W e d n e s d a y

2.8K 231 361
                                    

-5

Dopo i pensieri avuti il giorno precedente, avevo pensato bene di evitare Luke a scuola.

Continuavo a ripetermi che era stata colpa dell'atmosfera e delle sue stupide frasi ruffiane.
Io non lo trovavo carino.
No.
Assolutamente no.
Era solo un idiota che parlava troppo.
Un idiota dai capelli biondi, alto quanto un armadio e che ora stava venendo verso di me.
Oh merda.

Approfittando dell'ondata di studenti nel corridoio, corsi verso i bagni, confondendomi tra la folla... Per quanto possibile dato i miei capelli rosa.
Stupida tinta, non potevo rimanere biondo?!

Non appena vidi delle vans nere consumate oltre la porta del bagno dentro cui mi ero rinchiuso, smisi quasi anche di pensare per paura che sentisse il rumore dei miei pensieri.
Non volevo che mi trovasse, non in quel momento.
Ero confuso e vederlo avrebbe solo peggiorato la situazione.

"Sei serio? Sei arrivato addirittura a fuggire?"

Ma la voce non era della persona che mi aspettavo.

Calum.

Sospirai sollevato, aprendo la porta, ritrovandomi faccia a faccia con il mio migliore amico.

"Pensavo fosse Luke, mi hai fatto prendere un infarto e dovresti cambiare scarpe, amico."

Cercai di alleggerire il cipiglio sul suo viso con quella sorta di battuta, facendo anche una piccola risata.
Ma lui non demorse.
Sapevo che stava per arrivare una predica.

"Capisco che non ti piaccia ma quel poverino ci è rimasto male quando ti ha visto fuggire."

Sospirai, sapendo che aveva completamente ragione.

"Okay mi dspiace... È solo che avevo troppi pensieri per la testa e vederlo non sarebbe stata una buona cosa, avrei finito pobabilmente per offenderlo."

Mi appoggiai alla porta del bagno dal quale ero precedentemente uscito, sicuro che il moro mi avrebbe chiesto del pomeriggio passato in compagnia di cosino.
Infatti, dopo qualche secondo, mi esortò a parlare e ad esporgli i miei pensieri, sopratutto quella frase fuori luogo che non avrebbe mai dovuto lasciare la mia testa.

Alla fine del racconto, Calum quasi non scoppiò a ridere, guardandomi come una mamma intenerita.
Ma che voleva questo mezzo cinese?!

"Hai solo pensato che fosse carino, Mikey, non che volessi stuprarlo o sposarlo. È normale, quasi tutta la scuola pensa che Luke sia carino, anche io, ma questo non vuol dire assolutamente nulla. Ti stai davvero facendo ottomila film mentali per questo? Amico, sei davvero paranoico."

Scuotendo la testa, uscì dal bagno e giurai di sentirlo ridacchiare non appena chiuse la porta.

Gli avrei bruciato la camera un giorno di questo.

***

Non appena arrivai a casa, mi stesi sul letto, osservando il soffitto bianco.

Fuori scuola avevo notato Hemmings cercarmi con lo sguardo ma ero corso via, proprio come quella mattina.

Sì, un comportamento da idiota, lo so.
Ma in un certo senso Luke mi spaventava...

Proprio come se potessi averlo evocato, mi arrivò un suo messaggio.

Da: cosino.
Se ho fatto qualcosa di sbagliato ti chiedo scusa.

Mi morsi il labbro inferiore, sentendo una morsa allo stomaco.
Mi sentii così dannatamente in colpa.

Lui si stava preoccupando di questo, quando ero io quello che si comportava in modo scortese.
Fino a qualche giorno fa avrei pensato che fosse assillante e patetico ma adesso mi sentivo soffocare dai sensi di colpa.
Insomma, mi aveva portato ad un luna park, mi aveva comprato lo zucchero filato, mi aveva fatto dei complimenti... Che razza di problemi avevo?!

A: cosino.
No, scusami tu... non volevo evitarti. Hai qualcosa in mente per oggi?

Era strano che fossi io ad interessarmi per il nostro incontro ma in qualche modo glielo dovevo per come mi ero comportato.
E poi il tempo scorreva.

Da: cosino.
Ci vediamo alle 5 al parco! :D

In parte avevo rimediato.
Mi sentivo felice.

***

Alle cinque in punto ero seduto su una panchina, al parco vicino la scuola.

C'erano troppi bambini per i miei gusti; troppe urla e risate.
Molto meglio la mia camera silenziosa e senza tutta questa gente ew.

Luke era in ritardo.
La cosa non era da lui.

Prima che potessi però mandargli un messaggio, vidi una chioma bionda in lontananza che agitava la mano per salutarmi.

Era un bambino troppo cresciuto quel ragazzo.

"Scusami per il ritardo, sono stato trattenuto da forze di causa maggiore!"

Mi trattenni dal chiedergli più dettagli mentre si sedeva accanto a me.

"Cosa hai in mente per oggi?"
"Il primo giorno ti ho parlato di Luke Hemmings. Del Luke Hemmings che vedono e conoscono tutti.
Oggi voglio parlarti di Luke.
Il Luke che rimane chiuso nella sua stanza a sperare in un giorno migliore.
Del Luke rinchiuso da se' stesso."

Sembrava l'inizio di un film drammatico o di un horror, ero indeciso.
Speravo davvero fosse la seconda opzione, molto più divertente... Anche perché non riuscivo a localizzare Luke in un qualsiasi contesto drammatico.
Era impossibile.

Rimasi comunque in silenzio ad ascoltarlo, con lo sguardo rivolto ai bambini che si dondolavano sull'altalena.

Era troppo vicino.
Non riuscivo a guardarlo.

"I miei genitori sono divorziati da quando ho otto anni... Mio padre vive in America, ma questo te l'ho già detto.
Mia madre è un avvocato e passa la maggior parte del tempo fuori casa... Cioè passava. Questo fino a qualche mese fa.
Ha conosciuto un altro uomo, Kevin, che sembra renderla felice.
Ma a Kevin non piacciono i bambini, a Kevin non piaccio io.
Kevin vuole soltanto vivere felicemente con mia madre senza intoppi.
E così lei si è trasferita da lui.
Non chiama. Non mi viene a trovare. Non credo si ricordi nemmeno com'è il suono della mia voce.
L'unico appoggio che ho mai avuto da quando i miei hanno divorziato è stata mia nonna... Non puoi nemmeno immaginare quanto io la ami, Michael, semplicemente non puoi.
Tu hai tua madre. Io ho mia nonna.
Ultimamente lei... Lei si è ammalata.
I dottori gli danno meno di una settimana e io non... Non credo di essere pronto a perderla.
Ma è grazie a questo che ho capito l'importanza del tempo.
Dei giorni possono fare la differenza, possono decidere quanto ancora la tua vita andrà avanti.
Per questo ti ho chiesto una settimana.
Ho una settimana per poter migliorare la mia vita, Michael.
Di trovare una persona che riesca ad aiutarmi a rialzarmi quando cado perché... Non credo di esserne più capace da solo.
Mi sto rompendo, Michael e nessuno se ne accorge."

Era inutile.
Per quanto tentassi non riuscivo a pensare ad altro: volevo disperatamente salvare quel ragazzo.

Ammettetelo che vi ho migliorato l'esistenza con la foto ad inizio capitolo.
Eee ed ecco qui il lato sad e deprexxo di Lucas, mi fa pena... anche se in teoria sono io l'autrice ma okay.
Sono sadica

One week. || Muke ❀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora