capitolo 2

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Era il 3 Agosto.

Aprii gli occhi, un incubo continuava a martellarmi in testa come una canzone che faceva più o meno così: "M'alzo dal letto,
faccio colazione, cappuccino e cornetto, non ricordo bene cosa ho fatto e che ho detto...".

Eh no eh! Pensai, adesso scendo giù e glielo dò in testa il cappuccino!

Mi precipitai ancora in pigiama giù per le scale, arrivai davanti alla porta e bussai. Mi aprì una ragazza molto bella, grandi occhi azzurri e capelli castani, la tipica ragazza che ti fa subito sentire piccola piccola tanto è bella. Mi guardò e urlò:

- Buongiornooooo! Finalmente qualcuno con cui parlare.

Non potei che sorridere e restare disarmata davanti a tanta simpatia, nel frattempo la musica continuava a rimbombarmi nelle orecchie.

- Ehm.... Ciao, scusa, io sono Stasy, da dove arriva tutto questo fracasso che mi ha svegliato?

- Sono Federica e la musica che senti è di quel simpaticone di mio fratello che ascolta musica mentre fa palestra, scusami.

Mi si accese una lampadina in testa:

- Federica scusa, i tuoi sono in casa?

- No, perché?

- Mi dici dove si trova Riccardo?

A quel punto Federica mi lanciò un'occhiata maliziosa avendo capito che conoscevo suo fratello, alzò il braccio e col dito indicò la sua stanza.

Non ci pensai due volte, mi diressi verso la stanza, spalancai la porta e dissi:

- Uomo vissuto, qui c'è una ragazzina che voleva dormire e non essere svegliata dai tuoi cappuccini e cornetti!

Lui restò in silenzio a guardarmi, all'improvviso ripresi fiato e mi accorsi che aveva indosso solo un paio di boxer neri, e degli addominali scolpiti che sembravano disegnati. All'improvviso arrossii e mi resi conto della gaffe che avevo fatto, e pensai: ecco, ora ha la scusa per prendermi per il culo per tutta la vacanza. Nel frattempo dietro di me Federica rideva a crepapelle. Non bastava lui ora anche lei rideva di me. Poi mi guardai e resi conto che ero scappata di casa con il mio pigiama di Topolino. Ecco, alla fine ero riuscita a mettermi in ridicolo davanti a entrambi i fratelli.

Stavo per uscire della porta quando Federica mi fermò e mi disse:

- Ti va se più tardi andiamo a fare un giro e facciamo due chiacchiere?

Annuii con la testa e le risposi:

- Se non pensi sia troppo imbranata, va bene.

- Imbranata? Tu? No, sei uno spasso, e poi mi è bastato guardare la faccia di mio fratello per capire che sei una tosta, di solito gli basta uno sguardo e le ragazze gli cadono ai piedi, ma tu no e Riccardo ci diventa scemo e io godo, come godooooooo, ahahahahahahaha.

La salutai ridendo e dandole appuntamento per vederci nel pomeriggio, andare a fare un giro e a prendere qualcosa nel bar del paese.

La mattinata passò tranquilla, feci un po' di pulizia con la nonna, preparammo il pranzo e dopo mi misi un po' a leggere. Alle 15 andai a fare una doccia e mi vestii, truccai e sistemai. Alle 16 scesi a chiamare Federica per andare a fare la nostra passeggiata. Bussai al campanello e aprì la porta lui: mister sguardo di ghiaccio. Fece il suo solito sorrisino, non si degnò di salutare e chiamò sua sorella dicendo che una ragazzina l'aspettava alla porta. Cerai di mantenere la calma pensando che fosse stupido, ma il pensiero si spostò sulla visione di quella mattina e mi scappò un sorriso, lui mi guardò, ma non capì. Nel frattempo Federica fece capolino dalla stanza dicendomi che stava arrivando.

Uscimmo di casa e cominciammo a parlare del più e del meno, ci incamminammo verso il centro del paese nell'unico bar che c'era. Nel frattempo Federica mi raccontò che viveva a Roma, che i suoi genitori erano due avvocati e che quando erano a casa riuscivano a vederli ad intermittenza, perché spesso gli orari tra cause, scuola, università e ufficio non coincidevano, e quindi non si vedevano spessissimo tutti insieme.

- Tranne la domenica che la passiamo insieme, mio padre e mio fratello a guardare la partita mentre io e mia madre li prendiamo in giro –, mi disse.

Allora mi permisi di chiederle:

- Posso farti una domanda? Se vuoi puoi anche non rispondere.

- Certo, dimmi pure.

- Perché tuo fratello è così scorbutico? Cioè io non gli ho fatto nulla, a parte scontrarmi con lui sulle scale, ma non l'ho fatto apposta.

Federica ci pensò un attimo e poi mi disse:

- Vedi, mio fratello non voleva venire. I miei genitori però non hanno voluto sentire ragioni. Le vacanze, visto che siamo sempre impegnati, le dobbiamo fare insieme. Non hanno accettato ragioni e lui voleva andare con i suoi amici. Forse per questo è scontroso.

- Capisco ma io che c'entro?

Evidentemente feci una faccia strana perché Federica aggiunse subito:

- Vedrai che col passare dei giorni si sistemerà tutto e diventerete amici.

- Dubito, ma vedremo.

Poi ordinammo delle limonate e ci mettemmo nei tavolini fuori a bere e a chiacchierare ancora.

Verso le 18 ci incamminammo per tornare. Sulla strada proprio di fronte a noi vedemmo Riccardo che stava scendendo in paese, io feci una smorfia mentre Federica andò incontro a suo fratello e disse:

- Ehi fratellone, ti ricordi di Stasy?

- Certo è la ragazza che è entrata in camera mia mentre ero in mutande...

Poi mi guardò e aggiunse (mettendosi a ridere):

- Stai attenta, la prossima volta potrei essere nudo.

Risposi d'impulso dicendo:

- Beh tranquillo, se dovesse succedere non avrei molto da vedere.

Lo sorpassai volontariamente lasciandolo alle mie spalle e sentii ridere Federica mentre mi seguiva.

- Sei stata grande!-, mi disse Federica, e io sorrisi dicendole che riusciva a tirare fuori il peggio di me.

Arrivate sotto casa, Federica mi chiese se mi andasse di scambiarci i numeri di telefono e ovviamente le diedi subito il mio.

Ci salutammo, Fede entrò in casa e io continuai a salire. Quando entrai, la nonna era seduta ed era un po' pallida in volto, allora mi preoccupai di chiederle se si sentisse male, mi disse di non preoccuparmi, che era solo stanca. Le dissi che per quella volta avrei cucinato io e che lei doveva starsene seduta a riposare. Mi misi a preparare la cena e appena la tavola fu pronta, ci sedemmo a mangiare. La serata proseguì tranquilla, nonna sembrava meno stanca e col viso più colorito. Finito di sistemare mi misi a letto e quella sera mi collegai su Facebook, c'erano tanti messaggi e post divertenti dei miei amici. Anche Ginevra era connessa, la contattai subito. Dopo le prime battute su come stavamo e altro, mi misi a raccontarle di Riccardo e di Federica, lei mi disse che era contenta se avevo qualcuno con cui passare il tempo, e che dal comportamento di Riccardo credeva che io gli piacessi, e che a volte i ragazzi si comportano così. Le dissi di no, le spiegai che non voleva stare lì e che quindi se la prendeva un po' con tutti. Finito di parlare con Ginevra, cercai prima Federica Rossi che trovai e a cui mandai l'amicizia e Riccardo Rossi di cui mi limitai a guardare il profilo. Tra le sue amicizie vidi molte ragazze. Alcune davvero molto belle, dopotutto di che mi meravigliavo? Lui era davvero bello. Per quanto mi stesse antipatico era vero ciò che diceva sua sorella, cioè che tutte le ragazze cadevano ai suoi piedi, e io mi ero prefissata che non sarei stata una di quelle. Avrei fatto di tutto per non farmelo piacere, non dovevo fare un grosso sforzo visto che lui faceva di tutto per non risultare simpatico.

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