SCUOLA

924 83 14
                                        

Faceva tremendamente freddo.
Mikasa si tirò sul naso la sciarpa rossa ormai inseparabile per proteggersi dal freddo mentre Armin ed Eren parlottavano tra loro.
-Hey,Mikasa,tutto ok?- Il castano passò un braccio sulle spalle della corvina tirandola a se,passavano per fidanzati agli occhi degli estranei ma non lo erano,il loro rapporto era speciale,andava oltre l'amicizia ma non c'era attrazione tra loro.
Mikasa era stata adottata all'età di 5 anni dalla famiglia di Eren dopo che la madre perse un figlio durante il parto.
Erano insieme da quasi 10 anni e non si erano mai separati e lo stesso valeva per Armin.
Mikasa si voltò contro Eren sorridendogli e annuendò,ma lui la conosceva,nom era tutto ok.
Sembrava fredda,senza sentimenti,impassibile ma se la si conosceva bene si capiva che qualcosa in Mikasa non andava.
La strinse ancora un pò a se facendo sorridere la ragazza che si spinse contro il corpo del ragazzo.
-Ragazzi!- una ragazza con una coda alta e dei ciuffi ai lati della testa corse verso di loro seguita da un nanetto pelato con le mani dietro la testa.
-Sasha ciao!- Mikasa si staccò da Eren tornando impassibile.
-ragazzi,come state,siete cambiati in 3 mesi...armin ti si sono allungati i capelli e tu Mikasa sei.. Piú... Femminile- Sasha arrossí di colpo sentendo quell'affermazione
-grazie- la corvina rispose in modo freddo
-hey,mangia patate a tradimento,e io?non sono piú bello?- Eren assunse una finta posa facendo ridere il piccolo gruppo,tranne Mikasa.
-no,sembri sempre un bambino con quegli occhioni- connie si avvicinò a sasha che cercava di aprire delle patatine.
-ma stai zitto pelato!questi occhi fanno strage di cuori- Eren rispose con un tono di superiorità che però non era il suo e continuando a camminare lasciò in gruppo leggermente indietro.
Erano settimane che stava cosi,la rottura con la sua ragazza l'aveva segnato gravemente,stavano insieme da 1 anno e lei aveva bellamente deciso di tradirlo con un suo ex,ne era uscito distrutto la amava,la amava tanto ma lei non ricambiava "siamo troppo diversi" e con queste parole si era giustificata,Eren era da sempre stato un ragazzo con la testa ben piantata sulle spalle e forse si era illusl di aver trovato l'amore,quello vero,ma non era cosi.
-ma che ha fatto?- Connie si rivolse a Mikasa che fissava Eren allontanarsi con cappuccio della felpa in testa.
-lunga storia- li liquidò lei seguendolo.

-bene,la nostra classe é per di qua-Armin sprizzava felicità da tutti i pori,era da sempre il classico secchione ma non per questo antipatico o sbruffone.
Il gruppetto entrò in classe e si sistemarono tuttj vicini formando un triangolo.
Le ore passavano lente e monotone,erano i primi giorni e nessuno sapeva che fare.
-Eren.dovresti dimenticarla- Mikasa disse in modo flebile avvicinandosi a eren.
-non c'é la faccio- gli occhi di Eren erano lucidi e lui non piangeva mai neanche a casa figuriamoci in classe
Gli occhi fissavano il foglio davanti a lui restando bassi e cupi,nessuno l'aveva mai visto cosi,ne tanto meno la sorella.
-Eren,c'w la farai- Misaka tornò composta al suo posto impassibile,quando ad un certo punto il suo telefonl vibrò facendola saltare un attimo,rispose subito era un messaggio ma non riuscí a vedere di chi,Mikasa sorrise iatintivamente leggendolo.
Non chiese nulla e tornò al suo posto ascoltando le varie lezioni.

le ore passarono veloci e lente allo stesso tempo,Eren guardav insistentemente fuori dalla finestra e il paesaggio si rifletteva nei suoi occhi. era triste ma lo negava,o negava ai suoi amici,ai conoscenti e a se stesso mascherando quel vuoto con un finto sorriso e battutine pungenti.

l'utima companella suonò e tutti tornarono a casa,Mikasa aveva deciso di accompagnare Annie che si era ritrovata lontano dal loro gruppo,e due erano molto amiche,armin sarebbe andato a casa di Jean per aiutarlo con delle faccende da sbrigare e lui se ne stava da solo a camminare per il viale.

raramente tornava a casa da solo,e non gli piaceva,per nulla.

il cappuccio della felpa era alto sul capo e nascondeva bene quel cespuglio intricato di capelli marrone cioccolato che si ritrovava in testa e celava ancora meglio le cuffiette ma la musica era abbastanza alta da essere ascoltata anche da fuori.

il tempo non era dei migliori,tirava un vento freddo che penetrava nelle ossa etrasportava ferocemente le foglie al margine della strada,gli alberi seguivano quelle folate piegandosi in modo innaturale,era una pessima giornata,un pessimo giorno di scuola,un pessimo giorno nella vita di Eren..

non rusciva a essere felice,non si era mai arreso in vita sua ma questa volta sentiva che il suo cuore era stato preso ,sbattuto contro una parete e calpestato più volte.

la felicità non era un sentimento che gli appartenenva in quel momento.

un leggero picchiettio lo colse di sorpresa.pioveva.

Eren si fermò in mezzo al viale incapace di muoversi,pioveva.

una lacrima o una goccia solcarono il suo viso.

era bagnato fradicio,stava li sotto da 10 minuti,tuonava e tirava vento e il ragazzo se ne infischiava.

Eren stava piangendo.

le lacrime si mischiavano alla pioggia.

si sarebbe ammalato,ma non gli importava,per una volta voleva sentrisi leggero.

poi il nulla.

niente pioggia

niente

su di lui un ombrello deviava il corso 

GREY EYES || Levi x ErenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora