二十三

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Per fortuna al ritorno di Youngjae i genitori dormivano beati nel loro letto, al piano di sopra. Il ragazzo si trascinò su per le scale con il fiato corto, adagiandosi di tanto in tanto e poggiando le mani sugli scalini. Arrivato in cima gattonò fino alla sua stanza, spingendo debolmente la porta, per poi richiudersela alle spalle e poggiandosi sopra di essa. Youngjae provava così tante emozioni che in quel momento, da solo al buio nella sua cameretta, sdraiato per terra con numerosi segni sul volto -che si era procurato da solo grattandosi la faccia per la rabbia-, non provava più nulla. Youngjae era una persona debole, una persona inesperta, Youngjae aveva sempre vissuto in una bolla e non sapeva come sentirsi in quel momento, l'unica cosa che sapeva era che faceva male, e tanto.

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