana siamo pari...-. Si riferiva alla collana di perline di legno rosse che lui le aveva regalato pochi minuti prima di partire per il Pianeta Del Tesoro. Il ragazzo fu felice di vedere che Francine la portava anche in quel momento -Però! Ti piace davvero tanto, eh? Ci avevo visto giusto!- e, dopo che la ragazza ebbe ridacchiato e si fu spostata una ciocca di capelli dietro l'orecchio, continuò -Comunque quella collana è un regalo, non sei obbligata a...-. -E allora facciamo che anche il braccialetto è un regalo! Così siamo veramente pari!- Francine gli diede una gomitata e gli sorrise. Poi decise di scendere dalle sartie e con un salto atterrò in piedi sul ponte della nave. Diamine! Jim si chiedeva sempre come facesse la ragazza ad essere così agile. Anche lui si lasciò cadere, solo che cadde in ginocchio e dovette appoggiare una mano sul legno per non perdere del tutto l'equilibrio. Appena alzò lo sguardo si rese conto che l'amica aveva lo sguardo rivolto altrove, più precisamente verso le spettacolari nubi stellari. Era una delle cose che i due amavano di più, seduti sul tetto del Benbow con gli occhi rivolti verso il cielo. Vi era solo una differenza: gli occhi di Francine questa volta erano carichi di malinconia, non di meraviglia. -Franky? Stai bene?- Jim si appoggiò alla sartia e la guardò intensamente in faccia. La risposta la sapeva già: no, lei non stava bene. E infatti la ragazza, due secondi dopo, chiese, con il mento appoggiato al parapetto -Jim... hai mai fatto una cosa di cui poi ti sei pentito subito?-. -Allora, se contiamo quelle di quest'anno il conto sale a 64.579...- lui sparò un numero a caso e fece finta di contare sulla punta delle dita. Francine iniziò a ridere come una malata e si schiaffò una mano sulla fronte, la stessa del tatuaggio.
Se l'era fatto per una scommessa con Jim l'anno prima. Entrambi avevano sostenuto di avere la soglia del dolore più alta dell'altro, così la ragazza aveva obbligato l'amico a farsi il buco all'orecchio. Lui però era stato talmente malvagio e subdolo da farla tatuare. Le aveva concesso di farsi tatuare quello che volesse, e lei aveva optato per il Pianeta Del Tesoro in onore del sogno di un'infanzia e anche di suo padre. Alla fine aveva vinto perché, mentre Jim aveva lanciato uno strilletto appena gli avevano forato il lobo, lei non aveva fatto una piega.
-Tua madre ancora non te l'ha fatto togliere?- Jim sorrise beffardo guardando il tatuaggio. -No!- l'amica ricominciò a ridere -Uno: perché costa troppo e due: perché mi sono difesa con le unghie e coi denti!-. Poi però tornò cupa -A proposito... è proprio mia madre il problema.-. -Ti senti in colpa perché l'hai lasciata senza neanche un biglietto rendendoti solo conto ora di aver fatto la cosa sbagliata, vero?- il ragazzo aveva tratto la sua conclusione. -Sì...- annuì lei, appoggiando la fronte alla superficie di legno -Non lo so, Jim, non ho riflettuto. Forse volevo farla stare un po' male come vendetta per gli ultimi sedici anni, forse ero talmente arrabbiata con lei da volerla far soffrire... sono una bastarda.-. -EHI!- Jim la prese per le spalle e la scosse, facendole assumere un'espressione scioccata -Non ti permetto di parlare così della mia migliore amica! Eri solo stufa di tutto, non sai quante volte sarei voluto scappare io...- -Cosa che hai fatto svariate volte, mi pare!- la ragazza gli fece una linguaccia. -Touché!- ammise Jim, ridacchindo, poi tornò serio -Comunque puoi sempre inviarle un messaggio. Anche Doppler ha un proiettore di ologrammi, ti basta chiamare lui e sei a posto.-. Aveva ragione! Francine non ci aveva proprio pensato! O, meglio, ci aveva pensato ma non se la sentiva di provarci.
Non ebbe neanche il tempo di realizzare la cosa che la nave venne percossa da qualcosa, come uno scossone. -Ma che diamine...- la ragazza si trattenne dall'imprecare. -Non di nuovo...- Jim si lamentò. Temeva che quello fosse un altro incidente come quello della supernova. -Un attacco!- gridò Silver, in maniera che tutti i membri della ciurma riuscissero a sentirlo. Appena i due ragazzi si voltarono constatarono che aveva ragione: un'altra nave era comparsa affianco alla loro. Aveva le vele di un minaccioso rosso sangue, eccetto la vela con la Jolly Roger che era nera e bianca. Altri pirati. -Dannazione! Questa non ci voleva!- il sedicenne assunse un'espressione di sconforto assoluto. Erano rapidamente scesi dal ponte di prua e avevano raggiunto il cyborg. -Quali sono gli ordini, capitano?- chiese il giovane. -Tu prendi in mano il timone e cerca di farci allontanare, se è possibile. Se salgono sul ponte, aiuta a difendere la nave.- Silver diede gli ordini a Jim, poi posò lo sguardo su Francine -Tu vai in cambusa e nasconditi. La botte delle melviole mi sembra un ottimo posto...-. -COSA??? NO!!!- protestò la figlia. -Franky, ha ragione! Nasconditi, qua ci pensiamo noi.- approvò Jim, mettendole una mano sulla spalla. Lei la scacciò velocemente e ribatté -Non posso restarmene nascosta mentre voi due vi fate ammazzare! Ci sono anch'io su questa nave, perciò è anche mio dovere difenderla!-. Il padre si mise la mano robotica in faccia e cercò di dissuaderla -Francine, ragiona. Hai meno di un quarto della massa muscolare della metà della ciurma, se venissi a combattere quella a farsi ammazzare saresti tu. Te lo dico per il tuo bene, nasconditi...- ma la ragazza non ne voleva sapere -Per farmi trovare e farmi vendere come concubina a qualche riccone per il resto della mia vita? Preferisco morire a questo punto.-. Jim e Silver non ebbero neanche il tempo di ribattere che due cannonate segnarono l'arrivo di un alieno alto più di tre metri con due corna da caprone, un grande occhio giallo dall'iride rosso fuoco, le mani da leone e una barba fatta di tentacoli viola ricoperti di muco schifoso -Chi di voi è Silver?- tuonò, con una voce cavernosa e rauca allo stesso tempo. Il cyborg si fece avanti -Cosa vuoi da me, scarto biologico?- e scatenò le risate di tutta la ciurma con quell'appellativo. Il pirata avversario lo guardò dritto negli occhi e sibilò -Ho saputo che anche tu sei in cerca del tesoro del capitano Kidd, non è così?-. -Mi dispiace, bellezza, sei arrivato tardi!- Francine superò il padre e si posizionò faccia a faccia con il nuovo arrivato (o meglio, faccia a ginocchio...) -Ci siamo già noi in fila, quindi se non vuoi che la situazione ti sfugga di mano ti conviene cercare un altro pianeta del tesoro! E adesso leva i tacchi e non stare a sporcare ancora di più il ponte della nostra nave!-. -Come osi parlare così al grande capitano Quelch???- la schermì quest'ultimo. -Oh beh, grande di sicuro. Cos'è, tua madre al posto di darti da mangiare ti innaffiava?- Francine aveva proprio voglia di farlo andare via a suon di insulti, pratica che Silver disapprovava fortemente -Francine! Cosa stai facendo? Torna subito indietro!- sibilò lui, spaventato. Era un miracolo se il pirata non le aveva ancora sparato -Non sarai più tanto spiritosa quando ti avrò venduta al primo riccone di turno. È questa la fine che fanno le femmine come te, altro che pirateria! Ti conviene rinunciare adesso se non vuoi che ti si spezzi un'unghia!- anche Quelch ci sapeva fare con gli insulti. -Non ha tutti i torti, lo sai?- il pirata che l'aveva presa in giro poco tempo prima stava sghignazzando insieme al suo compagno. -EH NO, MI AVETE VERAMENTE STANCATA TUTTI VOI!!!- gridò lei furiosa, tirando fuori una pistola dalla cintura. La stessa che aveva preso quando aveva vestito i panni di Lee Pointer, ovvero quella che un tempo era appartenuta al padre. Tutta la ciurma avversaria scoppiò in una risata di gruppo e molti di loro si cimentarono in degli "OOOOOOH" ironici. -Oh, per il tuono! La smorfiosa ha tirato fuori una pistola, che paura!- il capitano sghignazzò portandosi una mano al petto in segno di falso spavento. -Dovresti averne.- anche Jim aveva tirato fuori la pistola e si era messo al fianco di Franky -Non ti conviene scherzare con noi. Potresti ritrovarti due occhi invece di uno.-. Quelch guardò anche il ragazzo con uno sguardo di scherno -Attenzione, ciurma! Se n'è aggiunto un altro!- e così le risate ripartirono -Preparate i cannoni a pannolini, penso che questi due marmocchi avranno bisogno di un cambio quando avremo finito!-. -Questi due marmocchi non si toccano, è chiaro???- Silver con uno spintone li spostò entrambi indietro e rifilò un pugno giusto in faccia al capitano avversario.
Da lì cominciò il putiferio. Colpi laser, granate, cannonate, di tutto e di più. Anche Franky e Jim sparavano, riuscendo anche a spedire qualche pirata fuori bordo. -Non ce la faremo mai così, Jim!- Francine gridò, sovrastando i botti che andavano avanti da più di un quarto d'ora. -E cosa proponi di fare, allora? Perché se hai un'idea su come metterci fuori dai guai sarei molto lieto di sentirla!- Jim rispose, leggermente scorbutico (ma come biasimarlo? Neanche io sarei di buon umore in una sparatoria...). E fu così che gli occhi della ragazza presero a saettare. Intravide una cima a penzoloni dall'albero maestro, una sartia ancora libera e una trave che era rivolta proprio verso la parte dove era situato il motore della nave di Quelch. -Tappati le orecchie, Jimbo. Ci sarà un po' di rumore.- e detto questo la castana tolse la sicura alla pistola e si mise a correre verso le sartie. Schivando i colpi nemici e mandandone alcuni dei suoi a segno, salì fino alla fune in questione. -FRANCINE!!! VIENI GIÙ DI LÌ!!!- Silver la vide e le gridò addosso, preoccupato. Proprio in quel momento una spadata del capitano Quelch per poco non gli tagliò anche l'orecchio buono, ma lui la respinse e assestò al calamarone un bel calcio in pieno addome che lo fece inciampare sul parapetto e precipitare nel vuoto spaziale.
Francine ormai aveva preso in mano la cima, così prese coraggio, corse per la trave, saltò giù, puntò la pistola alla nave, sparò e... BOOOOOOM!!! Questa esplose mezzo secondo dopo, provocando un'onda di forza che sbalzò la ragazza indietro, la quale cercò di aggrapparsi saldamente alla fune, ma fu tutto vano. Così cominciò a cadere in giù, consapevole del fatto che non ce l'avrebbe fatta a sopravvivere ad un tuffo del genere. Cacciò un urlo, chiuse gli occhi... e fu fermata a mezzo metro da terra dal groviglio di funi in cui si era impigliata mentre cadeva. Era appesa a testa in giù come un salame, mentre tutta la ciurma si era radunata attorno a lei in un girotondo. -FRANCINE LAUREN SILVER!!!- la voce di Jim si differenziò da quelle di tutti gli altri membri. Difatti, il ragazzo si fece spazio e corse verso di lei -Ti sei bevuta il cervello per caso???-. -Hai visto??? Ce l'ho fatta!- la sedicenne era entusiasta. -Volevi morire forse???- riattaccò Jim, furioso. A quel punto arrivò anche Silver, che con tutta la noncuranza di questo mondo tagliò la cima che teneva appesa Francine, facendola crollare al suolo. Lei si alzò e commentò -Però! Un po' più delicatamente non era possibile...- ma non ebbe neanche il tempo di finire la frase che il cyborg la colpì su una guancia con un sonoro ceffone. -AHI!!! MA CHE DIAVOLO...- la ragazza stava per protestare, poi capì il motivo del ceffone e commentò -Oh, sì... me lo meritavo questo.-. -Già!- rispose il padre, con le braccia incrociate -Hai rischiato la vita quando ti avevo detto espressamente di nasconderti...-. -Lo so, papà, ma io...- cercò di giustificarsi lei, venendo nuovamente interrotta -MA... hai fatto esplodere un'intera nave con UN SOLO colpo di pistola. Accidenti! Mi conviene ricredermi sul fatto della forza fisica!-. Francine sorrise, mentre dalla ciurma si levavano commenti del tipo -Avete visto che acrobazie?- -Sembrava quasi che la gravità per lei non esistesse!- -Volava come un angelo!-. -Hai sentito, Franky?- Jim le sorrise -A quanto pare sei un angelo!- e poi finì, guardando l'arma che la ragazza ancora portava in mano -Un angelo con la pistola!-. Lei sorrise e mormorò, ridacchiando -Angel With A Shotgun...-.
Angel With A Shotgun era la canzone preferita di Franky. Il testo parlava del fatto di dover sapere per cosa o per chi combattere prima di scatenare una guerra, della libertà e dell'indipendenza. Anche Jim si mise a ridacchiare, e la ciurma ad applaudire e a ripetere come in un loop la frase che la ragazza aveva detto. -La sai una cosa?- stavolta fu Silver a parlare -Mi sa che d'ora in poi tutta la ciurma ti conoscerà con il nome di Angel With A Shotgun.-.Angolo dell'autrice:
FINALMENTE UN ALTRO CAPITOLO, PER TUTTI I FULMINI!!!
Scusatemi tanto tantissimo se riesco ad aggiornare solo adesso ma la scuola mi ha ucciso di brutto in questo periodo :-( :-( :-(
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Ci Sono Anch'Io
FanfictionJames Pleiades Hawkins e Francine Lauren Blain (che il ragazzo chiama semplicemente Franky) sono migliori amici da quando entrambi avevano dieci anni. Il padre di Jim se ne era andato da poco, e dopo un'iniziale ostilità la ragazza entrò pian piano...