Capitolo 3

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Un giorno mi arrivò la notizia che, in massa, delle persone stavano arrivando nel mio piccolo paese. Si stavano stabilendo in montagna. "Certamente saranno licantropi" pensai. Per la mia età avanzata avevo avuto modo di osservare il comportamento della loro specie, quella che un tempo era stata la nostra specie. Decisi di saperne di più. Mi sembrava strana una casualità così poco affidata al caso. Sulle nostre montagne il freddo era talmente pungente che nemmeno un licantropo sarebbe resistito lì per più di un'ora. Pensai che, forse, tra loro poteva esserci l'ibrido che mi aveva trasformata e che, forse, gli servivo proprio ora ed era venuto a riprendermi. Ci persi subito le speranze: da quando ero ancora un'umana ero sempre stata propensa a farmi dei cosidetti "film mentali". Il mio era un paese circondato dalle montagne e, per fortuna, la prima in cui cercai, quella appena di fronte a casa mia, fu quella giusta. "Appaiono sempre più coincidenze" dissi tra me e me. A questo punto potevo cominciare a sperare.

Era notte. C'era la luna piena. Sapevo che non era il momento giusto per cercare dei presunti licantropi, ma ci andai lo stesso. Avevo paura. Non avevo la benché minima idea del perché potessi avere paura, data la mia immortalità. Resta il fatto che ero quasi conpletamente terrorizzata. Andavo avanti tra gli alberi con un'andatura sempre più incerta, finché trovai una ventina di lupi che, stranamente, non si curarono di me. Erano troppo presi dai lavori abituali, come radunare foglie secche o procurarsi del cibo e condividerlo con i compagni. C'era, però, un lupo, un lupo dal manto nero, dagli occhi neri e penetranti, al cui interno si poteva scorgere tutta la notte compreso il bagliore della luna e in cui, vi confido, avevo sperato di perdermi per sempre, che stava fermo. Mi scrutò con i suoi bellissimi occhi, ululò e tutti si girarono a guardarmi. Il lupo dagli occhi neri mi si avvicinò, mi guardò, mi fissò. Io mi abbassai per guardarlo più da vicino quasi ipnotizzata e lui fece una cosa che non mi sarei aspettata mai da nessun licantropo: mi leccò il viso e scappò via. Ora mi guardavano tutti, erano felici, come se avessero ritrovato una persona a loro molto cara, un loro compagno disperso.

All'improvviso mi trovai davanti un ragazzo. Aveva i capelli neri, una camicia, sembrava molto curato. Quando vidi i suoi occhi, mi ricordai del lupo che avevo visto prima. Pensai che potesse essere un licantropo. "Ma i licantropi non possono trasformarsi secondo i loro comodi, né tantomento tornare umani durante una notte di luna piena". Quest'idea mi fece dubitare addirittura di Madre Natura. Ad un tratto ricollegai tutto: poteva essere lui l'ibrido che avevo cercato per anni?

These were my demons insideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora