Levi si alzò la sciarpa fin sopra al naso sfiorando gli occhi,quegli occhi di una bellezza devastante e grigi come la tempesta erano contrornati da violacee occhiaie che risaltavano particolarmente sulla pelle biancastra.
Quegli occhi avevano stregato molti cuori ma mai nessuno si era avvicinato al cuore dell'uomo e questo perche Levi lo impediva.l'amore era un argomento delicato per lui.
Non poteva intraprendere una relazione a causa del suo reale lavoro.
Quello dal quale era stato licenziato era un lavoro diciamo secondario anche se occupava gran parte del suo tempo.Levi infatti era un militare,un soldato. Il suo lavoro era l'esercito.
Per ora si trovava in congedo a causa di una ferita alla gamba destra che limitava di poco i suoi movimente ma i suoi superipri avevano deciso di non rischiare con uno dei loro migliori uomini.
Ed é questo che levi era,il miglior soldato che l'esercito avesse mai visto,nonostante la sua bassa statura era riuscito a entrarci dopo aver dato prova delle sue abilità deciasente fuori dal comune.
E in poco tempo si distinze dalla massa ancor di piú portando a termine varie missioni.
E proprio per questo non poteva perdere tempo con una relazione,doveva essere sempre prontp all'eventualità che sarebbe stato richiamato in servizio e l'eventualità che non tornasse se pur minima esisteva.
Il vento soffiava contro il ragazzo che avanzava a fatica,dopotutto casa dell'amica non era lontana solo un paio di isolati.
I marciapiedi e le strade erano per la maggior parte vuote tranne che per qualche macchina che passava un po troppo vicino al marciapiede rischiando piú volte di bagnarlo.
E li,tra i palazzi di cemento grigio una casetta di due piani col tetto rosso faceva capolino in netto contrasto con l'ambiente circostante.
Nessuna luce era accesa.
Levi si avvicinò al giardinetto della villetta entrando piano sgusciando come un ombra,nessuno l'avrebbe visto,manco se fosse un ladro..
Busso piú volte alla porta e dopo la quinta manata sulla superfice legnosa della porta qualcosa si mosse aprendola leggermente.
-ma chi diavolo é a quest'ora,ho sonno,domani devo lavorare andatevene.- disse una voce femminile dall'altra parte
-idiota,sono io,levi.- rispose il ragazzo poggiando la testa stanco sul portone.
-levi?- la ragazza rispose aprendo di piú la porta.
Levi alzò lo sguardo incrociando quello della ragazza.
Una donna piú grande di lui di almeno una manciata di centimetri,i capelli marroni/rossicci erano raccolti in una coda alta di solito ma ora ricadevano disordinati sulle spalle della donna,gli occhi marroni erano liberi dagli occhiali che portava tutto il giorno e delle piccole occhiaie facevano capolino sotto le palpebre.
Stava lavorando troppo,si vedeva lontano kilometri.
Aveva addosso una canottierina bianca e un paio di pantaloncini e delle buffe pantofole ai piedi.
Levi la squadrò,non era cambiata,per nulla e mentalmente sorrise,Hanji é una delle sue piú care e fidate amiche,forse l'unica.
Hanji notò il temporale e guardando levi notò che era piú bagnato di un pulcino,cosi lo prese e di netto lo trascinò dentro casa.
Un piacevolissimo torpore investí levi,tutte le luci erano spente tranne il piccolo caminetto nella sala,una debole fiamma ardeva sulla legna emandando luce e calore.
La bruna si avvicinò allo schienale del divano posizionato difronte al camino con aria un po imbarazzata..
-emh..si,mi ero addormentata qui ahah...sai ho un sacco di compiti da correggere per domani e non ho avuto tempo-disse imbarazzata vedendo il casino che ci stava sparso per il salotto,una marea di fogli erano sparsi qua e la con scarabocchi e scritte rosse sopra,c'erano pacchi di merendine e bottiglie accortocciati alla rinfusa su un tavolino
-so Quanto non ti piaccia il disordine ma...beh,non aspettavo visite..- cerco di dire la bruna,ma Levi la fermò subito levandosi il capotto e non prestando attenzione a cio che diceva.
-comunque, perche sei fuori di casa a quest'ora?- disse la bruna sedendosi sul divano.
-posso avere un po di te caldo? Fuori fa un freddo boia sai?- chiese invece levi guardandosi in giro
Hanji scattò in piedi annuendo,sapeva che levi adorava il te..anzi,lei sapeva molte cose di levi..
Mise il bollitore sul fuoco per riscaldare l'acqua.
Nel frattempo levi si era seduto al tavolo rotondo che stava in cucina,rimanendo in silenzio,non era mai stato particolarmente loquace ma anche per lui quel silenzio era strano.
Appena l'acqua iniziò a bollire Hanji spense il fuoco mettendo l'acqua in una tazza e vi mise una bustina di te
E la diede a levi mentre oer lei prese dei biscotti al cioccolato
Fissò l'uomo di fronte a lei.
I capelli erano un po piú arruffati del solito e ricadevano disordinati sulla rasatura della testa,lo sguardo era fisso sul te caldo che stringeva tra le mani.
-allora levi, cosa ti é successo?-chiese in tono dolce,sapeva come trattare con le persone...
Levi la fissò, con lo stesso sguardo di ghiaccio che riservava a tutti,ma in fondo a quello sguardo si trovava celata una scintilla di tristezza che la mora captò subito.
Levi si strinse nella spalle mordendosi il labbro..
Fece un profondo respiro e iniziò a spiegare all'amica cio che era successo...
Non era facile per lui aprirsi con le persone, era stato ferito moltissime volte e con il passare del tempo aveva capito che i sentimenti e le emozioni lo rendevano vulnerabile,fragile e facilmente attaccabile da parte degli altri e cosi aveva piano piano innalzato una corazza fatta di disinteresse,disprezzo e silenzio.
Ma sapeva anche che con la mora per quanto ci provava quella corazza vacillava sempre.
Hanji gli stringeva le mani in modo dolce approfondendo il contatto con la tazza ancora calda con metà del liquido dentro e non staccava mao i suoi occhi da quelli del corvino.
Il racconto di Levi terminò e la mora con un sonoro respiro si alzò dice al corvino di seguirla verso la stanza degli ospiti
Levi la seguiva puntando gli occhi sulla schiena dell'amica,Hanji si fermò davanti alla prima porta del corridoio
-bene levi,questa é la tua stanza,sentiti libero di farci cio che vuoi- disse aprendo la porta.
Levi annui varcando di poco la soglia ma si fermò subito quando sentí due braccia avvolgerlo in un abbraccio
Hanji avvolgeva il corpo minuto dell'amico in un tenero e un po impacciato abbraccio,sapeva che il contatto fisico non faceva impazziere levi ma quell'abbraccio ci serviva.
Levi ricambio con rigidità senza scomporsi piú di tanto,era teso,tanto teso e indeciso,non sapeva se rimanere impassibile a quell'abbrqccio caldo e mantenere il suo carattere glaciale continuando a essere forte.
Oppure appoggiare la testa sulla sua spalla,stringerla in un abbraccio e lasciarsi andare almeno per una volta.
Ma scelse la prima gia si era esposto troppo nella cucina e meccanico rispose all'abbraccio senza stringerla senza sentimenti,un abbraccio freddo.
Si staccarono subito e Hanji sorridendo dolcemente gli diede la buna notte.
Con un cenno del capo levi gli rispose e si ritirò nella sua camera.
Cercò di rilassarsi il piú possibile su quel letto decisamente troppo morbido,non era abituato a quella comodità..
Lui dprmiva su letti duri e ben poco invitanti,era stato abjtuato cosi da quando a 17 anni era entrato nell'esercito,cosi prese il cuscino e una coperta e si misi a dormire sul pavimento.
Certe abitudini erano impossibili da far scomparire.

STAI LEGGENDO
GREY EYES || Levi x Eren
FanfictionLevi Ackerman,ragazzo di 25 anni si ritrova alla porta della sua amica Hanji dopo essere stato sfrattato e lincenziato. La sua vita non é mai stata rose e fiori e i fantasmi e gli incubi di un passato non troppo lontano gli torturano la mente portan...