capitolo 2

31 0 0
                                    

Appena entro, una donna sui 50 anni mi accoglie.

-salve-dico ancora con il fiatone.

-salve a lei-mi dice senza alzare gli occhi dal documento che sta leggendo -di quale corso é?-mi chiede prendendo il foglio con tutte le classi.

-Ora avrei danza classica-dico consultando il mio orario.

-stanza 24 secondo piano, e si sbrighi la lezione é appena iniziata- mi dice ritornando con la testa china sulla scrivania in legno.

Mentre mi dirigo verso la classe, mi guardo intorno, i soffitti sono alti, le finestre enormi, e l'aria che si respira é quella delle scarpette di danza appena comprate.

Mi affretto a raggiungere la mia classe.

Irrompo nella sala, mentre il professore sta chiedendo i nomi dei nuovi alunni, di slancio poso la mia borsa e mi cambio le scarpette.

Mi metto in fila, e aspetto che lo sguardo del professore si posi su di me.

-e invece la nostra riatardataria come si chiama?-mi chiede sfoggiando un sorriso che di serio ha ben poco.

-Emma- dico, cercando di capire se la sua é una partaccia o no.

-bene signorina Emma, non le conviene fare questi ritardi durante la lezione di hip hop, il professore potrebbe fucilarla.

-gra..grazie-dico, pensando di aver capito male, non si é arrabbiato?!oddio, che fortuna!

-Bene inziamo- dice accendendo lo stereo - e un e due e tre- e cosí inziano con esercizi facili, per poi arrivare a fare esercizi piú complicati.

Finita la lezione corro a cambiarmi ed ad andare alla lezione di hip hop.

-Aspetta-mi dice il professore.

-mi dica prof- dico.

-Vorrei sapere il motivo del suo ritardo- mi dice, cosí gli inzio a spiegare ció che é successo stamane.

Cosí, poi, riesce a lasciarmi andare, ma mi rendo conto solo allora di essere in un ritardo colossale.

Mi affretto a raggiungere l'aula di...hip hop, oh no, e adesso?

Entro correndo nello spogliatoio e mi cambio indossando dei pantaloncini con una maglia che mi scivola sulla spalla dove é ben visibile il mio tatuaggio, una piuma che si traforma in uccellini.

Senza bussare entro nella sala dove la musica gia rimbomba, appena varco la soglia la melodia si interrompe e tutti gli sguardi si puntano su di me, con un leggero rossore sulle guance cerco lo sguardo del professore vicino lo stereo e contrariata vedo proprio chi non mi aspettavo, il ragazzo del bar che si é divertito a lasciarmi senza indicazioni per arrivare alla scuola in tempo.

In un attimo il mio sguardo si indurisce, la mascella si serra e i pugni si stringono, mentre lui accigliato mi guarda e poi si apre nella stesso ghigno di stamattina, trucidandomi con lo sguardo per il ritardo.

-Vedo che la puntualità non é il tuo forte signorina...Emma se non sbaglio vero?-mi chiede facendomi cenno di avvicinarmi ai miei compagni, mi inserisco nel gruppo e mi lego i capelli in una crocchia.

-Visto che ti sei divertita a fare tardi, recupererai la mezz'ora di lezione persa subito dopo la fine dell'orario scolastico-dice guardandomi in attesa di una risposta che arriva leggermante infastidita -non si preoccupi, ci saró-dico riluttante, e cosí la mia idea di un pranzo tranquillo salta.

-Bene, ricominciamo, tu segui i tuoi compagni-riprende a parlare dopo di me.

Sono sempre stata una frana ad hip hop, non é la mia materia, io amo la danza classica e contemporanea, non l'hip hop, non sono portata per quel tipo di movimento: scuoti il bacino, vai a destra poi a sinistra, salta e gira su te stessa, non capisco il motivo di tutti quei movimenti considerati sensuali, cerco di essere piú precisa e non troppo ridicola mentre mi impegno a seguire la coreografia.

A fine lezione sono esausta e velocemnte mi avvio agli spogliatoi per poter raggiungere la prossima aula senza ritardi.

come neve in autunnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora