Capitolo 4

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LA RAGAZZA SBAGLIATA

Kay e Nael sedevano nell'unico locale all'interno di Kali Phi. Era situato tra il Settore 2 e il Settore 3, non molto distante dal nucleo di Nael.

Diversamente dal resto delle abitazioni, il locale aveva le pareti dipinte di un tenue azzurro chiaro e i tavoli color acquamarina. Un po' di colore in mezzo a tutto quel bianco era un toccasana per gli occhi.

E Mik.

Mik e i suoi occhi azzurri come il cielo, i capelli corti, ricci e castani. Si chiedeva perché fosse fuggito alla fine del concerto. Era confusa. Lo temeva e al tempo stesso si sentiva attratta da lui come sotto una sorta di incantesimo. Lo odiava e lo amava. Aveva paura e lo cercava.

Come poteva provare tutto questo dopo averlo visto per sole due ore?

‹‹Sono sicura che non avrò più occasioni simili. Mi ha parlato una volta, la prossima non avrà più tempo per me››, piagnucolò Kay riportandola con la testa al presente.

‹‹Ascolta, se è destino lo rivedrai, sennò non importa. Devi accontentarti di quello che è successo, e credo sia stato già tanto››. Nael posò il bicchiere sul tavolo. ‹‹Ricordati che sono demoni e sono anche famosi. Non credo abbiano tempo per gli appuntamenti e le passeggiate romantiche, non sapranno neanche cosa significhi il termine amore››.

‹‹Sai, Nael? Credo che tu abbia un dono: quello di radere al suolo le speranze degli altri. Se tu vedi le cose in modo negativo, non pretendere che sia lo stesso per me››. Kay incrociò le braccia e la guardò male. ‹‹Lo so che sono demoni, ma stanno a contatto con noi umani da così tanto tempo... qualcosa devono pur avere imparato››.

Afferrò il bicchierino di vodka e lo mandò giù tutto d'un fiato. Quando ebbe finito lo sbatté sul tavolo sottolineando il fatto che l'aveva presa male.

Nael la conosceva troppo bene. La sua migliore amica metteva il broncio due secondi e poi facevano subito pace.

‹‹Eddai Kay, stavo scherzando! Dovrò pur sfogare su qualcuno le mie frustrazioni da zitella››, e le fece gli occhi dolci.

Le due ragazze si guardarono serie per qualche secondo. Poi scoppiarono a ridere.

‹‹Sei fortunata Na, ti voglio troppo bene per prendermela con te. E ammettilo, senza di me ti annoieresti a morte››.

Non le lasciò nemmeno il tempo di rispondere. Vide un cameriere passare e urlò ‹‹Scusa, ancora una vodka gra...››. Si fermò all'istante.

Un ampio sorriso le si dipinse in volto e le sue guance andarono in fiamme.

‹‹Na, mi crederesti se ti dicessi che Morgan e Male sono qui?›› Disse guardando un punto indefinito dietro di lei.

‹‹Sì, potrebbe essere. È un luogo pubblico in fin dei conti››, rispose Nael con sarcasmo.

‹‹E mi crederesti anche se ti dicessi che stanno venendo verso di noi?››.

Un brivido le salì lungo la schiena. Si voltò di scatto e li vide a pochi passi dal loro tavolo. Stavano davvero procedendo verso di loro. Da quando in qua si interessavano alle loro fan? Qualcosa non quadrava.

Male la guardò negli occhi e la salutò con un gesto della mano. Il suo sguardo non prometteva niente di buono. Sembrava quasi la stesse mangiando con gli occhi.

‹‹Guarda un po' chi si vede qui! Le nostre amichette››, disse Male dando una pacca sulla spalla alle due ragazze.

Morgan sorrise e chiese gentilmente ‹‹Possiamo sederci con voi o disturbiamo?››

L'ECO DELLE ANIMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora