capitolo 16

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I mesi passarono in fretta, era già Giugno, io ero tornata a vivere nel mio monolocale e Riccardo spesso veniva a stare da me, in verità si era quasi trasferito, con la scusa che a Luglio doveva discutere la tesi e da me era più tranquillo.

Io avevo dato diversi esami e mi mantenevo con buoni risultati sulla media del ventotto. Avevamo deciso di scendere a casa a Trapani per una settimana e decidemmo che, dopo essersi laureato, saremmo tornati dove tutto aveva avuto inizio, ovvero a Moccone.

Scendemmo in Sicilia dal 16 al 24 circa, ci divertimmo, andammo al mare e lo portai in giro per le zone turistiche, gli feci mangiare cose che non aveva mai mangiato. Come i dolci, che molti spacciano per pasticceria siciliana, ma assaggiando gli originali, ovvero quelli prodotti davvero in Sicilia, nota subito la differenza e spesso preferisce non mangiare più le copie.

Riccardo non piaceva solo a me, per i miei era diventato il figlio che non avevano e l'adoravano. Purtroppo quella vacanza era giunta al termine e tornammo a Roma, dal giorno dopo Riccardo doveva organizzare tutto per la laurea.

Eravamo felici.

Il giorno tanto atteso della laurea arrivò. Quella mattina alle sette ero già dal parrucchiere con Fede e sua mamma, per farci fare i capelli e il trucco. Tornata a casa misi un bel vestito con una gonna che era più lunga dietro e più corta davanti, mi stava proprio bene. Ero proprio carina.

Riccardo era già all'università, quando noi arrivammo e mi vide. I suoi occhi brillavano, non vedevo solo io l'amore che provava per me, ma era visibile a tutti.

Discusse una tesi stupenda, si laureò con centodue su centodieci, ero orgogliosissima di lui. Dopo andammo a festeggiare in sala con tutti i parenti, per quell'occasione erano venuti anche i miei.

Qualche giorno dopo partimmo per Moccone. Eravamo ospiti da mia nonna, Riccardo voleva prendere una casa solo per noi, ma a me sembrava brutto, vista la presenza di mia nonna.

Qualche giorno dopo che eravamo a Moccone, andammo a fare una passeggiata per il bosco e mentre stavamo camminando, Riccardo fermò e mi baciò. Poi prese un pacchetto dalla tasca dei jeans e mi disse:

- Non voglio vivere senza di te, tu mi completi, non dico domani o fra un mese ma vorrei che tu mi sposassi, e unissimo le nostre vite per sempre.

Gli saltai al collo e lo baciai piangendo di felicità, dopo un anno aveva voluto chiedermelo proprio lì, dove le nostre anime si sono riconosciute. E da allora hanno camminato sempre legate a quel filo rosso del destino che nonostante gli inconvenienti della vita, le tiene unite per non farle perdere mai.

Non so cosa ci riserverà il destino, ma sono sicura che accanto a lui sarò felice, e che niente di male ci potrà accadere.

Nessuno dopo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora